Capitolo 31: Il fu Mizukage Shinso (Terza parte)

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Centosettantesimo anno del Drago, ore 20.50.

- BASTA COSI'!

Era arrabbiato, era furioso. Nemmeno il sindaco di Crillaropoli, con il suo potere, avrebbe potuto fermare l'ira funesta di Mizukage Shachi. Un passato reciso da un evento catastrofico, la perdita dei suoi genitori davanti ai suoi occhi: niente e nessuno avrebbe avuto il coraggio di frapporsi tra lui ed il responsabile che aveva permesso ciò. 

Un solo pokémon, sulla faccia della terra, con un arbitrio tale ed un influenza ancor maggiore, era in grado di rivestire quel compito. All'interno dell villaggio di Crillaropoli, c'era un'altra figura, un altro anziano e veterano di guerra, che era rispettato e riverito al pari di Benji, quasi con un timore maggiore. 

E, quel qualcuno, alla vista del Barbaracle, levò un ruggito primordiale dalla via principale, facendosi largo nell'intera piazza. I paesani non osarono nemmeno balbettare davanti a quel suono, poiché ne riconobbero subito la voce. Si allontanarono da lui, lasciandogli libero il percorso. Un antico suono di flauti di bamboo, delle piccole foglie di gelso nero accompagnarono la sua maestosa figura di due metri e trenta, mentre la luce bruna del tramonto accarezzava la sua criniera dorata, facendola risplendere come un sole.

- E' più che sufficente, - continuò, con tono basso, - Shachi.

Il Barbaracle era immobile, pietrificato dalla rabbia del misterioso individuo. Non avrebbe mosso un dito, se quel pokémon non gliel'avesse ordinato. Si girò lentamente verso destra, con uno sguardo cadaverico, rispondendo al suo richiamo. Ai fianchi della misteriosa figura, altri due pokémon lo stavano seguendo, accompagnandolo con passi lenti e silenziosi. 

- Questi giovani... anche quando il consiglio da seguile è semplice, deviano semple dalla letta via... - Disse il pokémon alla sua sinistra.

Kenji e Shinso rimasero in silenzio, mentre i tre si stavano avvicinando sempre di più ai peccatori e al loro esecutore. Egli era tremante e fermo: a momenti, non avrebbe neanche osato respirare. 

Il Grovyle guardò dritto negli occhi la figura centrale: era un Arcanine dalla criniera dorata, sulla cui prossimità degli occhi aveva tre cicatrici per ogni lato. Stava procedendo ad occhi chiusi, probabilmente per colpa della sua cecità. Riconoscendo dal racconto di Benji chi si trovava di fronte, il suo sguardo si fece serio e preoccupato. 

Il Frogadier, invece, non poteva avere idea di chi fosse. Sentì dalla sua aura un portamento da leader, saggio e potente: un pokémon dalla veneranda età, meritevole di ogni possibile rispetto. Gli altri di fianco a lui, invece, erano due incognite. Alla sua sinistra vi era un Mienshao dalle punte viola acceso e i baffi bianchi, sul cui ventre vi erano i segni del digiuno, mentre alla sua destra un Hariyama, vestito di un kimono anch'esso viola, legato da una cintura nera.

- M-maestro... Kintaka... 

Davanti al tremolante boia stava Flamebringer Kintaka, il capo degli esploratori di Crillaropoli. Il saggio Arcanine, che nonostante la sua età e la sua condizione, ancora portava fiero la sua luminosa criniera dorata, pronto a guidare le giovani menti del popolo di Crillaropoli.

- (Così... questo è Kintaka... ) - Pensò la felina, all'interno della sua cella. 

Il cane leggenda era solito dormire per la maggior parte del tempo, visto che la sua condizione non gli forniva altri lussi. Si era destato però qualche ora fa, quando sentì il Blue Dusk dell'eroe di Borgo Quieto divampare per la piazza. Non aveva mai sentito una forza simile, né tanto meno un indomito spirito guerriero di quel calibro, unita a quella dose di eroismo e giustizia che faceva del piccoletto uno dei più grandi maschi con cui aveva avuto a che fare. 

PSMD: Le cronache dell'Oricalco. Secondo atto: il crepuscoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora