Capitolo 21

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MARTINA

Sono seduta fuori dalla caffetteria a sorseggiarmi un caffè. Sto ancora pensando a Jorge, a quello scontro che abbiamo avuto. Non posso più andare avanti così, non riesco a gestire questa cosa. Dentro di me c'è un turbine di sensazioni confuse, che non mi fanno pensare lucidamente. Vorrei solo smettere di pensare, di svuotare la mia mente che ha sempre impresso i suoi occhi verdi, quei occhi spesso vuoti e senza anima, ma che rarissime volte ti trascinano in un mondo tormentato e pieno di paure. Cosa gli sarà mai successo? Mechi mi ha detto poco e niente sulla loro infanzia, so solo che sono stati adottati da due persone stupende e che Jorge ha visto morire qualcuno, ma chi... e perché? Forse capirei cosa ha nel profondo, forse riuscirei a comprendere tutti quei demoni che si porta appresso. Ma non dovrebbe importarmi, eppure mi importa, tanto da dimenticarmi il resto del mondo. Mechi è completamente diversa da lui, certo anche lei nasconde un grande dolore, ma lo fa con un sorriso e una positività che la aiutano ad affrontare la vita, a non arrendersi. Cerca sempre un motivo di essere felice, invece Jorge, lui cerca solo sofferenza. Sembra catapultato in un mondo tutto suo dove niente e nessuno può avvicinarsi, ha costruito un muro tanto spesso che è difficile capirlo. E' così strano, enigmatico, oscuro. Eppure in qualche modo, in quei pochi momenti dove ci siamo avvicinati, ho visto in lui una luce che voleva riemergere, per pochi secondi i suoi occhi si sono riempiti di speranza. Li ho percepiti, li ho sentiti. Mi hanno tolto l'aria dai polmoni, mi hanno fermato il cuore e non so come mi hanno fatto sentire importante. Mi alzo con il mio bicchiere di cartone in mano, mi avvio verso il mio alloggio ancora tra i miei pensieri, quei pensieri con cui ormai convivo. Attraverso i vari settori, come se tutto il resto non esistesse. Mi distraggo quando sento una voce che riconosco << Lasciami >> dice quasi urlando. Mi affaccio in un aula di danza dove vedo la chioma riccia di Alba e di fronte a lei Lex, le tiene un braccio, << Quante volte ti ho detto che non mi va bene... >> ribatte arrabbiato, << Non posso farci niente se devo ballare un doppio con un ragazzo, me l'hanno assegnato gl'insegnati >>. Lui la strattona e io senza pensarci mi metto in mezzo. << Lasciala immediatamente >> dico severa. Lex alza lo guardo minaccioso su di me, << Che vuoi tu? >> mi chiede << Fatti gli affari tuoi >> e ritorna a guardare Alba, << Non mi piace proprio come la stai trattando >> mi metto tra loro e lui è obbligato a lasciare la presa sulla riccia. << Vuoi metterti in mezzo? Sei davvero così stupida? >> ridacchia lui ma in un modo quasi spaventoso, << Ti conviene andartene prima di peggiorare la situazione >> lo avverto io minacciandolo velatamente, << Oh e cosa mi vorresti fare? >> fa lo spavaldo. << Che succede qui? >> ci voltiamo verso la porta e vediamo Facu affacciato. << Assolutamente niente amico, sono venuto a salutare Alba e ho incontrato anche Martina, stavamo solamente chiacchierando >> va verso di lui gli mette un braccio intorno alle spalle, << Zane ci aspetta nel suo alloggio >> borbotta e lo trascina via, ma Facu ci guarda poco convinto di questa situazione. Alba ha il capo chino quando i due spariscono. << Tutto bene? >> le chiedo, << Si benissimo >> si affretta a rispondere lei, << Alba non dovresti... >> inizio a dire ma lei mi interrompe subito, << Lascia stare, non sono cose che ti riguardano è tutto apposto davvero >> fa un sospiro, afferra il borsone e fa per andarsene, quando arriva alla porta si volta a guardarmi, << Grazie >> mi dice in modo sincero, poi se ne va e sento una stretta allo stomaco. Sono così stanca di pensare che quando arrivo all'alloggio appoggio tutti i miei libri, raccolgo ciò che mi serve e esco subito. Non so cosa mi prenda ma non riesco più a vivere in questo modo. Sto tremando appena mi ritrovo davanti alla sua porta di casa, non so nemmeno se sia qui, ci metto un po' a trovare il coraggio ad alzare la mano e bussare. Quando apre la porta, la sua espressione cambia. Noto subito che sembra spento, vuoto, come se non gli importasse più di nulla. Sembra stanco, sciupato, come se gli avessero risucchiato la linfa vitale dal corpo. << Che ci fai qui? >> chiede stupito. Sinceramente non so nemmeno cosa dire, non so nemmeno se so ancora parlare. E' come se avessi perso tutto quel discorso che mi ero fatta nella testa, che mi ero preparata da dirgli una volta arrivata qua, ora sembrano tutte stronzate. Ora che c'è l'ho davanti, l'unico istinto che ho è quello di stringerlo a me, di rivedere e percepire ancora quei occhi pieni di vita. Faccio solo un passo avanti e gli accarezzo il volto, guardando per bene il suo viso, solcato dalle occhiaie scure e la pelle pallida. Lui chiude gl'occhi al mio tocco, non so a cosa stia pensando, non so se lo fa sentire bene tutto ciò. Respira talmente piano come se si stesse gustando l'aria entrare nei polmoni, come se avesse ricominciato a respirare dopo tanto tempo. E con la testa ormai vuota, lo bacio.

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