Canzone per il capitolo: All of the stars -Ed Sheeran
Era sabato pomeriggio. Da lì a poco sarebbe iniziata la punizione, ed io, Carly e Rose stavamo andando in biblioteca. Quando arrivammo, dovemmo aspettare i ragazzi che, ovviamente, arrivarono in ritardo facendo prolungare la punizione a tutti di mezz'ora. Ci sedemmo, e la nostra unica guardia era la bibliotecaria. Avevo portato con me un libro da leggere, che avevo quasi finito.
Lessi fino a quando una pallina di carta arrivò sulla coperina del libro. Alzai lo sguardo, Dylan mi stava guardando, e mimò un leggi con le labbra. Presi la pallina e la aprii.
Sta sera vieni alla festa?
Mimai con le labbra un no, e tornai a leggere. Poco dopo però, arrivò una seconda pallina.
Davvero hai intenzione di rimanere in dormitorio tutta la serata?
Roteai gli occhi, e anuii.
Ripresi a leggere, ma arrivò l'ennesima pallina di carta, quindi sbuffai e chiusi il libro di scatto, guardando male Dylan.
Dai, non puoi dire sul serio. Vieni a quella festa!
Irritata, dissi sottovoce:
-Quale parte non ti è chiara, la N o la O?-
-Andranno tutti, saresti sola- disse.
-Non sarei sola, c'è Carly con me-
-Carly ha appena comprato una maschera insieme a Rose-
-Beh, allora si, sarò da sola-
Non capivo perché ci tenesse così tanto, era una stupida festa.
Ricominciai a leggere, ma arrivò un'altra pallina di carta. Sospirai, e lessi.
Ha preso una maschera anche per te. Perché non vuoi divertirti?
-Non ho detto che non voglio divertirmi, è solo che ho già infranto troppe regole, e siamo solo alla prima settimana di scuola. Se non lo hai capito siamo in punizione per due mesi. E poi a te che importa? Se vuoi andarci così tanto, vai- sibilai, ma lui non si arrese.
-Il preside non ci sarà, e nemmeno il prof Evans. Saresti anche mascherata, ed entrambi ti hanno vista solo una volta-
Lo ignorai, ma sentii che Rose mi stava chiamando.
-Dylan ha ragione, dovresti venire-
-D'accordo! Sta sera verrò alla festa, ma ora lasciatemi finire questo benedetto libro-
Riuscii a finirlo in tempo prima che finisse la punizione.
-Ti ho preso una maschera- mi disse Carly.
-Dylan me lo ha detto. Verrò alla festa solo per questo praticamente. E anche perché so che non smetterebbe di torturarmi-
Lei rise, e poi disse:
-La mia è rosa, a te volevo prenderla rossa dato che è il tuo colore preferito, ma erano finite, quindi l'ho presa nera-
Mi mise la maschera in mano, che sembrava molto quella di Anastasia Steele di Cinquanta Sfumature, ma non lo dissi.
-Va benissimo, grazie- le dissi sorridendo. Arrivammo in dormitorio, dove Faith e Alex mi aspettavano in stanza. Vedendomi con la maschera in mano, Faith disse:
-Miley McCurty che infrange una regola, sei proprio una ribelle-
-Non ho idea di cosa mettermi, sarò andata a due o tre feste in tutto- dissi.
-Ti aiutiamo noi- disse Alex, e io aprii l'armadio, cominciando a scorrere tra i miei vestiti. Erano quasi tutti troppo eleganti, e appartenevano alla vecchia Miley. Ne trovai uno che avevo comprato quell'estate in un momento di pazzia. era un tubino nero di seta, aderente, con le spalline sottili fatte di piccoli brillanti, lungo fino a metà coscia.
-Che ne dite?- chiesi mostrandolo alle due.
-Mi piace tantissimo, vediamo come ti sta addosso- disse Faith guardandolo con gli occhi che brillavano.
Lo indossai. Era giusto un po' scollato sul davanti, e mi metteva in risalto le forme e la vita stretta.
-Tadà- dissi girandomi verso le ragazze.
-Sembra fatto apposta per te, approvo- disse Alex, e Faith annuì. Scegliemmo insieme i loro vestiti: Faith mise un vestito blu con la schiena scoperta, mentre Alex mise un tubino nero. Entrambe, pur essendo molto semplici, erano bellissime.
-Ora il problema è: che scarpe metto?- chiesi.
-Forse ne ho un paio, aspetta- disse Faith, che andò a cercare tra le sue cose. Uscì un paio di scarpe nere aperte, con il tacco alto e spesso e il plateau. Le provai, e mi stupii del fatto che fosse così facile camminarci.
-Ora sono pronta- dissi.
-Non ti trucchi?- mi chiese Alex.
-Ci penso io! Mi sto divertendo come non mai, è come avere una Barbie a grandezza naturale- disse Faith, e io scoppiai a ridere. Prese i trucchi e mi fece sedere sul letto. Ci mise dieci minuti solo per finire la base, e poi passò agli occhi. Mi mise l'ombretto scuro, mi fece una linea sottile di eyeliner e mise l'illuminante alla fine dell'occhio. Mi mise il mascara, e poi finì il tutto mettendomi un rossetto rosso fragola scuro. Solo allora mi permise di guardarmi allo specchio, e quasi non mi riconobbi. Non mi aveva stravolto i lineamenti come pensavo, ma era riuscita a valorizzarli, facendomi sembrare più grande e più matura, gli occhi sembravano più chiari e le labbra più carnose.
-Uno di questi giorni mi insegni a truccarmi?- chiesi sbalordita dal risultato. Lei annuì, fiera del suo lavoro. Una volta che anche lei e Alex finirono di truccarsi, mettemmo le maschere e uscimmo dal dormitorio, dove ci aspettava il resto del gruppo.
-Andiamo?- disse Faith sistemandosi i capelli stirati da un lato. Vestita così mi sentivo diversa. In me non ritrovavo più la ragazzina nerd che ero a New York, e in un certo senso questa sensazione mi piaceva.
Non appena i ragazzi ci videro arrivare tutte insieme, Paul e Austin iniziarono a fischiare come idioti.
Dylan mi guardò, cupo, e quando si accorse che lo stavo guardando distolse lo sguardo.
-Andiamo.- disse, e cominciò a camminare. Le ragazze si girarono verso di me con un sorrisetto, io le guardai male e seguii il resto del gruppo, facendo rumore ad ogni passo. Arrivammo in piscina. La musica era ad un volume troppo alto, e c'erano già ragazzi ubriachi ovunque.
-Hanno punito noi per aver fatto un bagno ma permettono questo?- dissi.
Poco lontano dalla piscina vi era un tavolo con delle bevande. Non mi era mai piaciuta l'idea di bere alcolici fuori dai pasti, soprattutto se non ero sicura che qualcuno non ci avesse messo qualche schifezza dentro, quindi presi solo un bicchiere di coca cola. Quando mi rigirai verso la pista, una ragazza mi arrivò addosso ballando, e il contenuto del mio bicchiere si riversò sul suo vestito -o meglio, pezzo di stoffa- rosso fuoco. Non ebbi il tempo di scusarmi che si tolse la maschera e mi attaccò. Era Claire, e accanto a lei c'era una ragazza bionda mascherata che doveva essere Amanda.
-Hai idea di quanto sia costato questo vestito?- mi gridò contro.
-Sicuramente più di quello che indossa lei- commentò la sua amica, ed entrambe risero.
-Senti, non l'ho fatto apposta, mi sei praticamente arrivata addosso. E poi so per certo che la lavanderia del campus è gratis- dissi.
Feci per andarmene, ma Claire afferrò il mio polso e affondò le unghie nella carne.
-Lasciami andare! Mi fai male- dissi divincolandomi, ma lei non mollò la presa.
-Io ti ho già vista da qualche parte. Togliti la maschera, stronzetta-
Fece per togliermela, ma riuscii a schivarla.
-Ho detto togliti la maschera!- sbraitò stringendo più forte il polso. Sentii le dita formicolare.
-Lasciala subito, Claire- disse una voce maschile dietro di me. Mi girai, era Dylan.
-E tu chi saresti, la sua guardia del corpo?- rispose Claire senza accennare a lasciarmi il polso.
-Hai bisogno della guardia del corpo per difenderti?-
-Ti ho detto di lasciarla, e non ho intenzione di ripeterlo. Vattene prima che io chiami qualcuno. Non vorrai passare altri guai, vero?- le disse Dylan, minaccioso. Lei lo guardò con disprezzo, dopo di che mi lasciò, e andò via. Mi girai verso Dylan, massaggiandomi il polso.
-Grazie, ci mancava poco che mi scoprisse- dissi.
-Ti ha ferita- disse prendendomi delicatamente il polso, che stava sanguinando.
-Vieni con me- disse prendendomi per mano e facendosi strada tra la gente.
Accanto alle docce della piscina, c'era una fontanella con accanto una cassetta dell'infermeria.
-Cassetta dell'infermeria in piscina?- chiesi.
-Una volta Claire ha quasi spaccato la testa ad una ragazza facendola sbattere contro il bordo. La scuola ha preso precauzioni- disse fasciandomi la ferita con uno sguardo concentrato, facendo attenzione a non farmi male. Tutt'intorno al taglio c'erano dei brutti lividi.
-Quella ragazza è matta- dissi.
-Lasciala perdere. Torniamo dagli altri?- chiese, e io annuii. Ci facemmo strada nella pista, mano nella mano.
Lo guardai stranita, e lui scosse la testa con aria interrogativa.
-Niente- dissi.
Era strano che all'improvviso fosse così gentile con me, non ne capivo il motivo.
Individuammo il gruppo, e li raggiungemmo.
All'inizio Diana non mi riconobbe, e disse:
-Una mia amica ha la tua stessa maschera, dovrebbe essere qui da qualche parte-
-Diana, sono io- dissi, togliendomi la maschera per un secondo. Lei sgranò gli occhi e poi disse ridendo:
-Oddio, Miley! Non ti avevo riconosciuta-
Io risi.
-Neanche io mi riconosco conciata così-
In quel momento partì una canzone lenta. La riconobbi subito, era All of the stars di Ed Sheeran. La amavo.
-Ragazzi, abbiamo un problema- disse Dylan guardando un punto alle nostre spalle. Seguii la direzione del suo sguardo, e vidi il progessor Evans. Mi rigirai di scatto, e Dylan mi prese di nuovo per mano, portandomi in pista. Lo guardai confusa, e lui disse:
-Dobbiamo confonderci con gli altri- quindi mi prese in vita e mi avvicinò a se. Io guardai di nuovo Evans, e poi circondai il collo di Dylan con le braccia, facendo attenzione a non calpestargli i piedi mentre ballavo. Eravamo davvero vicini, troppo forse, ma dopotutto lo stavo facendo per una buona causa, e anche lui. Non c'erano altri motivi. Quando vidi che Evans era dall'altra parte della pista e poteva benissimo vedermi, mi avvicinai ancora di più a Dylan, e appoggiai la fronte sulla sua spalla.
Che situazione. Rimanemmo così finché la canzone non finì.
Ci staccammo, e Dylan si guardò intorno.
Ancora non capivo perché non avesse preso Rose per ballare al posto mio.
-Evans è andato via- disse, e si incamminò nella pista, verso gli altri.
Lo seguii senza dire nulla, e quando li raggiungemmo, lui andò con i ragazzi, e io tornai dalle altre.
-Non vi hanno beccati per pochissimo- commentò Faith.
-Già- risposi.
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Lost in my memory [IN REVISIONE]
JugendliteraturMiley, dopo un incidente che la fa rimanere in coma per un po' e le fa perdere temporaneamente la memoria, cambia la sua vita radicalmente trasferendosi a San Francisco. Inizia a frequentare la San Francisco Academy, e tra le nuove conoscenze ritrov...