Capitolo 5

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"Magari qualcosa, una moneta che cade, un piccolo braccialetto che si impiglia alla maglia di qualcuno, uno scontrino che scivola via, cambia il destino di una persona. E quella persona, per un piccolo, banalissimo gesto, non farà più le stesse cose che avrebbe fatto invece se quel gesto non si fosse verificato. E la sua vita prende un altro binario. Magari per sempre. Magari per un po' soltanto. Chissà".

Stefano Benni


Hayden, Idaho, 2018

Un aereo prese il volo proprio sopra le loro teste, impedendo a Bridget di sentire ciò che Nick stava dicendo.

Fermi davanti alla macchina, indecisi su quale strada prendere, quello più furioso sembrava proprio lui.

«Non ho sentito, che cosa hai detto?» gli chiese Bridget intuendo già in parte la risposta.

Lui si passò una mano sui capelli biondo scuro, e sospirò.

«Tre giorni! Ti rendi conto? Come è possibile che la prenotazione sia stata cancellata?»

«Hai sentito cosa ha detto, no? Un errore, cose che possono succedere».

La tranquillità con la quale stava affrontando tutta la questione innervosiva ancora di più Nick.

Lui non riusciva proprio a capirla. Non sarebbe dovuta restare calma, non in quella situazione.

«Dovremmo aspettare tre giorni per prendere il prossimo aereo? Io non voglio aspettare».

Si stava trattenendo per non scoppiare e urlare come un pazzo. Comunque non sarebbe servito a niente.

Per cercare di smaltire la rabbia e la frustrazione iniziò a camminare avanti e indietro davanti alla macchina.

«D'altronde, cosa possono cambiare tre giorni di attesa? Dopo quindici anni?».

Cercava di convincere prima di tutto se stesso, ma la verità la sapevano entrambi.

«Invece fa la differenza», disse Bridget, traducendo ciò che pensavano entrambi.

«Possiamo tornare a casa e passare questi tre giorni insonni, con l'ansia che ci logora dentro. Oppure possiamo trascorrerli in strada, avvicinandoci sempre di più alla nostra destinazione».

Bridget gli aveva messo davanti due possibilità, entrambe valide. Ma solo una avrebbe alleviato, se pur di poco, il tormento che provavano.

«Vuoi affrontare un viaggio del genere?» era perplesso perfino nella voce.

«Lo abbiamo già fatto».

«Eravamo giovani, ed era proprio il viaggio in strada che ci interessava e non la meta. E poi guarda come è andato a finire».

Quando era stata l'ultima volta che ne avevano parlato? Forse quando ancora potevano considerarsi una famiglia.

Era sempre Bridget quella che ne voleva parlare, quasi a tutti i costi.

E ancora una volta era lei che insisteva.

«Prendilo come un segno del destino», affermò lei con convinzione.

Lo scettico Nick la fissò con rimprovero: «Non è certo il destino che ha cancellato la nostra prenotazione, giusto?»

La guardava negli occhi, in cerca di una confessione. Perché una parte di Nick pensava che fosse tutta opera sua, ma sarebbe stato pronto a credere anche ad una bugia.

La risposta di Bridget fu una scrollata di spalle e alcune parole: «Io credo nel destino, e c'è stato un tempo in cui ci credevi anche tu».

Nick avrebbe voluto rivelarle che desiderava tanto sperare di nuovo, come quando erano ragazzi, ma che era più forte di lui. Qualcosa si era rotto per sempre.

«Perciò il destino ci vuol far affrontare lo stesso viaggio di quindici anni fa?»

Per non iniziare una discussione che non sarebbe mai finita, Nick le diede il beneficio del dubbio.

E lei usò quel piccolo spiraglio per aggiungere, scherzosa: «O è il destino o è mia madre».

Nick si lasciò scappare un sorriso sincero, prima di aggiungere: «Se è tua madre allora questo è un modo per punirci».

Ma non ne sembrava troppo preoccupato. Anzi, quasi rideva. E Bridget lo seguiva a ruota.

Più calmo, Nick si fermò un istante a riflettere. Era ovvio che la sua ex moglie voleva fare il tragitto in macchina, ma lui era ancora indeciso.

Non aveva previsto questo primo ostacolo. Si era illuso di poter prendere un aereo e raggiungere Los Alamos nel giro di poche ore.

Il tutto si sarebbe concluso in uno, al massimo due, giorni.

E invece andare in macchina avrebbe posticipato il suo ritorno a casa.

Ma non era la cosa che più lo preoccupava.

La sua paura più grande era rivivere dei ricordi troppo dolorosi. E sarebbe stato inevitabile.

Faceva perfino fatica a sedere alla guida di quella vecchia macchina, senza pensare che quindici anni prima, seduta tra lui e Bridget, c'era Lily.

Che cosa avrebbe provato nel ripercorrere gli stessi luoghi che avevano visto e passato in quel vecchio viaggio?

Non voleva far capire a Bridget che non era più il ragazzo coraggioso che lei aveva amato.

Non voleva dirle quanto desiderasse fuggire da quella missione.

Perché lei sembrava pronta e decisa, come se affrontare quella sfida non la mettesse a disagio.

«E se non fosse tua a madre a lanciarci questo segnale?» le chiese, cercando di capire che cosa si aspettasse Bridget da quel viaggio.

Lo sceriffo Colin era stato molto chiaro con lui, perciò era abbastanza sicuro di sapere che cosa lo attendeva a destinazione.

Ma una piccola speranza c'era sempre, quella non poteva mai andarsene. Neanche in lui, che tendeva a stare sempre concentrato sulla realtà.

Figurarsi per Bridget, che aveva sempre creduto nel meglio ed era sempre stata positiva.

Neanche tutte le delusioni e le opportunità mancate avevano scalfito del tutto quel suo ottimismo.

Lo avevano smorzato, sfumato quasi, ma era pur sempre lì.

E ancora una volta non volle affrontare la realtà in faccia: «E chi mai potrebbe essere se non lei?».

Era incredibile, e quasi impensabile per lui, che anche in quella occasione Bridget non riuscisse ad ammettere la verità.

E improvvisamente si rese conto che quel pellegrinaggio serviva a lei quanto a lui.

Per Nick sarebbe stata l'opportunità per smettere di fuggire dal dolore e ammettere che ricordare fosse giusto.

A Bridget invece sarebbe servito per avere un po' di tempo. Tempo per accettare ciò che era successo.

Perciò tornò a sorriderle, più per rassicurare se stesso che lei.

«In fondo possiamo considerarla l'ultima cosa che faremo tutti insieme», voleva alludere alla loro unità familiare, mandata in frantumi anni prima, e al fatto che nulla sarebbe tornato come era un tempo.

Ma Bridget ribatté, testarda e fiduciosa come non mai: «Non ci giurerei», gli fece l'occhiolino ed entrò in macchina ancora prima che Nick potesse dirle qualcosa. 

Avrebbe voluto scuoterla e urlare che Lily non sarebbe più tornata. Ma la verità era che gli faceva comodo la sua speranza e il suo ottimismo. Lo facevano stare bene. 

Rientrò anche lui nella vettura, scendendo così a patti con se stesso e con il destino.

D'altronde, se davvero forze superiori avevano contribuito a farli ritrovare in quella macchina, lui non era nessuno per poterle fermare. 

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