Capitolo 11

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È identico... A me.

Perfavore leggete lo spazio d'autore alla fine

Taehyung's pov

Rimango sbalordito. Praticamente tutti i miei compagni si girano verso di me per poi riguardare il ritratto per poi rivolgermi di nuovo la loro attenzione.
Guardo Jungkook e lo vedo sorridere alla vista del ritratto.
Certo che è strano quel ragazzo.
-questa foto è stata scattata nel 1948, poi il ritratto è scomparso, la leggenda narra che il principe risalito dalle sue ceneri abbia portato nella sua tomba il ritratto- dice il docente
-ah che cazzata- sussurra Jungkook
-come scusa?- chiedo interdetto
-lascia perdere- dice lui sbuffando
-quindi oggi per casa voglio che mi facciate un progetto sulle tesi per cui il principe è stato ucciso, lo farete con il vostro compagno di banco- proclama il professore facendomi alzare gli occhi al cielo e sbuffare
-non sono tanto male eh!- mi riprende Jungkook ridendo un po' .
Cavoli ma è mai possibile avere una risata così bella?
Non gli rispondo non ho il coraggio di confrontarlo.
Le ore di scuola passano lente e noiose e appena l'ultima campanella suona mi precipito fuori dalla classe, corro verso la classe di Hyunjin ma lo vedo già all'uscita della scuola con due ragazzi accanto.
Non lo inseguo dev'essere ancora arrabbiato con me.
-Taehyung!!- sento dire da dietro di me.
Mi giro e vedo Jungkook correre nella mia direzione.
-perché sei corso via?- chiede con il fiatone
Io non gli rispondo guardo solo Hyunjin scomparire dietro la porta dell'uscita.
-ah, capisco- dice guardando Hyunjin andare via.
-avete litigato?- chiede attirando la mia attenzione.
-si- rispondo in modo seccato
-non ti sto proprio simpatico eh?- chiede lui con un sorrisino.
Non rispondo.
Semplicemente non lo conosco, non mi fido e basta.
-Lo prendo come un sì- dice lui ridacchiando in modo alquanto nervoso.
-non è che mi stai antipatico, semplicemente non ti conosco- dico onestamente.
Lo sento farfuguliare qualcosa ma non gli do molta importanza.
-quindi, per il progetto di storia, va bene se vieni a casa mia?- chiede lui accennando un sorriso
-quando?- chiedo con tono che non esprime alcuna emozione
-oggi, anche adesso- dice lui sorridendo.
Valuto la situazione.
Hyunjin probabilmente non mi vuole vedere, forse vuole passare del tempo da solo, riesce a cucinarsi qualcosa per pranzo, e ribadisco, è incazzato.
-va bene, ma quindi pranzo a casa mia o...?- chiedo per sicurezza.
-se vuoi pranzare da me mi farebbe piacere- dice lui sorridendo
-okay... Allora andiamo- dico facendo un cenno verso la porta d'uscita.
Camminiamo in silenzio, ma lui lo rompe.
-se posso chiedere, come mai avete litigato?- chiede lui continuando a guardare davanti a sé.
-abbiamo idee diverse, ma forse per questa volta aveva ragione lui- dico abbassando lo sguardo.
-ahia capisco- dice lui storgendo un po' il lato sinistro delle sue labbra carnose.
Di nuovo il silenzio cala su di noi.
Camminiamo per circa dieci minuti quando lui si ferma davanti alla sua casa, accanto alla mia.
-entra pure- dice lui aprendomi la porta d'ingresso
-permesso- dico con educazione.
-oh tranquillo non c'è nessuno in casa- dice lui con tranquillità.
Ah, ora si che sono calmo.
-siediti pure qui- dice lui indicando un divano rosso.
-ti piace la pasta?- chiede lui da un' altra stanza che deduco essere la cucina.
-si, mi piace- dico osservando la stanza in cui mi trovo.
Alla fine la struttura della casa è simile alla mia, forse questa è più grande, penso tra me e me.
Dopo una decina di minuti Jungkook mi richiama dalla stanza in cui era.
Entro e vedo due piatti fumanti di pasta al sugo di pomodoro.
Mi indica con un gesto distratto dove sedermi.
Prendo posto in una tavola di legno ricoperta da una tovaglia rossa e oro, la tavola è ben apparecchiata con l'apposita argenteria.
-buon appetito!- dice lui iniziando a mangiare
-grazie altrettanto- rispondo io.
Cavoli, non è niente male la pasta.

-sai quanto anni ho?- chiedo io a lui.
Lui esita un attimo, ma poi nega con il capo
-ne ho ventuno- dico io guardandolo negli occhi
-io ne ho- inizia a dire lui
-so perfettamente che tu hai ventitré anni, Jungkook-

Faccio cadere la forchetta sul piatto producendo così un rumore fastidioso.
Il mio sguardo è fisso sul piatto e il mio respiro è mozzato dalla paura.
-Taehyung? Va tutto bene?- chiede lui ma io non rispondo
-Taehyung?- chiede lui avvicinandosi a me
-Taehyung mi stai facendo preoccupare- chiede lui prendendo il mio viso tra le sue mani, facendo incontrare così i nostri sguardi.

-sai un giorno dovrai proprio venire a Ballycastle, è un posto magnifico- dico guardando le ondine formatesi nella superificie del laghetto color smeraldo
-mh- risponde lui guardandosi attorno

-J-Jungkook, credo di doverti parlare di una cosa-

SPAZIO CHE NESSUNO SI CAGA:
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