Leggete con la canzone!
Sorpresa~Taehyung's pov
Cammino per le strade di Seoul, ormai il mio passato da conte di BallyCastle l'ho lasciato in inghilterra.
Guardo l'orologio: 6.54 a.m 22/02/2123.
La brezza fredda di febbraio mi colpisca impetuosamente, facendomi così stringere nel mio cappotto.
Jungkook non l'ho più rivisto, così come Jimin, Jin e Hyunjin.
Arrivo alla fermata della metro, prendo il mio solito treno e in silenzio mi sedo in una panchina del vagone vuoto.
Sono un compositore, e come ogni mattina mi dirigo verso il mio studio.
Dopo una mezz'oretta, arrivato alla mia fermata, scendo e mi faccio strada tra la folla che affolla (scusate il gioco di parole) la stazione nell'ora di punta, riempendo così il vagone del treno su cui ero poco prima.
Cammino in silenzio verso il mio studio, dopo qualche minuto di cammino arrivo davanti al mio edificio, trovandoci davanti alla porta, pd-nim colui che mi ha dato lo studio e tutta l'attrezzatura, insomma, il mio capo.
«Oh Taehyung-ssi sei arrivato! Suvvia apri questa porta prima che mi venga un accidenti!» dice lui enfatizzando il tutto con gesti di mani.
«oh si certo signore» dico prendendo dalla tasca il mio mazzo di chiavi.
Apro lo studio e, dopo aver acceso il calorifero ci accomodiamo su un divanetto vicino al pianoforte.
«quindi Taehyung, come sta andando l'album?» chiede il mio capo sfregandosi le mani per riscaldarsele.
«bene si» rispondo io solamente.
«a chi lo vuoi far cantare questa volta?» chiede il mio superiore mettendosi le mani nelle tasche del cappotto nero.
«questa volta...questa volta vorrei cantarlo io» dico serio
«tu? Ma sai cantare?» chiede lui alzando un sopracciglio
«certo che so cantare» dico io in tono ovvio
«va bene...come vuoi, basta che esca un bel album!» dice lui alzandosi dal divanetto.
«ti lascio lavorare, ora vado che ho una riunione, buona giornata Taehyung» dice il mio capo dirigendosi verso la porta d'uscita.
«arrivederci» mi limito a dire io.
Mi siedo sullo sgabello del pianoforte e inizio ad intonare le prime note di Scenery, la canzone che scrissi nel 1335, era ora di farla sentire al mondo, perché il conte di BallyCastle è stato per fin troppo tempo segregato nella memoria delle persone.I still wonder wonder beautiful story
I still wonder wonder best part
I still wonder wonder next story
I want to make you mine.La provo varie volte finché poi non passo agli altri brani dell'album che pubblicherò, winter bear e stigma.
Aggiusto qualche accordo qua e la sistemo qualche nota fuori posto e l'ora di pranzo si fa vicina, il mio stomaco inizia a brontolare, prendo dal mio zaino l'insalata che mi ero fatto ma nell'azione un libro cade a terra, e non un libro qualsiasi, bensì quello che Jin mi diede da parte di Jungkook dopo che...beh sapete tutti dopo cosa.
Mi abbasso e lo prendo tra le mani.
«non sai quanto mi manchi» dico lasciando che veloci lacrime incornicino il mio viso in una danza di tristezza.
Rileggo le tutte le frasi che sono presenti in quel libro e subito il vuoto più totale mi attanaglia.
Potrei non rivederlo più, l'ho cercato così a lungo, ma il mondo è così vasto...
Ho speso ventitré anni della mia vita a cercarlo, a cercare Jimin, Jin, Hyunjin... ma non so nemmeno quanti anni hanno, non so nemmeno se si sono reincarnati...
Mi metto la testa tra le mani cercando di scacciare questi brutti pensieri, ma niente da fare, non funziona nulla.
Decido così di aprire la finestra per far passare un po' d'aria a questa stanza che sembra essere priva ossigeno.
Subito il contrasto tra il freddo del tempo fuori e il caldo del termosifone mi scombussola ma poi prendo famigliarità con questa sensazione.
Mi porto una sigaretta alla bocca per poi, con l'aiuto di un fiammifero la accendo.
Non sono mai stato un amante del fumo, ma mi aiuta a distendere i nervi, in un certo senso mi aiuta uccidendomi piano piano.
Finisco la mia sigaretta appoggiandola poi sull'apposito posa cenere, e la sensazione di fame è completamente sparita, alzo le spalle, meglio così, almeno mi tengo in forma, penso tra me e me.
Riprova, riprova e riprova ancora.
Non sei abbastanza.
Buono a nulla.
Stupido.
"Sembra a me o sei proprio sfigato?"
«Lasciatemi in pace!» ti prego non di nuovo.
"Oh Taehyungie non ti agitare che sei brutto quando lo fai"
«State fottutamente zitte!» dico mettendomi le dita fra i capelli
"Sei solo come un cane Taehyung. Solo, e lo sarai per sempre"
«IO NON HO BISOGNO DI NESSUNO!!!» dico prendendo un vaso di vetro per poi lanciarlo a terra, spezzando così in mille pezzetti.
Quelle voci mi seguono da sempre, non sono pazzo, quelle voci sono gli insulti che ricevevo a BallyCastle insulti che non mi hanno mai abbandonato purtroppo.
Pulisco il casino combinato e dopo ricomicio a lavorare, come se non fosse successo niente.
Piano piano il sole tramonta, e il buio della sera inizia a farsi sempre più presente.
Guardo l'orario 21.56 perfetto sono in tempo per prendere la metro delle 22.06.
Esco dallo studio chiudo a chiave e mi avvio verso la fermata della metro.
Aspetto che quest'ultimo arrivi e dopo qualche minuto di attesa lo vedo arrivare, salgo e come sempre trovo il vagone vuoto.
Inizio a guardare qualche Tweet.
La metro si ferma ad una fermata, per l'esatezza la terzultima che porta a casa mia.
Vedo una figura entrare, ma non gli do peso.
D'un tratto la figura si blocca di fronte a me.
«T-Taehyung?» dice una voce.
Una voce che conosco fin troppo bene, una voce che amo alla follia.
Alzo la testa e in tutta la sua bellezza incontro lo sguardo di Jungkook.
Mi alzo di scatto dal posto su cui ero seduto e gli tocco la spalla, poi il braccio e infine con i palmi delle mie mani gli tocco il volto.
«J-Jungkook» dico io con gli occhi pieni di lacrime, subito lo stringo in un abbraccio forte e lui ricambia la stretta.
Lo allontano da me e finalmente dopo un secolo vero e proprio lo bacio.
Ci baciamo con foga, desiderio e passione, ci droghiamo l'uno dell'altro perché dopo un tempo troppo lungo di astinenza entrambi ne abbiamo bisogno.
Dopo qualche istante ci stacchiamo.
Fronte contro fronte.
«mi sei mancato tantissimo» dice lui con voce spezzata.
«anche tu mi sei mancato» dico lasciando che le lacrime solchino il mio viso, mentre lui con i pollici delle sue mani me le asciuga.
D'un tratto lui si stacca del tutto e dopo aver stampato un ghigno sul suo volto perfetto prende parola.
«Piacere io sono Jungkook Jeon, ho ventuno anni mi sono trasferito qui a seoul da poco, volevo chiederle, signor...?» chiede lui retoricamente
«signor Taehyung Kim» dico io sorridendo
«signor Taehyung Kim, se mi facesse fare un giro della città» chiede Jungkook avvicinandosi a me per poi appogiare le sue mani sui miei fianchi.
«mmh...non ho tempo...chiederò alla mia segreteria di farglielo fare» dico io ridendo a fine frase.
«Touchè!» dice lui mettendo una mano sul petto fingendo un' espressione addolorata. E dopo una fragorosa risata dico
«sarei onorato di farglielo fare»
«perfetto perché Hyunjin, Jin e Jimin mi stanno aspettando a casa, o per meglio dire, a questo punto aspettano noi» dice abbracciandomi di nuovo.
«lo sai che adesso devi chiamarmi "hyung" vero?» dico io rovinando quel momento romantico creatosi
«Taehyung tu rimarrai sempre più piccolo di me su questo non si discute» risponde Jungkook rompendo l'abbraccio facendomi ridere.
«è la nostra fermata andiamo» dice lui per poi prendermi per mano.
Scendiamo dal vagone e la metro riparte.
«finalmente ti ho ritrovato» dice Jungkook baciandomi.
«ce ne hai messo di tempo» dico per poi baciarlo di nuovo più approfonditamente.
«ti amo Taehyung» dice per poi cullarmi in un abbraccio
«ti amo anch'io Jungkook» dico lasciando che il calore del suo corpo mi inondi di vibrazioni positive.
Ecco il lieto fine che volevo.
Ti amo Jungkook e non smetterò mai di dirtelo.Fine
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Remember us
FanfictionSEQUEL DI "Don't hurt me" Jeon Jungkook è il più popolare ragazzo della scuola "arts high school of London". Il suo carisma da badboy attrae ragazze e ragazzi. Il suo carattere freddo e distante lo rende ancora più seducente agli occhi delle persone...