È assurdo di come la noia porti a fare certe scelte del cazzo, ma non solo le nostre scelte ci portano su quella strada. I problemi famigliari, i problemi esistenziali, tutti i cazzo di problemi portano ad una sola cosa.
O almeno una buona parte dei ragazzi, questa cosa mi fa tornare indietro nel tempo, a quando io stesso avevo vissuto questa cosa.
O meglio, avevo visto una delle ragazze più belle appassire, lentamente.Era assurda, prima che la conoscessi era felice. Sembrava che la sua famiglia non le desse alcun tipo di peso, sembrava che tutti i suoi problemi non esistessero quando lei circolava con la gente che alla fine la faceva stare bene.
Ma quando mi avvicinai a lei, penso di aver segnato uno dei momenti più importanti della sua vita. Forse ero il suo primo vero ragazzo, non credo di essere stato il suo primo amore.
Nessuno proverà il vero amore, pensavo.
Ma mi sbagliavo, io l'avevo trovato e ci sono stato assieme.Non so se farmene una colpa, ma non credo. Non sono io a decidere per gli altri no? Posso incoraggiarli, ma non decidere per per loro.
Nossignore, è la persona che decide per sé stessa. Vero?Quando gli proposi, dopo mesi che stavamo assieme di provare la canna lei non si tirò indietro, e ciò mi sorprese. Cosa avrei dovuto fare allora? Non era mai capitato, ma ormai il gioco era fatto. E diversamente da quanto mi aspettavo, lei reggeva bene.
Ma non avrei mai pensato di aver condannato una persona. Mai.
Quando iniziai a frequentare casa sua, notai il degrado che le girava attorno. Il padre alcolizzato e la madre cocainomane.
E lei, lei così pura. Pareva un raggio di sole in quella casa, così bella quanto fragile e sporca.Non saprò mai come sia accaduto, ma nonostante la mia relazione con lei andasse piuttosto bene, venni a sapere da diverse persone che lei, aveva iniziato a fare abuso di diverse sostanze. Come se non ci fosse un domani.
Mi allarmai e corsi da lei.
Discutemmo per ore, io continuavo a pensare che un'anima così cadida e bella non si sarebbe mai dovuta sporcare con quella roba.Ma a lei parve non importare, anzi ne era felice, voleva la sua morte il più presto possibile. Mi cadde il mondo addosso, ma non potevo lasciarla andare.
Non me lo sarei mai e poi mai perdonato.
Così decisi di aiutarla, decidi di essere io stesso a ripulire il suo corpo da qualsiasi tipo di sostanza e a lasciarle di tanto in tanto, qualche tiro d'erba. La pregai più volte di chiamarmi quando ne aveva bisogno, di parlarmi.Ma non fu così.
Un giorno, dopo quasi una settimana di continuo silenzio, mi presentai davanti a casa sua.
Suonai il campanello più e più volte ma non ottenni risposta, dov'era?Ricordai, per non so quale colpo di fortuna, la chiave di emergenza, così la presi e la utilizzai.
Quello che vidi non era ciò che volevo, era stesa a terra immobile, sul tavolo stava qualche bottiglia e diverse striscie bianche.
Mi abbassai sul suo corpo, cercando di farla riprendere. Ma era priva di coscienza.Chiamai l'ambulanza, che la portò in terapia intensiva, e le fecero diverse trasfusioni, per ripulire in parte tutto ciò che aveva in corpo.
Attesi giorni, e la situazione era sempre la stessa.
Pareva che non volesse più lottare.
Ma non era giusto, non potevo perderla così.
Nossignore.
Le avevo promesso che con il mio rap, l'avrei portata via da qui. Via da tutti, l'avevo promesso e ci sarei riuscito.Sperai ancora, e credetti per un giorno che sarebbe andato tutto per il verso giusto.
Ma non fu così.
Il dottore mi disse che il corpo aveva ceduto, lei aveva smesso di lottare.E capì, capì quanto lei fosse stanca di vivere, quanto fosse stanca di risultare sempre la stessa anima candida. Aveva esternato tutti i suoi demoni, e loro, si erano presi il sopravvento.
Aveva chiesto aiuto, e nonostante me, nessun altro se n'era accorto.Ma io so che lei è con me, lei è con me soprattutto ora, ora che salgo sui palchi più importanti a ricordarmi che questo era il mio sogno, e che l'avevo realizzato anche per lei.
Io non so se la dimenticherò mai, non so se sarò capace di amare ancora.
Ma lei, resterà sempre la parte più importante di me.