DELUSIONE

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Nicolò

Arrivai a Londra, scesi da quel maledetto treno, per poi iniziare a correre.

Ero già stato in quell' immensa città, così mi seppi orientare.

Sua mamma mi aveva dato l' indirizzo dell' albergo, così, chiedendo informazioni e, faticando molto nel comprendere l' inglese, ci arrivai.

Vidi un ambulanza parcheggiata all entrata, ma non me ne preoccupai. Io dovevo vederla ora, dovevo vedere il suo sorriso e suoi occhi accendersi per la mia visita.

Dovevo assaporare quelle labbra, che sicuramente non sapevano più di mare, magari ora erano dolci, mentre solo il giorno prima,sapevano di sale.

Ma il mio cuore si fermò quando la vidi sul lettino dell ambulanza, coperta di lividi e sangue.

Vidi Sebastiano e capii che lui l' aveva picchiata, che lui gli aveva fatto del male, voleva allontanarla da me, voleva occupare il mio posto, ma lei non gliela aveva permesso.

-che cazzo gli hai fatto, perché è qui con te, perché è su quel lettino, parla, perché gli hai fatto del male?

-io la amo

-no cazzo te non la ami, se l amavi la lasciavi da me, la lasciavi vivere la sua vita là, con il suo ragazzo e suoi amici.

-gli ho fatto male, lei vuole te

-cosa cazzo gli hai fatto

Persi la pazienza e lo presi per il colletto .

Poi un infermiera, mi disse che Marta voleva parlare con me, che si era svegliata, e che aveva sentito la mia voce.

-amore che ti ha fatto quel coglione, stai tranquilla, ora ci sono io, ti riportero' al mare.

-no, io non ti amo ,io voglio stare qui. Le sue parole Mi risuonarono nella mente e mi fecero morire.

-cosa? Marta sono io, sono il tuo ragazzo...amore ci sei? Sono Nicolò.

-vattene, non voglio stare con te.

-sono le tue ultime parole?

Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, e spegnersi un attimo dopo.

Corsi fuori con il cuore rotto:sentiglielo dire alla telefono era una cosa, ma guardarla negli occhi mentre me lo diceva, mi aveva fatto morire .

Eppure perché piangeva? Perché i suoi occhi erano tristi?

Perché cazzo non voleva più stare con me?

Vidi Sebastiano e gli Andai in contro. Guardò il mio viso distrutto, come il mio cuore, e pronunciò una parola per poi scappare:

-scusa

Corse via ,lasciandomi solo e triste .

Solo dopo mi accorsi che ero bagnato, pioveva e e le mie lacrime si confondevano con la pioggia.

Mi sentivo distrutto e, mi tornò in mente, il suo bacio sotto la pioggia,  in cui il mio cuore bagnato, era un tutt' uno con lei.

La amavo , ma perché lei mi aveva dimenticato? Oppure Non mi aveva mai amato?

Ma allora perché piangeva? E perché Sebastiano Mi aveva detto scusa?

Presi un treno, doveve andare via.

UN ESTATE INDELEBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora