Lo scoppio di una fragorosa risata attirò subito lo sguardo della maggior parte degli avventori della locanda sulla porta d'ingresso, dalla quale stava entrando in quel momento un chiassoso gruppo di amici.
I presenti si sarebbero potuti sorprendere alla vista della vivace mutaforma dalla distintiva carnagione violetta che era stata l'origine di quella risata così esagerata, come anche della giovane maga dalla lunga chioma verdastra che teneva appeso al collo un vistoso medaglione di rubini, che le rimbalzava ritmicamente sul petto, o forse sarebbero potuti rimanere colpiti da quell'espansivo fauno che camminava al suo fianco, dal giovane e maldestro centauro, i cui zoccoli producevano un sordo ticchettio sulle travi in legno del pavimento, e dal burbero gnomo dall'ispida barbetta scura che li precedeva, facendosi largo con un'inaspettata destrezza tra i tavoli e i camerieri che circolavano per la sala... Sì, sarebbero potuti benissimo rimanere sorpresi dall'arrivo di creature del genere, ma non andò così.
Infatti lo sguardo dei clienti non si soffermò sui nuovi arrivati che per un istante, per poi passare oltre e tornare a dedicarsi alle rispettive cene.
Sarà stato perchè avevano cose più importanti a cui pensare, perché molti di loro erano già leggermente alticci o forse semplicemente perchè all'interno del Elven Inn, piccola locanda a conduzione familiare di Bergen, in Norvegia, sparsi tra una decina di umani, erano già presenti anche due streghe, un chiassoso gruppo di quattro folletti, un goblin e perfino una giovane licantropo.
Insomma, l'ingresso di quell'esuberante comitiva non rappresentava nulla di così fuori dall'ordinario da meritare più di un secondo della loro attenzione.Solo una persona all'interno del locale rimase ad osservarli ancora per diverso tempo, finchè non si furono accomodati a uno dei tavoli e un cameriere non li ebbe raggiunti, porgendo loro due menù ed esponendo rapidamente le specialità del giorno.
Si trattava del cassiere, nonchè figlio maggiore del proprietario della locanda, Kenneth Nilsen.
Il giovane teneva gli occhi dalle iridi color cobalto leggermente assottigliati, con le pupille - di un'insolita sfumatura violacea, ma così scura da poter facilmente passare per nera - puntate sui cinque nuovi avventori.
Una leggera nebbiolina verde prato circondava la vivace mutaforma, così come il fauno. Il centauro invece ne emanava una di un intenso verde oliva, mentre quella verde scuro che avvolgeva la maga era di una sfumatura così simile a quella dei suoi capelli da sembrare quasi che fossero essi stessi ad emanarla. L'unico ad essere circondato da un'aura di un colore diverso era il vecchio gnomo, che ne possedeva una di un delicato giallo zafferano.
Il ventunenne disolse lo sguardo dal gruppo, facendo un un lieve cenno del capo in direzione del cameriere: segno che nessuno dei nuovi arrivati rappresentava una minaccia.
Kenneth infatti era l'unica persona in grado di vedere quelle aure.
Si trattava di un potere che possedeva fin dalla nascita e che, pur non essendo sicuramente altrettanto impressionante di quelli che aveva ereditato Linn, sua sorella minore, era comunque di grande utilità per il locale.
Le nebbioline che circondavano i cinque compagni, così come tutti gli altri esseri viventi presenti - husky e cocker compresi -, non erano esattamente delle aure, o almeno non lo erano così come si è soliti intenderle. Non si trattava esattamente della manifestazione fisica delle loro anime, ma solo del loro "grado di potenziale pericolosità".
Il colore di quelle nebbioline soffuse poteva andare solo dal verde al rosso, passando per tutte le sfumature di giallo e arancione. Più si avvicinava al verde, più l'essere in questione era innocuo, viceversa più era vicina al rosso, più c'era da mettersi in guardia.Solitamente il colore dell'aura di un qualsiasi animale si manteneva costante per tutto il corso della sua vita. Diversamente avveniva per quanto riguardava quegli animali che erano dotati di una coscienza, ma anche in quel caso era molto raro che ci fossero cambiamenti troppo rapidi ed estremi, poteva avvenire giusto a causa di repentini sbalzi d'umore. Un verde prato poteva diventare verde bosco durante un periodo particolarmente stressante e un verde scuro poteva diventare giallo grano per merito di un bicchierino di troppo, ma nulla di più.
Era raro vedere aure arancioni, ma solitamente non duravano a lungo, giusto il tempo di farsi passare un'arrabbiatura particolarmente pesante.
Invece in tutta la sua vita a Kenneth era capitato solo un paio di volte di vedere un'aura rossa e, pur avendola vista al telegiornale, quindi attraverso lo schermo del proprio televisore, al sicuro tra le mura domestiche, in quelle occasioni si era sentito contorcere le viscere dal terrore e aveva subito dovuto cambiare canale.
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How to Destroy Humanity
FantasyAmbientazione: La storia si svolge in un mondo tale e quale al nostro (stessa suddivisione in Stati, stesse forme di governo, stesso corso della storia, stessa epoca etc.), con l'unica differenza che qui da sempre è la norma essere circondati da cre...