Capitolo 48

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"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."

Luigi Pirandello

Spokane, 2005, due anni e quattro mesi dalla scomparsa di Lily. 

L'ufficio del detective era ancora più in subbuglio dell'ultima volta che lo aveva visto.

Ma quella sera ero più tardi del previsto, la segretaria se ne era andata, e lui era solo.

Bridget si sentì subito in imbarazzo. Era lì per parlare ma ancor prima di aver superato la soglia della stanza, percepì che nulla sarebbe andato come avrebbe voluto.

L'uomo era seduto alla sua scrivania, con gli occhiali da vista leggermente calanti sul naso, e chino su un fascicolo.

«Entra pure, Bridget».

Non ricordava neanche il momento preciso in cui lui aveva iniziato ad avere così tanta confidenza.

Ma la verità era che passava più tempo con lui che con suo marito. E quella constatazione bruciava più di ogni altra cosa.

Entrò con un po' di titubanza, come se fosse la prima volta, ripensando al discorso che aveva ripetuto almeno cento volte durante il tragitto.

Ma invece d'iniziare come aveva stabilito, chiese soltanto: «Ci sono novità?».

Lui alzò il volto dandole per la prima volta la sua piena attenzione.

Le sorrise come faceva di solito, come se lui fosse il più perspicace in quella stanza. Come se stesse osservando la persona più ingenua al mondo.

E ogni volta che si trovava in sua compagnia era così che si sentiva. Una stupida.

Eppure continuava ad andarci, perché lui era l'unico che poteva darle un po' di speranza.

Si tolse gli occhiali, con un movimento lento e quasi calcolato, per poi posarli sulla scrivania.

Si massaggiò la barba, che negli ultimi mesi era cresciuta parecchio, da quello che poteva notare Bridget.

E quando parlò sembrava che si fosse preparato il discorso proprio come aveva fatto lei.

«Ci sono molte piste su cui lavorare ma naturalmente non sappiamo dove ci porteranno. Dovremmo vagliarle tutte, ad una ad una. Ci vorranno soldi e molto tempo, però ne varrà la pena».

«Lei pensa che sia ancora viva?», non gli aveva mai posto questa domanda e si rese conto che invece avrebbe dovuto farlo.

Rimase a fissarlo negli occhi. Ormai aveva imparato a capire quando la prendeva i giro, perciò non distolse mai lo sguardo mentre lo ascoltava.

«I bambini scomparsi ogni anno sono davvero molti. Non nascondo che alcuni di loro sono andati incontro ad un destino tragico... Ma tutti gli altri, loro sono da qualche parte nel vasto mondo e aspettano solo di essere salvati».

Non aveva risposto alla sua domanda, non avrebbe mai potuto farlo in realtà, e questo per Bridget era già un'ammissione molto chiara.

Annuì, più a se stessa, e continuò: «E queste piste dove la porterebbero?».

Lui era così preso dalla sua farsa che non si era neanche accorto di quando la sua cliente fosse diversa dal solito.

Fredda, distaccata, quasi disinteressata.

«Bè, ho scoperto un traffico di bambino che arriva fino in Russia e poi...», ma non riuscì a finire di parlare.

«In Russia?», lo interruppe lei, scettica e anche un po' stanca.

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