Capitolo 14

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È consigliato l'ascolto della canzone durante la lettura


Allora perché le persone si fanno solamente gli affari miei?~

Taehyung's pov

La sveglia suona.
Vado subito a lavarmi i denti, sta mattina non ho proprio fame.
Mi vesto in velocità e scendo le scale per andare verso la porta di casa.
«tesoro non mangi oggi?» chiede mia mamma
«no, non ho fame, Hyunjin dov'è?» chiedo guardandomi attorno sperando di non incontrarlo
«è ancora in camera sua a vestirsi» dice lei sistemandomi il giubbotto.
«okay allora vado» dico prendendo le mie chiavi di casa
«Taehyung, non lo aspetti?» chiede lei.
Appena detto ciò Hyunjin scende le scale
«aspettami, vengo anch'io Tae» dice lui affiancando la mamma
«sei abbastanza grande per farti la strada da solo o sbaglio?» detto questo esco da casa, da solo.
Alzo il cappuccio alla testa e metto le cuffiette.
Dopo qualche istante vedo la macchina di Jungkook sfrecciarmi affianco, non sobbalzo, cammino e basta.
Probabilmente ad occhi sconosciuti la gente potrebbe pensare che io sia depresso probabilmente, volto bianco e asciutto e occhi rossi per il pianto.
Stanco di ascoltare la musica con un gesto veloce tolgo le cuffiette.
Cammino a passo sostenuto finché non arrivo sul ponticello che porta a scuola. D'un tratto vedo un bastone a terra, lo raccolgo e mentre cammino trascino il bastone sull'impalcato del ponte producendo un rumore metallico.
Cosa si aspetta Hyunjin? Che da un momento all'altro io torni quello di prima?
Cosa si aspetta Jungkook? Si aspetta che io da un momento all'altro corra dalle sue braccia ricordando tutti i momenti che le mie visioni raccontano?
Do una risposta veloce ad entrambi. No. Non è così che funziona.
Tormentato dai miei pensieri faccio sbattere il bastone contro una lattina appoggiata sul corrimano del ponte.
«Uo quanta aggressività che abbiamo oggi!» dice una voce che conosco già.
Mi giro nella direzione della persona che ha parlato e vedo Lucas con altri due ragazzi.
Non li degno nemmeno di una sillaba che mi incammino di nuovo verso la scuola.
«guarda che qui non ci sono il tuo Kookie e il tuo Jiminie a salvarti» a quelle parole mi blocco.

«come mi hai chiamato ieri sera» chiede lui di punto in bianco smettendo di mangiare
«ieri sera?» chiedo io cercando di ricordare
«si Taehyung non fare finta di niente» dice lui con espressione leggermente irritata
«Ahhh giusto! Ti ho chiamato Kookie!» dico con un sorriso

Mi risveglio dallo stato di trance in cui ero, in tempo per parare un pugno che mi stava arrivando dritto in faccia.
«tenetelo fermo!» ringhia quasi Lucas.
Un ragazzo mi tiene fermo il braccio sinistro e l'altro il braccio destro.
Lucas mi colpisce lo stomaco facendomi perdere il respiro per quasi dieci secondi.
Colpisce poi il mio viso

«Tae sbrigati dobbiamo andarcene!» mi grida il giovane di fianco a me
«chi sono quelli Jungkook?!» chiedo io spaventato
«banditi»

Un altro colpo al viso ben assestato mi risveglia dal mio stato di trance facendomi gemere per il dolore.
«basta così Lucas» dice il ragazzo che mi teneva il braccio destro
«solo perché non voglio fare un ritardo a scuola ragazzino» dice Lucas calciandomi un ultima volta lo stomaco.
Accasciato al marciapiede cerco di regolarizzare il respiro.
Dopo quasi due minuti mi alzo dal suolo.
Mi tocco la ferita al labbro e al sopracciglio per poi corrucciare le sopracciglia in un smorfia di dolore.
Non ho scelte.
A casa non ci posso andare, probabilmente la mamma sarà a casa, se vado in ospedale i colleghi della mamma mi potrebbero riconoscere per poi spifferarle tutto.
Mi tocca andare nell'infermieria a scuola.
Con passo lento e dolorante mi avvio verso la scuola, ormai non troppo lontana.
Entro e noto che tutti gli studenti sono già in classe. Probabilmente la campanella è già suonata da più di dieci minuti.
Vado verso l'infermieria al primo piano, busso alla porta e una graziosa voce femminile mi dice di entrare.
Lentamente apro la porta, e appena la donna vede il mio stato si avvicina verso di me per prendermi sotto braccio.
«ragazzo va tutto bene?!» dice lei facendomi sedere sulla barella lì presente.
«più a meno» rispondo con una smorfia di dolore.
«aspetta prendo tutto l'occorente» dice lei spostandosi da una stanza all'altra.
«ecco qui» dice bagnando un cotton fioc di disinfettante.
Con mano gentile tampona le mie ferite al viso, e per l'amor di dio se fosse stato un ragazzo della mia età sarebbe stata anche una scena romantica, peccato invece che sia donna e che abbia più o meno sessantanni.
Delicatamente mi tiene fermo il volto con la mano libera.

«grazie Nora!» la ringrazio con un sorriso smagliante
«si figuri signor Ki-Tae» si corregge lei con un sorriso imbarazzato

Lei mi fissa negli occhi per poi prendere parola.
«signorino Kim» dice lei con un espressione sorpresa
«si ehm si mi chiamo Taehyung Kim» dico io cercando a non alludere ad altro
«ma lei...sa?» dice lei smettendo di tamponare la mia ferita
«non so di cosa lei sta parlando Nora» dico cercando di difendermi
«signorino non le ho mai detto il mio nome» dice lei con un sorrisino
Mi guardo attorno in cerca di una cartellina con susscritto il suo nome, ma niente, non trovo nessuna cartellina o targhetta.
«ora devo andare faccio ritardo in classe» dico alzandomi di scatto dalla barella maledicendomi subito per il dolore alla testa che mi attanaglia.
«signorino forse le conviene andare a casa» mi suggerisce lei
«non sono un signorino, sono un ragazzo non serve darmi del lei» dico facendola sorridere
«va bene Tae, però sei conciato male, si può sapere chi ti ha fatto questo?» chiede lei con aria preoccupata
«no Nora, mi dispiace ora devo andare» dico uscendo definitivamente dalla stanza.
A passo lento mi incammino verso la mia classe, e non appena sono davanti a quest'ultima busso e aspetto che il professore mi conceda l'entrata.
«signor Kim è in ritard- cos'ha fatto al volto?!» chiede lui scioccato
«scusi per il ritardo, e per il mio volto sono semplicemente caduto» dico avviandomi verso il mio banco.
Vedo Jungkook lanciarmi delle occhiatine durante l'intera ora e non appena suona la campanella si gira di scatto verso di me.
«chi ti ha fatto questo dice indicando con un gesto fulmineo il mio volto» dice Jungkook con le sopracciglia corrucciate venendo poi affiancato da Jimin e Jin
«sono caduto» mento io
«non mentire a me Taehyung, avrà funzionato con il prof ma non attacca con me, dimmi chi è stato» dice lui diventando tutto rosso
«Jungkook calmati» dice Jin mettendogli una mano sulla spalla.
«COL CAZZO!! LO TROVO QUEL FIGLIO DI PUTTANA!!!!!» sbraita Jungkook facendo sì che tutti i nostri compagni attirati dalla curiosità si girino verso di noi.
«quindi Taehyung, perfavore dimmi chi è stato» mi implora Jungkook
«ti ho detto che sono caduto» dico scandendo bene l'ultima parola facendo ridacchiare amaramente Jungkook.
«sai, forse mi sbaglio, forse ti ho cercato invano tutti questi anni, io non credo di amare te, io amavo Taehyung, quello del 1335 però» dice per poi alzarsi ed uscire dalla classe.





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