Sette.

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Erano passati tre giorni dall'ultima volta che parlai con Harry e da quando avevo proposto a Liam di venirmi a trovare.
Quella mattina ricevetti un messaggio da parte di Liam, il quale mi informò che questo pomeriggio sarebbe arrivato a Holmes Chapel.
Non avevo ancora nemmeno avvertito mia madre fino a quel momento, sperai sempre in un imprevisto che gli impedisse di venire, ma ovviamente così non fu.
Quando diedi la notizia a mia madre lei la accolse meglio di quanto mi aspettassi, sembrò entusiasta e questo mi fece più strano del dovuto. In quei giorni Harry era stato tra i miei pensieri più di chiunque altro, più di Liam, che da quando mi trovo qua sembra che la mia mente se ne sia dimenticata. Mi sento un velo in colpa per questo e ad essere onesti più volte ho provato una sensazione simile alla vergogna, come se gli stessi facendo un enorme torto, come se, in qualche maniera assolutamente insolita, lo stessi tradendo.

Ora, appoggiata al cofano della macchina, aspetto Liam che esca dalla stazione.
L'aria è più fredda del dovuto, il che non mi dispiace a fatto, poter mettere un paio di jeans con una maglia più scollata è il mio outfit per eccellenza.
Accanto alla stazione vi è un bar che ormai da un po' osservavo incerta, chiedendomi se fosse il caso o meno di prendermi un caffè. Di persone ne erano entrate e uscite da quando mi trovavo lì, passarono sicuramente diversi minuti prima di sentire la voce di Liam far eco nelle mie orecchie.

"Els!" spostai per la prima volta lo sguardo dal bar e scorsi la lunga figura del ragazzo venire verso di me. Posso percepire dalla sua voce un grande entusiasmo, che a me invece manca del tutto per qualche ragione. Cercai comunque di mascherare ciò facendo crescere sul viso un sorriso del tutto poco naturale. Quando la distanze tra me e il ragazzo furono annullate da un abbraccio lascia riposare il volto e posai la testa nell'incavo del suo collo. Con le palpebre abbassate ogni altro mio senso fu ampliato, improvvisamente i rumori intorno a me furono più limpidi. Percepisco nitidamente diversi bambini schiamazzare e una voce femminile richiamarli, il rombo del motore delle auto molto vicine a me, insieme al frastuono delle rotaie del treno, che chiaramente sta lasciando la stazione. Ciò che però mi colpì è l'odore che emana il ragazzo che cinge i miei fianchi.
Non è una fragranza comune, per questo ne rimasi affascinata la prima volta che ne fui circondata, quando tra le scale di quella scomodissima e affollata università mi imbattei in quello che in poco tempo riuscì a rendere il mio soggiorno a Londra meglio di quanto potessi immaginare.

"Ei, ei, piccola Elsa lasciami respirare." Non appena udii la voce di Liam capii che mi ero persa un po' più del previsto tra i miei pensieri e che nel farlo avevo aumentato la stretta al corpo di Liam.

Per un'instante, tra quelle braccia Liam mi aveva ricordato casa, non la casa in cui sono cresciuta e dove sono tornata, ma casa il luogo in cui tornerei sempre, in cui mi sento al sicuro e non baratterei con niente e nessuno.

Lasciai la presa al corpo del ragazzo e quando lui fece lo stesso riuscii finalmente a guardarlo negli occhi.
Mi era mancato e questo ora posso dirlo con certezza. Scorgo i suoi occhi osservarmi lentamente e so cosa sta pensando, lo voglio anch'io. E così pochi istanti dopo le sue labbra si trovano sulle miei in un bacio che fino a quando le sue labbra non furono sulle mie non immaginai potesse essere più giusto.

"Mi sei mancato." Soffio sulle sue labbra lasciando che spunti un sorriso sulle mie.

"Anche tu piccola Elsa."
Quando quel piccolo nostro momento finì tornammo finalmente a casa mia, dove vi era mia madre ad aspettarci. L'incontro fu meno catastrofico e imbarazzante del previsto. Vi furono i soliti convenevoli, qualche domanda un po' imbarazzante da parte di mia madre, successivamente mostrai a Liam la casa e lo feci sistemare in soggiorno, dove mia mamma aveva preparato il divano letto.

"Mi dispiace che tu debba dormire qui, ma se vuoi puoi dormire nella mia stanza e io qui al posto tuo." Proposi. Liam si limitò a sorridermi e a dirmi che tanto si sarebbe intrufolato lo stesso nella mia stanza la notte. A questa sua affermazione risi immaginando come sarebbe dormire con lui nel mio letto.

"Allora, cosa hai in servo per me oggi?" E' Liam a parlare ricordandomi che avrei dovuto fargli da cicerone per tutto il tempo che sarebbe stato qua. L'idea di dovergli fare visitare l'intera città non mi disturba più di tanto, d'altronde le cose principali da visitare sono davvero poche, ma c'è qualcosa che mi disorienta, solo che non so ancora che cosa.

"Visto che ormai è quasi ora di cena potremmo andare al pub da Kate." La mia proposta sembrò intusiasmarlo, infatti poco dopo ci ritrovammo seduti davanti a un tavolino dentro il pub di Kate con due boccali di birra mezzi vuoti e le carte di due panini ormai già consumati.
Kate ancora non l'avevo vista, a servirci era stato un ragazzo Finn, il quale, quando gli chiesi della mia amica, mi disse che oggi sarebbe arrivata più tardi, ma che a momenti sarebbe stata lì.

"Questo posto è molto carino." Fino a quel momento io e Liam avevo parlato del più e del meno, gli raccontai a grandi linee di come fu il mio ritorno e lui mi raccontò un po' di Londra "affollata come sempre" furono alcune delle sue parole. Da un paio di minuti sembrava avessimo esaurito gli argomenti di discussione, il che mi sembra così strano, non riesco a trovare una motivazione a ciò, forse è solo la stanchezza di entrambi.

"Sì, un po' troppo buio per i miei gusti." Portai una mano sul boccale di birra e sorseggiai un po'.
La musica nel locale è più bassa del previsto e questo mi permette di sentire la porta dall'altra parte del locale aprirsi. Mi giro con la convinzione di vedere il corpicino di Kate avanzare, ma mi spagliai. Louis ha appena varcato la soglia del locale insieme a Vicky, quella che ormai so essere la migliore amica di lui e per quello che avevo potuto notare anche la ragazza interessata ad avere attenzione di Harry.

I due si guardano in torno, probabilmente in cerca di un tavolo libero. Nel farlo però gli occhi di Louis incontrano i miei ancora fissi su loro. Harry gli avrà raccontando di ieri?
La coppia avanza, chiaramente vengono verso me e Liam, mi chiedo cosa possano volere.

Tutto si fa però più chiara quando Louis ormai al tavolo mi guarda e si scusa per l'atteggiamento avuto la scorsa sera.
"Davvero scusa ancora Elisabeth."

"Non preoccuparti, capisco perché lo hai fatto." In modo sincero capisco quale furono le sue intenzioni e so che se non fosse stato per quello che ho fatto non avrebbe reagito così. Il fatto che sia venuto a scusarsi vuol dire già tanto per me, non accettarle non sarebbe carino da parte mia e d'altronde non c'è ne sarebbe nemmeno motivo.

Un colpo di tosse attira la mia attenzione. È Liam.
"Piacere, io sono Liam, il ragazzo di Elisabeth." Il moro porge la mano a Louis e alla ragazza al suo fianco, che sembra aver rilasciato un sospiro come di sollievo.
"Oh mamma e io che credevo volessi provarci con Harry." Probabilmente se stessi bevendo in questo momento la bibita mi andrebbe di traverso, invece i miei occhi si aprono in un modo del tutto innaturale, come quasi sicuramente quelli del ragazzo seduto di fianco a me, il quale per una seconda volta tossisce.

Louis senza farsi problemi sul fatto che noi fossimo lì si girò verso l'amica guardandola chiaramente storta.
Ma chi direbbe una cosa del genere ad alta voce ?

La frase rimbomba nella mia testa e come un promemoria mi rimanda alla conversazione di giorni fa, il "ero innamorato di te", "ti ho baciato perché volevo farlo dalle medie" si fanno spazio tra i miei pensieri portandomi indietro di qualche giorno. Mi sembra ancora così surreale quella conversazione. Ripensandoci ora e nei momenti precedenti a questo spesso mi sono chiesta se questa fosse realmente avvenuta. Il cambiamento repentino del copertamente di harry nei miei confronti mi ha sicuramente destabilizzata, inoltre tutta quella conversazione ha chiaramente aperto in me così tanti dubbi e quesiti che se solo volessi riportarli da qualche parte non saprei da dove iniziare.

"Penso sia la cosa più lontana alla realtà che potessi pensare." Forse le mie parole escono troppo dure e forse non sono nemmeno così vere, tra me è Harry indubbiante ora so che c'è sempre stato qualcosa, questo però è ormai scomparso da tempo.

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Hii, un altro capitolo di passaggio, scusate, ho deciso proprio per questo di pubblicarlo velocemente, così da arrivare presto al 10 capitolo, dove inizieremo ad entrare più nella storia.

Intanto spero che fino ad adesso la storia vi si piaciuta, grazie per aver letto, lasciate un commento e una 🌟 se vi è piaciuto 🍓

Years · h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora