Capitolo 15

61 6 9
                                    

"Com'è stato battere quel grifone? Cosa sai di Mark? Come mai è rimasto così traumatizzato?" gli intervistatori mi tempestano di domande non curandosi del fatto che mi stiano medicando le ferite inferte dagli artigli di quel maledetto ibrido. Avrei potuto contrarre qualche infezione, anche mortale, ma a loro non importerebbe minimamente. Sarà perché a Capitol City hanno la chirurgia migliore di sempre? In tal caso, non potrei biasimarli, ma in quell'isola il cui nome mi è ancora ignoto sono riusciti a procurarmi delle gambe che rispondono al mio sistema nervoso senza alcun problema. È un bel controsenso il fatto che la Snow prima ci mandi a farci uccidere e poi ci faccia curare. Forse non vuole che lo spettacolo finisca presto, forse ci ha riservato qualcosa di più importante a cui dobbiamo andare incontro.

"Vorrei evitare di commentare." mi limito a rispondere prima di inarcare la schiena per il dolore. I dottori dai camici candidi quasi cadono all'indietro a causa della mia reazione. Il medico dalle iridi verdi a spirale si sarebbe trovato seduto su uno degli intervistatori più pressanti il che, se devo dire la verità, non mi sarebbe affatto dispiaciuto.

"Ma come?!" continuano a chiedermi le motivazioni della mia risposta, ma la mia bocca rimane sigillata. Non voglio sprecare altro fiato con persone come loro. I dottori mi invitano ad alzarmi per consegnarmi nelle mani sottili e aggraziate delle stesse ragazze che mi hanno accudita prima dello show. La fanciulla dalle mille trecce color arancio, ossia la stessa che mi ha parlato di Africae, mi rivolge un timido sorriso, le altre, invece, si limitano a guardarmi da capo a piedi e ad emettere lievi espressioni di disapprovazione. Sarà perché ho vanificato il loro lavoro in una sola esperienza nell'arena? Sarà perché anche loro mi volevano morta? Non me ne sorprenderei.

Dopo essere stata ammanettata, le tre mi scortano fino alla stessa stanza in cui mi avevano preparato... Un'ora fa? Due ore fa? Non so dirlo con estrema precisione, ma sono sicura che il combattimento è stato intenso e veloce allo stesso tempo. Non credo fossero queste le aspettative della Snow. Cosa avrà in serbo per noi ora? Non riesco neanche ad immaginare cosa una mente malata come la sua possa inventare per farci soffrire poco alla volta. E poi, quando ci indurrà a combattere l'uno contro l'altra?

Lo stilista e le ragazze mi obbligano ad immergermi nuovamente in una vasca piena d'acqua quasi bollente. Sotto le gesta delle loro mani sento i muscoli distendersi e rilassarsi. Tutta la tensione poco a poco mi abbandona rendendomi quasi piacevoli questi pochi istanti. Piano piano le palpebre si fanno sempre più pesanti. Cerco di rimanere vigile con scarsi risultati. Non devo addormentarmi. Non devo assolutamente addormentarmi. Non devo cedere alla tentazione della stanchezza. Ogni volta che riapro gli occhi dopo un battito di ciglia tutto sembra roteare. Mi fa male la testa. Vorrei alzarmi da questa vasca, vorrei scansare queste mani rivoltanti, vorrei poter scappare da qui. Quante sono le cose che vorrei fare. Ho fatto ancora il passo più lungo della gamba, dovrei imparare a non sorprendermene più così tanto una buona volta, ma la mia mente sembra rifiutarsi di imparare dagli errori già commessi.

"Abbandonati, ma chère." sussurra Dennis penetrandomi col suo sguardo rosso sangue "Hai bisogno di un po' di riposo dopo tutte le emozioni di oggi."

Tutto continua a vorticare senza sosta finché le mie palpebre cedono e il mondo intorno si fa scuro e silenzioso. Nell'oscurità, l'ultima immagine che rimane impressa nella mia mente è il sorriso di Johanna.

...

"Ho imparato a conoscerti piano piano nonostante fossi peggio di un libro chiuso a chiave in una teca. Col lento passare delle settimane mi hai rivelato poco a poco tratti della tua personalità, le cose che amavi, le cose che odiavi, le cose che ti sono mancate durante la crescita. E tutte, tutte quelle cose che mi avevi detto, se mai quest'inferno troverà una fine, farò in modo di fartele avere. Troverò un modo per renderti felice, per rendere felici entrambi. Se questo inferno troverà mai una fine, chiederò la tua mano. È un gesto prematuro, lo so bene, e credo che anche tu lo troveresti strano, ma chi lo sa? Potrebbero volerci mesi, anni prima della fine di questa guerra e beh, quando questo accadrà, voglio passare ogni singolo momento della mia vita con te. Sì, perché so che ne usciremo vivi. Sei una ragazza, o meglio, una donna forte che nonostante tutto continua a lottare per le sue cause. E... E anche per questo ti ammiro e ti amo..."

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐋'𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐚𝐫𝐞𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora