Delle volte mi chiedo se alla mia età è mai normale il fatto di non essersi mai, realmente, innamorati. Non penso sia una cosa grave, ma vedere tutte quelle persone accompagnate da qualcuno che ama è davvero bello, forse è insolito per me da dire.
Tanto a stare zitto, siccome ho poche parole da dire nei confronti di quelle coppie, e di quanto a volte mi sembrano noiosi o uguali. Non esistono coppie differenti, sono tutti uguali, e penso sia normale. In una coppia, specialmente giovane è importante dimostrare a tutte le persone attorno quanto siano belli e quanto si "amano", non ho mai (e penso che mai lo farò) capito per quale motivo si comportano così.
Da una parte ho sempre avuto paura dell'amore, è qualcosa che ti prende all'improvviso, trasportandoti in una specie di universo dove vedi tutto capovolto, dove vedi (nel tuo futuro e non solo) soltanto quella persona.
Ho provato ad innamorarmi, svariate volte, ma quel sentimento man mano andava a scemare. Che fosse serio o meno, forse delle volte l'ho fatto per il semplice gusto di dire "sono fidanzato" o forse per divertimento. Nessuna di quelle ragazze mi ha preso la mente, sapevo che quella ragazza esisteva, ma non sapevo dove fosse. In quale posto del mondo poteva mai nascondersi una ragazza adatta a me? Probabilmente sotto casa, probabilmente qualche paese più in là. Ma che importa alla fine?
Quando finalmente avevo immaginato di trovare la ragazza della mia vita, e di vivere finalmente quella fantastica relazione che al di fuori non ha senso, mi ritrovo catapultato in un futuro incerto.
Era passato poco più di un anno dal nostro fidanzamento, e tutto sembrava destinato ad andare bene. Sembrava che tutto dovesse andare bene, fin quando non mi ha rivelato di aspettare un bambino.
Sì, lei aspettava un mio figlio.Non sapevo come comportarmi, cosa dovevo fare? Sarebbe stato bello avere un marmocchio in giro per casa? Come sarebbe diventato? Un babbo come tutti quelli della sua generazione oppure avrebbe fatto qualcosa di grosso? Non l'avrei mai saputo, fino che a quando non sarebbe accaduto.
La paura però delle volte supera la coscienza, e la testa mi continuava a ripetere che non era il momento, non doveva nascere quel bambino. E soprattutto io non ero adatto a fare il padre.Provai svariate volte a convincerla che non eravamo pronti, si poteva aspettare. Ma lei era ferma, immobile, voleva quel bambino.
E alla fine mi convinsi, era una delle poche cose che potevo fare. Ma sicuramente una delle più belle. Non mi sono mai pentito, lei era perfetta, era già innamorata di tutto ciò che la circondava nonostante le complicazioni che le aveva dato la gravidanza.Un mese prima.
Un mese prima di quanto doveva accadere la bambina premette per nascere. Doveva nascere. Ci precipitammo in ospedale, e non ricordo bene cosa accadde, per via della mia scarsa lucidità in quel momento. Ma capì solo che doveva subire un cesareo d'urgenza. Entrambe erano a rischio e dovevano essere salvate.Per la prima volta nella mia vita iniziai a pregare. Si a pregare quel Dio di cui tutti parlano, ma che nessuno conosce realmente.
Mi portarono la bambina, era bellissima, una delle poche bambine che davvero meritava di essere guardate sempre.
Chiesi della mia ragazza, e con una faccia dispiaciuta il medico mi disse che per quella complicazione, lei era in coma.
In quel momento mi sentì male.Davvero mi stava accadendo questo?
Guardai la bambina, entrambi non sapevamo quale nome scegliere, e così, decidi che un nome importante era solo uno.
CeciliaMi piaceva perché, tempo fa lessi un libro, dove all'interno di esso la bambina, appunto, si chiamava così in onore alla musica. E mi sembrava doveroso da parte mia.
Ma l'angoscia era troppa, e così lasciai la bambina in mano alle infermiere e alla moglie di Luigi e Emi, le quali ormai se ne intendevano di bambini.Cercavo disperatamente tempo per stare con lei, tanto tempo.
Avevo bisogno di lei.Ma non era abbastanza.
Due giorni dopo, smise di lottare, lasciando me e la bambina soli al mondo.
Persi.Si, mi sentivo perso. Dovevo ricominciare, ma da dove? Pensai infinite volte, che era meglio che Cecilia vivesse altrove. Lontano da me, e che io vivessi lontano da lei. La somiglianza era così struggente che ogni volta che la vedevo, mi sembrava di guardare la donna della quale mi ero innamorato.
I miei amici si imposero, evitando di fare ciò che di cui mi sarei pentito sicuramente.
E ora, e solo ora, mi sono reso conto di quanto bene faccia al cuore anche solo stare accanto a mia figlia.È stato uno dei migliori reali che l'amore, quello vero, mi avesse mai potuto fare.
Grazie amore mio.
Ogni tanto mi ricordo che esistono le oneshot :)