La Mia Follia- Clementino

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Era assurdo di come ci si potesse ritrovare sullo stesso posto in diversi momenti.
In diversi anni, in diverse situazioni.

Ci incrontrammo a Napoli, sul lungo mare. Era accompagnata dalla sua migliore amica all'epoca, e la sua bellezza mi stregò immediatamente. Tant'è che chiesi a mio fratello, Paolo, di accompagnarmi verso quelle due ragazze. Lei era davvero bella, forse una delle ragazze più belle che avessi mai visto, forse lei non era della zona. Così appena si fermò, mi avvicinai, con una scusa scema. E fu così che iniziammo a parlare.

Chi l'avrebbe mai detto, che da quel giorno si sarebbe installata un'amicizia unica, profonda, sincera. Quelle amicizie che non circolano molto. Ma col passare del tempo, la sua presenza iniziò ad essere un qualcosa sempre più costante. Dovevo stare con lei sempre, quando non c'era avevo iniziato a sentire la sua mancanza, e questa cosa non mi era mai capitata.

Apprezzavo questa cosa, anzi l'adoravo.
Fin quando, un giorno, non decisi di dichiararmi, finendo per metterci assieme.
Mi sentivo il ragazzo più felice di tutta la città.

Ma le cose, si sa, quando non funzionano sono destinate a finire. E così successe, ma nonostante questo io sentivo che quel sentimento era ancora presente, vivo, ma non si poteva sistemare. In lei o in me, qualcosa non andava. Ma nessuno dei due lo capì, e finimmo per lasciarci. Ma come si fa? A non pensare per quale motivo quella relazione era finita?
Cercai di non darci peso, così iniziai frequentare diverse feste, con i miei amici, o quelli che si potevano dichiarare tali.

Uno di essi mi fece provare un qualcosa, che tutt'ora non voglio nominare. E questa cosa andò avanti per molto tempo, il suo effetto era unico.
In qualche modo compensava ciò che lei aveva lasciato. Quel senso di vuoto.

Ma sapevo che quella strada era sbagliata, non avrei dovuto.
Eppure non importava a me. Come non interessava agli altri.

Il destino volle che ci rivedessimo dopo quasi due anni, io da solo, e con i fatti miei mentre lei era con quello che era attualmente il suo ragazzo. Cercai di ignorarli, ma mi fece male al cuore vederla. Ma era felice e andava bene così, si, finché io stavo bene andava bene così.

Eppure non stavo bene, e ciò costava davvero ammetterlo a quelli che me lo facevano notare.
Io non ero d'accordo, e su questa cosa io ho sempre cercato di fargli vedere che andava tutto bene, che nonostante ciò io stavo bene.

Ma lei se n'era accorta e anche molto presto, che qualcosa in me non andava.
E ci riavvicinamò, ritornammo amici, ma io ero troppo preso da quella sostanza per godere del fatto che la donna della mia vita stesse nuovamente con me.
Ma non mi interessava, era come se avessi perso interessa per qualsiasi cosa. Avevo perso il mio sogno.

Me lo chiedeva, ripetutamente che cosa avessi, se andasse tutto bene. Fin quando una sera, preso dal pentimento non andai a casa sua. Quando mi venne ad aprire e si accorse che nei miei occhi verdi c'era qualcosa che non andava, si preoccupò iniziando immediatamente ad indagare finché la verità non venne fuori.

Io non capì come fece, e anche in quel occasione lei, riuscì a salvami.
Fui felice di uscire da quella situazione, fui felice che lei in qualche modo fosse tornata nella mia vita.
Ma che ruolo aveva?
Glielo chiesi, e dopo qualche istante di silenzio lei alzò le spalle.

Così ritornammo assieme.
Forse era sbagliato, forse non avremmo dovuto. Ma quella relazione, me la godetti fino in fondo. Vivendo i momenti felici, e cercando di eliminare quell'anima che nonostante era ancora alle mie spalle e tramava di tornare.
Resistetti, solo per lei.

Qualche mese dopo mi comunicò del suo trasferimento, e mi chiesi, immediatamente come potevamo continuare la nostra relazione.
Eravamo in riva a mare, il nostro posto.
Voleva che io andassi là, a Milano, assieme a lei. Ma non volevo rinunciare alla mia famiglia, non volevo rinunciare a tutti gli equilibri già complicati da mantenere per una relazione, che in partenza soffriva già.

Ci lasciammo quello stesso giorno. Ma come si fa? A stare così, distanti per ore? Quando ti pare, andiamo a nuotare nel mare di notte. Come si fa a stare così? Senza parole. Dove si va? Sotto la luna, fanculo l'amore.

Oneshot|| Rap ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora