Quattro.

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Non so spiegare cosa sia successo dopo l'arrivo dei due amanti.

Kate voleva avvicinarsi a me, ma rimase immobile. Quella situazione era troppo ambigua e nessuno sapeva cosa fosse giusto fare.
Io sapevo che avrei dovuto prendere in mano la situazione, perché solo io e harry potevano smuore sto casino, ma non sapevo come. L'unica cosa che mi venne in mente fu di chiedere ad harry di uscire fuori per parlare.

Non volle.
"Non abbiamo nulla da dirci." Furono le sue parole.
Avrei voluto urlargli contro che invece di cose da darci ce n'erano, a partire dall'ultimo giorno mio nel Cheshire quattro anni fa. Ma stetti in silenzio, è ferito, lo so, lo so fottutamente bene.
So di aver rovinato tutto tra di noi, di essere stata una stupida ad andarmene e ignorarlo, me ne pento ogni giorno e vorrei dirglielo, anche se so che delle scuse non bastano, ma potrebbero essere un inizio.

Non é scappato comunque, sono scappata io o meglio, Kate mi prese per mano e mi portò via da quella casa, disse "forse è meglio se andiamo.". Concordai con lei solo perché non sapevo che altro fare in quel istante, ma di lì non sarei voluta andarmene.

"A cosa pensi?" La voce di Kate rimbomba nella mia testa distraendomi dai miei pensieri.

"A tutto. Risolveremo secondo te?"
La mia voce esce tremolante. Ho paura anche solo della risposta di Kate, nonostante questa non possa essere al cento per cento veritiera.
Non ho paura di non avere più nella mia vita Harry, perché ormai da quattro anni è così; ho paura di averlo deluso e ferito al punto tale da portare un ragazzo buono come lui a conoscere un sentimento tremendo come l'odio.

"Non lo so Els, ma se non gli parli non lo saprai mai." Nella mia testa le rispondo di averci provato, ma so che è una bugia. Quel misero tentativo oggi non era sincero. Non ero veramente pronta per parlargli, volevo solo dare l'occasione agli altri di sfuggire da quella situazione, per questo quando Harry si rifiutò una piccola parte di me ne fu sollevata.

A Londra spesso i miei pensieri si erano fermati a creare un discorso per quel fatidico momento in cui i miei occhi avrebbero incontrato quelli del ragazzo.
Non fui mai soddisfatta del risultato. La verità è che avevo fatto un errore madornale, che non riuscivo a giustificare in nessun modo, quindi tutto cioè che dicevo risultava superfluo.

"Els, smettila di pensarci, non serve a nulla adesso." Perché ? Non bisogna ragionarci sulle cose per comprenderle meglio?
"Hai ragione. Raccontami di Niall."
Mentre sono poggiata alla parete sul suo letto osservo le foto nella parente di fianco alla mia mentre la mia amica inizia a raccontarmi di quel biondino.
A quanto pare non sono una coppia ufficiale, si sono conosciuti un mese fa circa e da allora escono spesso insieme, si sono baciati, ma ancora non sono andati a letto insieme.
"Scusa, ma allora che avevate fatto quando siete scomparsi?" la domanda mi uscii velocemente, forse con un tono un po' troppo perplesso. Insomma, potevo immaginare cos'altro avrebbero potuto fare, ma la mia amica è più da tutto o niente, che via di mezzo.
"Parlato." parlato? Tutto il tempo?
Lei mi disse che c'era stato anche qualche bacio, ma per la maggior parte de tempo avevano parlato. Ciò mi suonò strano e piacevole allo stesso tempo. Forse gli piace davvero, forse le piace davvero. Sarà la volta buona?

"Come l'ha presa Liam quando sei partita?" Liam! Cavolo, mi è completamente passato di mente.
Estraggo il telefono dalla tasca e con una velocità non mia digito sullo schermo.

Lì sto bene, è tutto un po' strano. Mi manchi.

Invio.

"Te ne eri dimenticata?" La mia amica mi conosce troppo bene.
"È stata una giornata piena." mi giustifico.
"Lo so Els, sono sicura che non ti farà problemi."

Pochi secondi dopo sento il telefono suonare, mi ha risposto.

Mi manchi anche tu, tornerai presto?

Years · h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora