PoV Sydney
Qualche ora fa ho saputo che zio Peter è finito all'ospedale per dei colpi da arma da fuoco.
La sensazione che ho provato è stata la peggiore mai vissuta.
È stato come essere travolti da un camion, ho percepito il cuore stringersi, in una morsa stretta, strettissima.
Credevo che con la morte dei miei genitori non avrei mai potuto vivere qualcosa di più doloroso, eppure mi sbagliavo, cazzo.
Non ho chiesto il permesso di uscire dall'aula, ho raccolto velocemente le mie cose e come una saetta mi sono diretta fuori dalla scuola.
Sicuramente il prof di chimica non avrà preso bene questa mia scelta avventata, probabilmente mi ritroverò con una nota disciplinare, ma al momento è l'ultimo dei miei pensieri.
Quando ne avrò la possibilità vorrei parlargli della situazione in cui si è ritrovata la mia famiglia, per non avere incomprensioni da risolvere.
Do un'occhiata alla fermata, che sfortuna... L'autobus è appena partito, sarebbe inutile sprecare energia e cercare di rincorrere il mezzo.
Afferro il cellulare, scruto l'ora.
Ma sì, vaffanculo!
Inizio a correre, il dolore alla milza non si fa attendere.
Che male, mi prendo la responsabilità di queste fitte... Michelle me l'aveva detto che correre fa bene e ora, com'è giusto che sia pago le conseguenze della mia pigra scelta.
...
Io e zia Christie stiamo aspettando fuori dalla sala operatoria, sono passate ore da quando è entrato.
Chissà come sta... Sarà preoccupato? O è in coma?
Dio, ho la testa che mi esplode.
Entrano ed escono continuatamente medici, infermieri, sembrano tutti così stanchi... Dev'essere così sfiancante avere la vita altrui tra le proprie mani.
Tra il via vai continuo del personale ospedaliero, esce un uomo, con una mascherina e guanti sterilizzati.
È alto e a differenza dei suoi colleghi ha il camice verde, intuisco sia il chirurgo.
Abbassa la mascherina, mostrando il volto.
Ha dei bellissimi lineamenti, sembra non essere americano... Forse è arabo?
I suoi capelli sono lunghi, raccolti per il lavoro.
Interrompe i miei pensieri con una voce tranquillizzante.
Chirurgo: "Siete parenti del paziente a cui hanno sparato?"
Annuiamo alla sua domanda.
Ci fa segno con la mano di seguirlo... Camminiamo per un po' fino a che non arriviamo di fronte ad una porta antincendio, la apre e usciamo.
L'aria mi arriva dritta in faccia e se può sembrare a primo impatto fastidiosa, piano piano riesco ad apprezzarne la freschezza che è in contrasto con le sensazioni che provo... Sento di avere un macigno a posto del cuore.
Zia Christie non ha versato una sola lacrima da quando sono arrivata all'ospedale, ma so che sta malissimo per la situazione in cui ora si ritrova la nostra famiglia.
È sempre stata una donna forte ma a modo, che si fa valere senza però mettere i piedi in testa a nessuno, e adesso come non mai vuole mantenere i nervi freddi nonostante abbia l'umore a terra.
Probabilmente per me, per noi.
Chirurgo: "La porta non ha l'allarme, è per questo che chi lavora qui, ogni tanto si concede pochi minuti di relax all'aperto"
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Mai accontentarsi in amore
RomanceSydney, liceale fidanzata da anni con Kevin, incontra per casualità il giovane e tenebroso Kai, ritrovandosi immersa da novità, avventure mai provate e segreti non svelati. Tengo a precisare che ho prestato attenzione anche ai dettagli come ad esem...