Capitolo 12

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«J-Jungkook, credo di doverti parlare di una cosa»~

LEGGETE PER FAVORE LO SPAZIO D'AUTORE ALLA FINE

Taehyung's pov

«dimmi» dice Jungkook rimuovendo le mani dalle mie guance.
«ehm... non mi piace troppo la pasta» mento io.
Dai, se gli dicevo la verità mi avrebbe preso per pazzo...
«oh...mi dispiace, la prossima volta dimmi tu che piatto vuoi e vedrai che te lo cucinerò» dice lui con un sorriso per poi tornare al suo posto, per  poi scoppiare in una risatina nervosa
«cavoli mi avevi fatto preoccupare» dice mettendosi una mano sulla fronte.
«scusami...» dico guardando la pasta per poi iniziare a mangiare di nuovo.
Finiamo di mangiare in silenzio e poi ci dirigiamo verso la sua camera da letto.
Apre la porta di una stanza e mi fa entrare per primo.
La stanza è ordinata, sulle pareti ci sono dipinti degli ornamenti rossi che variano di tema, ma la base è bianca.
«ecco siediti pure qui» dice lui indicandomi una sedia posta davanti ad una scrivania.
«Torno subito, prendo una sedia anche per me» dice Jungkook per poi uscire dalla stanza.
Nell'attesa curiosisco un po' in giro, guardo i quadri appesi alle pareti, osservo un po' i libri che si trovano nella sua libreria posta a destra del suo letto.
Ma un quadernino di cuoio cattura la mia attenzione.
Do un occhiata alla porta per vedere se sta per entrare e apro il libricino.
Ci sono dei disegni molto carini e fatti bene.
Giro la penultima pagina e noto lo stesso disegno che ho fatto io, quello del laghetto, solamente che il suo ha più dettagli ed è colorato, ma... io non l'ho visto disegnare oggi...eppure siamo stati sempre insieme...
Com'è possibile?
Decido di girare l'ultima pagina e rimango a bocca aperta.
Il ritratto del conte di Ballycastle.
Il ritratto del ragazzo che mi assomiglia.
Guardo immediatamente la data di quando è stato di disegnato, né il mese né il giorno si riescono a leggere, l'unica cosa leggibile è l'anno: 1335.
Faccio cadere il quaderno e indietreggio scioccato.
«hey eccomi scusa se ci ho messo tanto ma-» sento la sua voce bloccarsi.
«cosa...cosa stavi facendo Taehyung?» chiede lui raccogliendo frettolosamente il libricino in cuoio per poi metterlo in un cassetto della scrivania.
«i-io...t-tu...» non capisco nemmeno cosa sto cercando di dire.
Il mio cuore batte più veloce del dovuto, sia per la paura e per lo shook del momento, ma anche perché Jungkook e pericolosamente vicino a me.
Lui si accorge della nostra vicinanza, e dopo un sospiro si sposta dandomi più spazio.
«Taehyung non mi arrabbio...dimmi solo perché stavi frugando tra le mie cose» dice lui con tono piatto.
«i-io...ero solo curioso, e so che può sembrare strano, ma io ero sicuro di aver già visto quel quadernino da qualche parte, ho iniziato a sfogliarlo e...sì ehm...» dico bloccandomi.
«e?» mi sprona lui
«e ho visto il disegno del lago che ho disegnato io oggi e anche il ritratto del conte Taehyung Kim, ora le domande sono tre: dove hai trovato il tempo di disegnare il lago che ho disegnato io oggi a scuola? Come fai ad avere quel ritratto? L'hai disegnato tu?» chiedo tutto d'un fiato.
«Taehyung, per favore siediti, ne parliamo con calm-» dice lui ma lo interrompo
«no Jungkook! Rispondi solamente alle mie domande!!» lo incito io
«mi crederesti se ti dicessi la verità?» chiede lui con tono sincero
«non...lo so» rispondo titubante
«quel disegno l'ho fatto secoli fa io ero Jungkook Jeon la mia anima è sempre stata quella e quel ritratto l'ho disegnato pensando a te esattamente nel 1335» dice lui serio
«si può sapere di cosa diavolo stai parlando?!» dico io indietreggiando
«vedi? Io la verità te l'ho detta ma tu non mi credi, lasciami solo spiegare-»
«no!! Nononono non voglio saperne niente di questa storia no no e no, prima di raccontarmi sta robetta ti eri per caso drogato?! Jungkook io questo progetto lo faccio da solo ora torno a casa» dico avvicinandomi alla porta.
«ti capita mai di avere delle visioni?» sento dire alle mie spalle.
La mano e al pomello della porta pronto ad uscire ma qualcosa mi blocca.
«ti capita mai di avere delle visioni quando mi guardi o mi tocchi? Magari ti è successo lo stesso con Jimin?» dice lui.
La stanza ricade in un terribile silenzio dove solo i nostri respiri lo squarciano.
Giro il pomello della porta, mi sono stancato di questa situazione.
«Tae ti prego»
Tae?

«dio Tae sei un bambino» dice lui ridacchiando cingendomi la vita con un braccio stringendomi a sé.

«i-io» calde lacrime solcano il mio volto.
Perché sto piangendo? Perché è come se qualcosa mi dicesse che io devo abbracciare Jungkook?
«hey va tutto bene okay? Ti spiegherò tutto» dice lui avvicinandosi a me per poi abbracciarmi.
«però...non hai capito» dico staccandomi da lui creando in lui un espressione confusa
«io non voglio sapere» dico uscendo di scatto dalla sua camera da letto.
«no ti prego no!! Ho aspettato così tanto per riaverti fra le mie braccia, Tae ti prego!!!!» con grosse lacrime che scivolano dal mio volto, chiudo la sua porta di casa sua, ma non faccio in tempo a non sentire i suoi singhiozzi.
Velocemente mi avvio verso casa.
Appena messo piede in nella mia dimora vengo assalito da Hyunjin.
«DOVE DIAVOLO ERI FINITO?! TI HO CERCATO DAPPERTUTTO- stai piangendo?» si blocca vedendo il mio volto.
Lo supero e corro in camera chiudo la porta a chiave anche se sento le numerose lamentele di Hyunjin sul fatto di aprire la porta.
Mi lascio ad un pianto liberatorio.
Ho avuto così tanti problemi fino ad adesso, non ne voglio creare altri.
Potreste darmi dell'egoista, ma come potete giudicare se non sapete cos'è successo prima?

«fai proprio schifo lo sai Taehyung
«certo che sei proprio ciccione»
«madonna la tua voce mi fa venire il volta stomaco, per di più quando parli sembri un sessantenne in calore!»
«Ma dai pensi di saper cantare bene?»
«o sei stupido o sei stupido»
«si vede che non hai mai baciato»
«madonna se io fossi in te mi sarei già ucciso»
«dio ma ti hanno mai detto che sei brutto?»
«eddai Taehyung riesci a parlare? Ti abbiamo fatto una domanda! Oltre che brutto sei anche infatile! Non riesci proprio a rispondere? Deve esserci il tuo fratellino a farti da portavoce? Vuoi che vada a chiamare il tuo piccolo Hyunjinie
«lo sai, sei proprio debole ragazzo, non hai nessuno, Hyunjin si stancherà di avere un fratello come te, nessuno ti amerà mai, te lo dico per non darti false speranze, non vorrei mai che tu pensassi che qualcuno potrebbe amarti»

Piango a più non posso, i ricordi che ho lasciato a Ballycastle sono sempre difficili da sopportare, sono soffocanti pieni di odio per quelle persone che mi hanno ferito.
Mi siedo ai piedi del mio letto le mani sono appoggiate ai miei occhi, cerco disperatamente di asciugare il mio volto ma più ci provo e più calde lacrime scorrono su esso.
Piano piano sento le mie palpebre farsi pesanti il respiro regolarizzarsi. La stanchezza prende il sopravvento del mio corpo.

SPAZIO CHE NESSUNO SI CAGA:
HEYYYY!
RIGUARDO AL GRUPPO DI INSTAGRAM CHE VOLEVO CREARE PER PARLARE CON VOI, QUALCUNO VUOLE UNIRSI?
MI FAREBBE MOLTO PIACERE PARLARE CON VOI!!

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