ℒ𝒶 ℬ𝒶𝓁𝓁𝒶𝓉𝒶 𝒟𝑒𝓁 𝒟𝓊𝒷𝒷𝒾𝑜- Gemitaiz

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Credevo che tutto stesse andando per il verso giusto, eppure non era così. I mesi passavano, la mia presenza in casa era ormai diventata rara, e lei, ormai non sapeva più come fare.

Erano due anni che stavamo assieme, era la mia compagna ideale, l'esatto opposto di me. Io tenebroso, complessato, triste, e lei invece, bella, radiosa.

Ma ho distrutto la sua felicità. Ho distrutto la sua voglia di amare. Può una singola persona fare una cosa del genere? Mi domandavo mentre giravo la seconda canna della mattina.
Ho distrutto una perla, rendendola polvere, ho distrutto una delle poche persone che sono riuscite a capirmi e a capire la musica.
Quella sublime musica che tanto amavo.

Non mi spiegavo come potesse essere accaduto, eppure, quel giorno mi sembrava solo un sogno.

Io ero ignaro di tutto quello che stava per accadere, troppo impegnato con i miei tour, troppo impegnato in studio, per dare le mie attenzioni a lei.
E non me ne accorgevo, non mi accorgevo di come lei, giorno dopo giorno stesse lentamente svanendo dalla mia vita, come lei, stesse andando in secondo piano per colpa della mia testa distratta.
Non ero adatto alle relazioni eppure, esse, mi hanno sempre affascinato, in tutte le loro forme. E credevo di aver fatto centro. Invece mi sono sbagliato, e ho ucciso una persona, non fisicamente, ma ho ucciso il suo modo di amare.

Quel modo che solo una persona su mille possiede e io, purtroppo non l'ho sfruttato per bene. Mi sentivo in colpa,a che potevo farci? Ormai era andata così.
È inutile continuare a pensare alla stessa persona, se sai che ormai la sua felicità non dipende più da te.
Non sei più te che riesci a rendere felice una persona, non capivo come fosse successo.
Non lo sapevo.
Non capivo come fosse successo, eppure, era così. Ero solo, di nuovo. Io che nella solitudine ci son stato fin troppo, le cose belle non sono destinate a durare.
Almeno non con me. Le mie relazioni sono durate troppo poco, ma con lei, con lei credevo finalmente di aver trovato la felicità che infondo mi meritavo.

La mia mentre faceva rimbombare da una parte all'altra quel momento, ancora ne ho i segni, e il mio stomaco si contorce ogni volta che questo pensiero mi veniva a fare visita.

Ero tornato quella sera più stanco del solito. Sentivo che qualcos'altro non era destinato ad andare bene, forse mi attendeva un ennesimo litigio per colpa della mia continua assenza in casa.
Ma non era colpa mia.

Entrai in casa, Ilaria era là, che mi attendeva. Ben vestita e con una valigia a suo fianco, ero incuriosito da essa, partiva?

-ciao amo'- dissi prendendo per prima cosa il pacchetto di sigarette posato sul tavolo, insolitamente in quella giornata non avevo fumato come al solito.
-ciao Davide...- disse lei continuando a fissarmi
-tutto okay?- domandai consapevole che non fosse così.
-no davi, non va tutto bene.- disse e continuò -Davide, io me ne vado... Non possiamo continuare questa relazione, ho bisogno di attenzioni...- disse
Senti immediatamente che qualcosa si stava rompendo nel mio petto
-Ila'...ma che stai dicendo? Davvero?- dissi cercando di ignorare quella sgradevole sensazione
-sì davi...davvero...mi dispiace, ma è meglio così per entrambi...spero che tu sia felice...- disse per poi darmi un bacio sulla guancia e andare via, senza attendere una mia replica.

Se n'era andata, così com'era entrata nella mia vita. Silenziosamente.

Passavano le ore, i giorni, le settimane e la mia salute peggiorava man mano.

Non mangiavo, perdevo chili come se nulla fosse, come se tutto fosse normale, ma non lo era, non lo era affatto.

Bevevo, fumavo, a casa stavo poco, tornavo sempre distrutto, con gli occhi rossi, la costante nausea e la voglia di continuare a vivere sottozero.

Mi mancava terribilmente quella piccola ragazza che se pur per poco, riempiva le mie giornate.

Io la amavo, la amavo con tutto me stesso. Avrei dato di tutto per vederla felice.

Purtroppo lo sbaglio è stato mio, non ho saputo tenere l'unica cosa che rendeva bella la mia vita, dopo la musica.

Non ci pensai due volte, mi alzai dal divano, presi il telefono e le scrissi un messaggio.

Le scrissi le mie più sincere scuse.

***

me:
Scusa se sono così.
Scusa se, non dico mai la cosa giusta, nel momento giusto.
Scusa se, a volte ti rispondo male e finiamo sempre per litigare.
Scusa se, me la prendo per niente.
Scusa se, sono costantemente geloso.
Ma sai, nessuno è come te.
Nessuno possiede quello che possiedi tu e nessuno, ripeto nessuno, potrebbe rendermi felice come lo fai tu.
E scusa, ma quando si tratta di te, non so cosa mi prende.
Vorrei solo riprovare, ricominare da zero, perché mi manchi tantissimo Ila.
Ti amo, per sempre tuo Davide.

***

Sinceramente non aspettavo una sua risposta, era stata chiara, anzi, chiarissima, non voleva più saperne di me.

Aspettai un'ora, due, tre, e al contrario delle altre sere, mi sdraiai sul mio letto, chiusi gli occhi per qualche instante, fin quando il telefono vibrò e la notifica mostrava proprio il suo nome: Ilaria.

***
ilaria:
Chiamami pure egoista ma io non ti ci vedo con nessun'altra, oltre me. Io sono la tua persona, solo io. Io ho sopportato ogni tuo sbalzo d'umore, ogni tuo errore,ogni tua cattiveria. Sono stata io a sopportare le tue follie, le tue paure e la tue crisi. Io ti sono stata vicina, io sono stata l'unica a restare, sempre, a non andare via, mai. Io ho sopportato di tutto per non perderti. Io, nonostante tutto, io. Io ho condiviso di tutto con te, io ho rimediato al nostro 'noi'. Io ho mischiato il mio essere al tuo essere. Io sono diventata una cosa sola con te. Mi manchi tanto anche tu.

me:
allora? riproviamo

Ilaria:
si

me:
questa volta resterò con te.
te lo prometto

Ilaria:
ti amo❤️







Me e misundevstood siamo troppo brave, scusate.
🤫

Ti voglio tantissimo bene sorellina💘

Oneshot|| Rap ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora