«È successo qualcosa? Come mai sei già di ritorno, Vil-?»
La sirena, facendo il giro della sua piccola piscina gonfiabile con una bracciata, si rivolse in direzione della porta. Subito, nel vedere chi avesse appena fatto il suo ingresso all'interno della camera da letto, le parole le morirono in gola e lei chinò leggermente il capo verso destra, aggrottando la fronte perplessa.
«Che ci fai-?»
Ma ancora una volta Moyra non riuscì a finire. Questa volta perchè il nuovo arrivato, dopo essersi richiuso in fretta e furia la porta alle spalle facendo attenzione a non fare rumore, aveva portato l'indice davanti al volto, intimandole di fare silenzio a sua volta.
E lei volente o nolente non potè fare altro che obbedire, costretta da quell'odioso desiderio che aveva dovuto esaudire per Ragnar solo il giorno prima.
Così, incrociando le braccia al petto in un muto segno di protesta, assottiglió lo sguardo, tenendo puntato sull'intruso la sua migliore occhiataccia in cagnesco per tutto il tempo che rimase a circolare nella stanza del Elven Inn in cui lei, Vilde, Yvette e Ragnar avevano iniziato a soggiornare su consiglio di Linn.
Lo vide guardarsi furtivamente intorno, indugiando lì all'ingresso per alcuni istanti, finché non si fu assicurato che non ci fosse nessuno in arrivo. Quindi si incamminò a passo deciso verso la bassa scrivania che Vide aveva reclamato come propria nel momento stesso del loro arrivo in quella stanza.
Si mise a frugare in mezzo alle carte e cianfrusaglie varie sparse sulla superficie lignea, ma, non trovando ciò che stava cercando, presto si fermò e aprì i due cassetti. Il primo venne subito richiuso, ma il secondo... Tutto il suo corpo venne scosso da un fremito nel momento in cui vide ciò che era contenuto in quel cassetto.
Con mano tremante ne tirò fuori il contenuto, rigirandoselo cautamente tra le mani, quasi avesse paura che potesse esplodere da un momento all'altro.La ceasg dovette strozzare sul nascere un singulto di sorpresa nel momento in cui realizzò cosa avesse intenzione di fare con quella piccola ampolla di vetro e con un secondo contenitore, perfettamente identico al primo, che era appena stato tirato fuori dalla tasca del suo giubbotto.
Ma non finì lì. Infatti subito dopo aver richiuso la cerniera della tasca, l'intruso andò dalla parte opposta della stanza e aprì l'armadio, tirandone fuori le dieci piccole scatole già imballate e pronte ad essere spedite che contenevano in totale esattamente cinquanta fialette identiche a quella che aveva appena rubato dal cassetto della scrivania.
Per un attimo la sirena pensò che volesse riservare loro lo stesso trattamento dell'ampolla. Fatto sta che, non avendo con sé altre dieci scatole, fare degli scambi era impossibile. Infatti ciò che gli vide fare fu ben diverso: staccò dai pacchi le etichette con su scritto l'indirizzo a cui sarebbero dovuti essere consegnati e ne attaccò delle nuove.
Le ceasg si stava giusto chiedendo se adesso, essendosi fatto prendere la mano, non si sarebbe messo a gonfiare una seconda piscina per farla spostare lì e disfarsi di quella in cui si trovava attualmente.
Ma ebbe a malapena il tempo di completare quel pensiero, quando la porta si aprì nuovamente.Quasi non credette a suoi occhi nel vedere Florian fare il suo ingresso, chiedere in tutta calma a Kenneth se avesse finito e chinarsi poi a sistemare una delle etichette con su scritto il nuovo indirizzo, che era stata messa un po' maldestramente e rischiava di staccarsi a breve.
Questo significava forse che dopotutto quel mezzelfo non stava facendo nulla di strano? Si trattava di un semplice, -per quanto apparentemente inspiegabile- compito affidatogli da... No, non era cosí.
Come se avesse preso una scossa, all'improvviso Moyra realizzò cosa stesse davvero accadendo e non poté che sussultare nel momento in cui Florian, intuendo dal suo sguardo sorpreso che doveva aver finalmente capito, le rivolse un sorriso complice.
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How to Destroy Humanity
FantasyAmbientazione: La storia si svolge in un mondo tale e quale al nostro (stessa suddivisione in Stati, stesse forme di governo, stesso corso della storia, stessa epoca etc.), con l'unica differenza che qui da sempre è la norma essere circondati da cre...