Capitolo 10

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L'hovercraft sfreccia tra le nuvole vaporose mentre al suo interno regna la calma più assoluta. Una calma che si è riusciti a raggiungere dopo ore e ore di tensione. Attimi di panico, attimi di sangue.

Nel Distretto 13 è finita male. Uomini e donne hanno fatto irruzione nell'ospedale accusandoci di essere dei bugiardi e, dopo il nostro futile tentativo di spiegare come realmente stessero le cose, ci hanno attaccati. Si è scaturito uno scontro feroce e sanguinario. Per fortuna, le guerriere, essendo molto ben addestrate, sono riuscite a cavarsela con qualche ferita o con qualche osso rotto. Non si può certamente dire lo stesso per i sostenitori della Snow. La maggior parte di loro sono morti, i restanti si sono dati alla fuga come dei vigliacchi, quello che sono veramente, d'altronde.

Non lo so. Non lo so cosa girasse per la mente a quegli esseri. Dovrei essere triste, dovrei essere distrutta a causa della carneficina, ma non mi sento così. Ho raggiunto uno strano stato di calma che farebbe invidia anche a coloro che cercano di arrivarci da una vita. Quelle persone, se possono essere definite tali, davano appoggio ad un essere umano spregevole che ogni anno prende i loro figli per farli giocare fino alla morte. Sì, è vero. Dovrei essere addolorata perché la morte non è la soluzione, ma quella popolazione... Quella popolazione aveva gli occhi iniettati di sangue. Desiderava la nostra morte, provava gusto nel vederci in difficoltà, godeva nel vederci feriti.

Casimir ci ha intimato di andare dicendoci che il grosso del lavoro era stato fatto, che ci avrebbero pensato loro da allora in poi. Con la mente vuota e il cuore pesante abbiamo abbandonato l'ospedale, abbiamo superato la recinzione elettrificata e siamo giunti all'accampamento dove abbiamo raccolto le nostre cose e abbiamo atteso fino all'arrivo dell'hovercraft. Oltre al Distretto 13, ho abbandonato Zula. Una bambina indifesa, una bambina rimasta orfana sia di padre sia di madre, una bambina che sarà costretta a crescere più in fretta. Non ha parenti che possano prendersi cura di lei e per questo motivo l'ho affidata ad una delle poche infermiere sopravvissute e illese. Ho promesso che tornerò a prenderla, ho promesso che non la lascerò andare.

Poi è stata la volta del Distretto 12. Anche lì abbiamo registrato frasi diverse per portare dalla nostra parte quei pochi che stranamente si erano schierati con la Snow. Dopo la morte e la distruzione portata mi è sembrato assurdo, ma fortunatamente sembra che abbiano capito, almeno spero. Si è rivelato essere troppo facile, ma forse parlando di Katniss e Peeta, del bombardamento avvenuto durante la 75esima edizione degli Hunger Games e di tutto il dolore che la Snow e suo nonno hanno arrecato, la nebbia che nascondeva loro la verità è scomparsa.

Al 12 ho incontrato Heather, Heather Nock, la ragazza a cui ho salvato la vita. Ovviamente anche lei alloggiava nel rifugio dei ribelli che erano di numero notevolmente superiore rispetto a quelli presenti al 13. Diversamente da Zula, però, lei era circondata da tante persone che le volevano bene e che le erano vicine. Quando l'ho rivista quasi non la riconoscevo. Era cresciuta, i suoi capelli di un biondo platino erano leggermente più lunghi e il suo corpo stava iniziando a formarsi. Mi ha abbracciata con le lacrime agli occhi sussurrando che avevo mantenuto la sua promessa di restare viva. Quasi tutti al Distretto mi guardavano in uno strano modo, come se fossi un'estranea, come se fossi uno strano essere vivente che è stato frutto di un laboratorio, altri, invece, accennavano un sorriso, forse perché avevo salvato Heather, forse perché gli ricordavo mia madre. Non so.

Mark si fa irrequieto al mio fianco. Le nuvole sono scomparse lasciando spazio alle chiome folte e colorite dei sempreverdi. Gli prendo la mano sotto lo sguardo protettivo e indagatore di Mitch.

"Andiamo." ci esorta Alis facendo alzare le sue guerriere che in men che non si dica sono già saltate giù dal velivolo.

L'erba scricchiola sotto le suole spesse degli stivali. Alcune guerriere sono già all'opera cospargendo il perimetro prestabilito con lo stesso unguento utilizzato in precedenza. Funziona davvero bene. Inizia il montaggio delle varie tende e viene allestito un fuoco al centro dell'accampamento. Come negli altri due Distretti, passeremo una notte nei boschi e al nostro risveglio agiremo. La cena viene servita e consumata al calar del sole in modo tale da permetterci di riposare di più. Dopo averla terminata, tutti rientrano nelle proprie tende, compresi io e Mark.

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐋'𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐚𝐫𝐞𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora