- Non ho mai... incontrato, uno come quello.
Centosettantesimo anno del Drago. Ore 2:00. Albarosa Flor, dopo cinque ore di operazione, contrariamente alle tre stabilite, concluse il trattamento del piccolo licantropo, rimettendolo in sesto in modo definitivo. Si fece porgere un asciugamano dalla sua assistente Lola, per asciugarsi dal sudore in eccesso.
- Mi sono lasciata ingannare dalla specie. La sua biologia è molto più complessa, di quella di un semplice pokémon. Forse... anche della sua origine umana.
Finì di pulirsi il viso, per poi restituire l'asciugamano alla Kirlia, piegato alla perfezione. In cambio, ella le diede una tazza di infuso alle erbe, mischiato con un po' di purea di Baccapassione.
- Il Riolu non è la specie più forte, e nemmeno la più resistente. Hanno un grande spirito combattivo, ma... non è questo il punto, con lui. Non è la natura della specie... che ha determinato il suo carattere.
Fece un sorso prolungato, guidata dalla stanchezza del suo intervento. Quando si accorse del calore, smise di bere, senza fare smorfie per una probabile bruciatura.
- E' più probabile giusto dire... che la sua specie è il riflesso di quello che è.
Guardò la tazza tra le sue mani, specchiando il suo viso nel piccolo quieto lago formato dall'infuso.
- Ho fatto molto, ma non tutto. Anche se non avessi curato le ossa... quelle si sarebbero riformate velocemente, e lo stesso vale per i tessuti. Alla fine... ho solo velocizzato il processo. Se l'avessimo lasciato senza cure, si sarebbe rigenerato il corpo in tre giorni.
Un velo di preoccupazione attraversò la femmina, di fronte al mistero e l'inquietudine che attraversava il capitano del team Skyraiders.
- Non è... una cosa normale. E' come se... qualcosa lo tenesse in vita. Non è una forma di energia... non è Meisoku. Mentre lo curavo, era come se... sentissi da ogni cellula del suo corpo "io non devo morire". Un'innaturale ed indomito spirito di sopravvivenza. Come se... rifiutasse la morte, anche davanti alla sua presenza.
Riprese a bere, questa volta più lentamente. Si assicurò di far finire nel suo stomaco ogni goccia dell'infuso, fino a che non rimase nulla del dolce liquido. Lo riconsegnò a Lola, con un volto malinconico.
- E poi...
La Kirlia davanti a lei sbatté gli occhi, preoccupata per la sua signora. Non l'aveva mai vista così eloquente, per quanto riguardava i problemi di un paziente. Temette che qualcosa l'avesse colpita più del dovuto, indebolendo lo spirito forte ed elegante della bella ma longeva Gardevoir. Tuttavia, il suo cuore si rifiutò di crederci, forte del tanto tempo passata con l'aggraziata dottoressa
Questa, si accorse dello sguardo impensierito dell'assistente, sentendosi in colpa per averle creato preoccupazioni. Mascherò il tutto con un semplice sorriso amorevole, come quello di una madre che non voleva far conoscere ancora il mondo alla propria figlia.
- No. Non è niente, - disse lei, - forse mi faccio troppe paranoie.
Si incamminarono, per dirigersi nelle loro stanze, e godersi il meritato riposo. Quando Flor superò il passo della Kirlia, il suo volto si incupì, raggiungendo l'espressione seria del sospetto.
- (Quella sciarpa...)
*****************
STAI LEGGENDO
PSMD: Le cronache dell'Oricalco. Secondo atto: il crepuscolo
FanfictionSequel de "Super pokémon Mystery Dungeon: le cronache dell'Oricalco. Primo atto: il tramonto". "The loser wallows in ignorance, the king broods hate in his castle under a gloomy sight, and the jester, disowned, laugh on this fools. Almighty dark fo...