21. Ritorno

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Il primo pensiero che mi venne in mente prima di andare a lezione fu "oggi riportiamo Alice qui". Non appena finii di prepararmi guardai l'orologio: le lezioni non sarebbero iniziate prima di mezz'ora, quindi e le mie amiche decidemmo di incontrarci al bar per fare colazione insieme. Misi le ultime cose in borsa, e quando anche Alex e Faith furono pronte, uscimmo dalla nostra camera. In corridoio vedemmo Carly e Diana.
-Giorno- dissi salutandole.
Carly mi squadrò da capo a piedi.
-Devi sposarti?- chiese.
-No, ma odio andare a scuola in pigiama- risposi. Indossavo un maglioncino nero aderente a collo alto, con sotto una gonna bordeaux lunga fin sopra il ginocchio, delle calze nere trasparenti e degli stivaletti alti di pelle. Avevo arricciato leggermente i capelli e avevo raccolto indietro due ciocche intrecciandole, in modo da tenere libero il viso. Le altre ragazze erano vestite molto semplici, con jeans e felpe non troppo larghe.
In quel momento arrivò anche Rose.
-Giorno ragazze- disse.
Uscimmo dal dormitorio, e ci recammo al bar.
-Oggi pomeriggio quindi?- chiese Alex.
-Subito dopo le lezioni andiamo da Alice e parliamo con i suoi- rispose Rose.
-Okay, ma con quale macchina? Lei è l'unica del gruppo che sa guidare- ricordai io a tutte.
-Ho parlato con Shawn, ci da uno strappo lui- disse ancora.
Faith intervenne.
-Okay, ma cosa più importante: cosa diciamo ai suoi? Non possiamo arrivare li e pretendere che la lascino tornare-
-Gli diremo che lei e Paul non stanno più insieme, e che la carriera scolastica di loro figlia è più importante di un ragazzo. È al terzo anno, non può saltare troppe lezioni o figurerà male alla domanda per il college- dissi.
Finita la colazione, andammo a lezione. Per tutta l'ora di tedesco Faith evitò Paul, spostandosi quando lui provava ad abbracciarla e non rispondendo ai suoi continui tentativi di flirt. A fine lezione, presi la mia borsa, e mi accorsi di non avere con me i libri di inglese.
-Torno subito, vado a prendere i libri nell'armadietto- dissi alle ragazze, e uscii dalla classe. Arrivata all'armadietto, recuperai i libri, ma suonò la campanella, e dovetti affrettarmi a tornare in classe. Arrivata fuori da essa mi sentii chiamare da una voce maschile.
-Miley?-
Quando mi girai, mi ritrovai l'ultima persona che mi sarei aspettata: Aiden, come al solito vestito completamente di nero.
-Ciao- dissi cauta.
-Ti è caduto questo- disse lui porgendomi la mia agenda rosa. Non mi ero nemmeno accorta che fosse caduta. Il suo viso non tradiva alcuna emozione, come d'altronde la sua voce. Presi confusa l'agenda, e non ebbi il tempo di ringraziarlo che andò via. Mi girai per entrare in classe, ma rimasi pietrificata sull'uscio della porta. Alice era li, e stava parlando con le altre. Aveva accorciato di molto i capelli, che ora le arrivavano poco sotto le spalle. Mi avvicinai piano, mettendomi accanto a lei. La sua espressione era più triste che mai, e aveva gli occhi lucidi. Stava raccontando ciò che le era successo.
-Ero in macchina con mia sorella, e ho lasciato per sbaglio il telefono acceso sul sedile. Lei lo ha preso, e ha trovato le mie foto con Paul nella galleria. Le ha subito fatte vedere ai miei, che si sono infuriati come non mai- disse. La sua voce si incrinava di più ad ogni parola che pronunciava.
-Mi hanno costretta a lasciarlo- disse poi, e le lacrime cominciarono a scorrerle sul viso. Rose si sporse subito verso di lei e la abbracciò. Paul, dall'altra parte della classe, stava parlando con Austin, e di tanto in tanto lanciava occhiatine ad Alice.
Tutte ci aggiungemmo all'abbraccio, e non ci staccammo finché Alice non si fu calmata.
-L'importante ora è che tu sia qui. Abbiamo avuto paura che non saresti più tornata- le dissi.
-E in quel caso, saremmo venute a casa tua con forconi e torce pur di riportarti indietro- disse Carly per sdrammatizzare, e Alice abbozzò un piccolo sorriso.
-D'ora in poi però dovrò tornare a casa ogni fine settimana, e i miei controlleranno il mio telefono da cima a fondo- disse poi.
-Ti basterà eliminare foto e chat allora- disse Diana. Alice scosse la testa.
-Non posso rimettermi con Paul, non voglio che si metta nei casini per colpa mia- disse.
-Ma perché non vogliono che tu abbia una relazione? Hai diciassette anni, mica dieci- le chiese Alex.
-È una regola. Fino ai diciotto anni, niente fidanzato- rispose Alice.
-Quando li compi diciotto anni?- le chiesi io.
-A fine luglio- rispose lei sconsolata.
-Ali, non è molto. Questi mesi passeranno in fretta, vedrai- la tranquillizzò Faith.
-E poi, qualunque cosa succeda, le tue amiche sono decisamente meglio di un ragazzo. I fidanzati vanno e vengono, noi restiamo- le disse Rose, asciugandole una lacrima.
-Ha ragione Rose. Quindi sorridi, e fai vedere a tutti quanto vali. Comincia dalla squadra delle cheerleader. Claire ha provato a riprendersi il ruolo da capitano- dissi. Alice spalancò gli occhi.
-Lei cosa?- chiese incredula. Poi si fece strada tra di noi e si posizionò davanti a Claire, che era dall'altra parte della classe.
-Hey Claire, ho sentito che in quest'ultima settimana hai aiutato molto la squadra, complimenti- disse in falso tono dolce. Claire le rivolse un altrettanto falso sorriso.
-Già, senza di me McCurty avrebbe portato la cheerleader alla deriva- disse. Alice rise, ma poi fece un'espressione seria.
-Tesoro, prova a toccare di nuovo il mio ruolo da capitano e ti ritroverai fuori dalla squadra senza nemmeno rendertene conto. Ci siamo intese?- rispose, e poi girò sui tacchi e tornò da noi.
-Ecco l'Alice che conosco- dissi io, e lei mi sorrise.

Lost in my memory [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora