Capitolo 21

2.4K 190 30
                                    

Solo un urlo di dolore esce dalle mie labbra.
Ma nessuno sembra sentirlo.~

Vi AVVERTO QUESTO CAPITOLO SARÀ MOOOLTO CORTO
SE SCRIVO TUTTO SUBITO NON C'È GUSTO
QUINDI NIENTE, BUONA LETTURA

Taehyung's pov

Apro un occhio e poi l'altro.
Non capisco dove sono la stanza in cui mi trovo e in penombra.
Subito mi ricordo gli avvenimenti passati.
E subito cerco di scattare in piedi, ma non riesco.
Mi accorgo di essere bloccato.
Seduto su una sedia con i polsi legati ai pogiuoli della sedia.
Mi guardo attorno impaurito e subito mi sento chiamare.
«Taehyung sei tu?» sento chiedere da una voce che proviene da davanti di me.
«J-Jungkook?» chiedo sempre con un accenno di paura.
«grazie al cielo, si sono io» sento dire da lui, vedo la sua sagoma ma non vedo il suo volto.
«oh la fidanzatina si è alzata» una porta si apre cigolando facendomi assomigliare gli occhi all'improvvisa luce che l'apertura della porta ha provocato.
«ti ha fatto la bua la punturina?» chiede l'uomo misterioso accendendo una luce, rivelando così il luogo in cui siamo.
Dopo essermi abituato al cambiamento di luce mi guardo attorno.
Il posto è sporco, due finestrelle coperte da due tende logore bloccano la luce dei timidi raggi solari.
E subito una domanda mi sorge spontanea.
Da quanto sono qua?
Due ore?
Due giorni?
«ohhh piccolino come stai strizzando il tuo cervellino» dice l'uomo avvicinandosi a me per prendere la mia testa e sbatocchiarla di qua e di la.
«lascialo stare» sento dire da una voce ferma. Quella di Jungkook.
«se non vuoi peggiorare la situazione Jungkook, stai fottutamente zitto» sibila l'uomo con acidità.
«Allora signor Kim, lei e signorino Jeon siete qui da più o meno...una settimana e mezza» dice lui guardando il soffitto con fare interessato.
Subito paura e panico mi attanagliano.
Un mix tremendo di emozioni altrettanto tremende.
Inizio a pensare a tutto a Hyunjin, la mamma, Jimin...
«resterete qui per un bel po', e farete ciò che dico io...intesi?» chiede l'uomo con falso fare da gentiluomo.
«Ho detto Taehyung, ci siamo intesi? Se non rispondi» dice l'uomo avvicinandosi bruscamente a me.
«ti faccio vedere come so tranciare in due la testa delle persone» dice guardando prima me e poi Jungkook
«capito?!» dice lui a due centimetri dalla mia faccia.
«s-si» dico io maledicendomi internamente per aver balbettato.
«bene» dice lui per poi, con passo spedito, uscire dalla porta da cui è entrato.
«

Taehyung?» chiede Jungkook
«si?» chiedo io con tono flebile
«dobbiamo andarcene da qui»

Remember us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora