🌿 Harry 🌿
È difficile osservarla e non provare una stretta allo stomaco. In questi giorni l'ho vista soffrire in un modo che fino a questo momento non avevo mai conosciuto.
In passato avevo visto Elisabeth piangere per suo padre, per sua madre, per delle stupidagini o liti tra amiche, ma non avevo ancora mai visto la sofferenza provocata da una rottura.È stato diverso, perché la ragazza che conoscevo e il tipo di dolore che quella ha condiviso con me non si può paragonare, provenendo da situazioni diverse. La ragazza che conoscevo avrebbe pianto per un giorno da sola, poi sarebbe uscita di casa e avrebbe fatto finta di nulla. Questa ragazza, questa donna davanti ai miei occhi, ha condiviso il suo dolore con me, anche se non si è confidata, ha pianto tra le mie braccia, si è fatta coccolare e adesso sta cercando delle risposte in se stessa, non sta rifiutando il problema o lo sta negano, lei ora lo affronta.
Elisabeth ha appena riattaccato il telefono. La chiamata deve essere stata con un suo amico di Londra, il quale immagino, data la reazione della ragazza, dovesse essere legato anche a Liam.
So che in questa situazione ciò che provo è poco rilevante, mi preoccupa però aver visto Elisabeth soffrire così tanto. Parte di me si chiede come si siano lasciati, se io centro qualcosa e se sia stato giusto per lei. L'altra parte di me si risponde dicendo che se quella decisione è stata presa una ragione c'è e anche se suona assolutamente egoista, adesso quando sentirò il suo profumo vicino, il suo respiro sulla mia pelle, potrò finalmente annullare ogni tipo di distanza, senza preoccuparmi di un terzo.
"Grazie per essermi stato accanto in questi giorni, devo essere stata abbastanza pesante."
"Non lo sei stata. Come ti senti oggi?"
"Meglio adesso, parlare con Easton e sentire la sua voce ancora gioiosa di parlarmi mi ha sollevata." Elisabeth si interrompe, ma la sua bocca continua a muoversi quando porta tra le sue labbra il resto del pranzo che le rimane.
Ho pensato in questi giorni a cosa poter fare per farla stare meglio, se ci fosse un posto che l'avrebbe sollevata almeno per un po', non sono riuscito però a trovare qualcosa che fosse abbastanza, anche perché non so più cosa la faccia stare bene. Così mi sono limitato a starle accanto nel letto di casa sua e oggi, solo per farle prendere un po' d'aria, le ho proposto di accompagnarmi da Charlie, il quale sembra molto contento che Elisabeth faccia parte della sua vita adesso.
"Non devi vivere con la costante paura che le persone ti detestino Elisabeth." Non ho ancora capito bene, ma credo che Elisabeth abbia la costante paura di far soffrirne le persone, anche se ben lontano dalla realtà.
La prima volta che mi sono reso conto di ciò è stato quel giorno in cui ho trovato lei tra le braccia di mia madre, con le lacrime sul viso.Ha avuto paura che mia madre potesse avere rancori verso di lei, per qualcosa che lei aveva fatto a me e immagino lo stessa cosa si con questo ragazzo.
"Non devo, ma è quello che mi aspetto se faccio soffrire qualcuno."
A questa sua affermazione non aggiungo nulla, non rispondo. Vedo il suo sguardo spegnersi lentamente, la sua mente viaggiare verso mille brutti ricordi e allora decido di alzarmi, pagare il conto e portarla in un posto dove i pensieri si sarebbero alleggerirti un po'.
La mia mano stringe la sua, lei tiene stretta la mia, forse più per il freddo e la paura di cadere che per altro, ma non importa fin quando i nostri corpi sono in contatto tra loro e si scambiano calore.

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Years · h.s
Fanfiction*Dalla storia* La melodia continua lenta e io non posso non chiedermi se per caso non sia già nel mio letto e questo sia tutto frutto della mia mente. Così, un po' per comprendere se sono per davvero nel mondo dei sogni, un po' per il bisogno di god...