35. Non andrò mai più in discoteca

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Sabato sera, prima della festa, io e Alex ci preparammo insieme. Scelsi per l'occasione un vestito aderente, grigio, a collo alto e senza maniche, fatto di paillettes e corto fino a metà coscia. Arricciai i capelli, e feci un trucco non troppo pesante. Accompagnai il tutto con un paio di décolleté nere, e in poco tempo fui pronta. Alex, invece, ci mise un po' di più. Il suo abito era uguale al mio, ma dorato (li avevamo comprati insieme il giorno prima), e le stava in modo perfetto.
-Stai benissimo- le dissi. Lei sorrise, ma poi disse:
-Si, sembro la tua brutta versione-
-Ma che dici, questo vestito sembra fatto apposta per te- risposi.
-Dammi il tuo fisico e poi ne riparliamo- disse infine.
Alex non aveva affatto un brutto fisico. Aveva delle forme bellissime e un viso dai lineamenti dolci, e io la trovavo stupenda.
Lei, invece, aveva una visione di sé del tutto distorta.
-Finitela con queste discussioni idiote, siete bellissime entrambe- si intromise Faith. Era seduta sul letto di Alex a gambe incrociate, con il libro di matematica sopra esse.
-Rimarrai sola tutta la sera?- le chiesi.
-No, vado da Carly e Diana. Fate attenzione entrambe, okay?-
-Si, mamma- le rispose Alex.
-Mamma un corno, tua madre viene davvero a fare la predica a me se ti succede qualcosa- ribatté lei.
-Al massimo viene da me, l'ho praticamente costretta a venire- dissi io.
-Non succederà niente, okay? Andiamo, o non entreremo mai- disse Alex prendendomi da un polso e tirandomi via.
-Ci vediamo dopo- disse Faith ridacchiando. Uscimmo dalla stanza, e non appena provammo a bussare alla porta di Alice, essa si aprì e uscirono lei e Rose.
-Hey bellezze- ci salutò la bionda.
-Shawn ci aspetta fuori, ci da uno strappo- aggiunse Rose.
Come al solito, pensai.
Uscite dalla scuola, Alice salì in moto con Paul e noi altre in macchina con Shawn.
-Sta sera viene Mike, quindi?- chiese a Rose.
-No, ha avuto un imprevisto e deve rimanere a San Diego- rispose, e non mi sembrò particolarmente dispiaciuta.
-Vive a San Diego? Pensavo frequentasse solo un'altra scuola- dissi io.
-Magari fosse così. Abbiamo una relazione a distanza da sei mesi. Sapete chi c'è invece?- disse. Vidi scintillarle gli occhi mentre pronunciava la seconda frase.
-Dennis Brown- continuò con un sorriso a trentadue denti.
Alex si mise a squttire insieme a lei.
-Scusate, mi sono persa. Chi è?- chiesi io.
-Un ragazzo dell'ultimo anno che ho conosciuto l'anno scorso. Lo conosci sicuramente: occhi azzurri, capelli neri e ricci...- lo descrisse. Shawn sbuffò, e mise in moto.
-Prima Mike, ora Dennis, chi sarà il prossimo sventurato?- chiese.
-Ma lo hai visto? Scommetto che te lo faresti anche tu se fossi gay- ribatté lei.
-No grazie- disse lui, seccato.
-Miley, sta sera te lo faccio vedere e mi dici se non ho ragione- mi disse Rose.
-Okay- risposi divertita. Arrivammo in discoteca, e vedemmo Austin ed Andrew. Paul arrivò insieme a noi.
-Con quel vestito e i riflettori farai perdere un occhio a qualcuno- commentò Austin, rivolto a me.
-Non guardarmi allora- risposi io. Fortunatamente, la fila scorse abbastanza in fretta, ed entrammo subito nel locale. Era abbastanza piccolo e fin troppo affollato, con la musica ad un volume altissimo e le luci che facevano girare la testa e male agli occhi. Mi pentii subito di aver indossato quel vestito a causa dei riflessi che lanciò. Una volta preso il ritmo, io e le ragazze iniziammo a ballare. Paul ed Austin cominciarono a fare i pazzi con mosse assurde, Andrew si limitò a tenere il ritmo con la testa e con dei piccoli passi. Io, Rose e Alex ballammo tra di noi, mentre Alice e Paul si allontanarono insieme. A rovinare quella che sarebbe potuta essere una serata come un'altra, fu l'arrivo della coppia che avrebbe potuto fare un baffo a Barbie e Ken: Amanda e Dylan, che per nostra sfortuna, vennero verso di noi.
-Spostiamoci- dovetti gridare alle ragazze.
-No, ora tu resti e gli fai vedere quanto sei figa rispetto a quella stupida di Amanda- rispose Rose. Magari lo fossi stata. Avevo acquisito molta più autostima in quei mesi, ma, a parte che sul fronte intellettivo, non potevo essere paragonata a quella specie di dea scesa in terra. Non riuscivo a trovarle un solo difetto, né in viso né nel fisico. Indossava una tuta nera con la scollatura a v davanti e la schiena scoperta, che aveva inoltre degli spacchi laterali sulle gambe lunghe e perfette. Subito dietro di loro comparvero Claire ed Aiden. Mi girai verso Rose e Alex.
-Okay, andiamo- disse Rose. Cominciammo a camminare, ma poi ci pensai. Voelvo davvero lasciare che quegli idioti avessero questo potere su di me?
-Sapete che vi dico? Restiamo- dissi, e tornai indietro. Mi fermai accanto ad Andrew, e gli dissi all'orecchio:
-Cosa stai aspettando? Chiedile di ballare!-
-Ma se nemmeno lo so fare- ribatté lui.
-Ti sembra che qualcuno qui dentro sia un ballerino professionista? Buttati!- continuai, e poi tornai dalle altre, che erano rimaste poco dietro di me.
-Ma che gli hai detto?- mi chiese Alex. Non ebbi il tempo di rispondere che Andrew comparve accanto a me.
-Hey, ti va di ballare?- le chiese.
Lei passò lo sguardo da me a lui, poi rispose.
-Ehm... Si, certo-
Lui le porse la mano, e si allontanarono insieme. Andrew si girò verso di me, e ci scambiammo un cinque a distanza.
-Sono due idioti- commentò Rose.
-Meglio che non parlo- aggiunse Shawn.
-Intanto che voi due risolvete i vostri problemi di coppia, io vado a prendere qualcosa da bere- dissi, e mi diressi al tavolino con le bevande, puntando ad un cocktail analcolico. Mi girai, e vidi Dylan e Amanda ballare insieme. Quella visione creò un nodo nella mia gola e non fece altro che far montare in me la rabbia, quindi feci l'ennesima cosa stupida, e al posto di un analcolico presi un vodka lemon. Nella mia mente scattò un campanello di allarme, che stranamente aveva la voce di mio padre che mi diceva "non bere niente, non si sa mai". La scacciai via, e lo mandai giù. Sentii la gola bruciare, e tossii. Guardai verso i miei amici, tutti erano divisi per coppie. Austin con una ragazza castana, Rose con un bel ragazzo che doveva essere quel Dennis, Alex con Andrew e Paul con Alice.
-Fanculo- mormorai, e ne riempii un altro. Individuai alcune cheerleader, e mi unii a loro.
-Stai benissimo, Miley- mi disse Yuki.
-Si, grazie, fanculo le bionde- dissi io. Fortunatamente, nessuna delle ragazze con cui ero aveva i capelli biondi, quindi Yuki si limitò ad alzare il suo bicchiere e dire:
-Fanculo le bionde!-
Le altre ragazze la imitarono esultando, e lo feci anch'io, nonostante il mio bicchiere fosse ormai vuoto. Ballammo per un bel po' di tempo, e cominciai a sentire male ai piedi.
-Sapete cosa? Voglio divertirmi- dissi, e mi abbassai per togliere le scarpe, rimanendo a piedi scalzi. Vidi una bottiglia piena su un divanetto accanto a me, e il secondo campanello di allarme scattò nella mia testa, sta volta con la voce di mia madre.
"Bevi solo dalla tua bottiglia, nelle altre non puoi sapere se qualcuno ci ha messo qualcosa dentro"
-Oh, a chi importa?- mi risposi da sola, e bevvi. Sentii il ritmo della musica rimbombare in ogni centimetro del mio corpo. Vidi che una ragazza stava ballando sul divanetto accanto, quindi salii su esso e la imitai, cominciando a ballare e a cantare anch'io. Un mucchio di gente si radunò li intorno, e io mi divertii un mondo a ballare. Bevvi un altro lungo sorso dalla bottiglia, quando qualcuno me la strappò di mano e mi tirò giù dal divanetto.
-Miley ma che stai facendo?- chiese Dyaln, chiaramente infastidito dal mio comportamento.
-Mi diverto, David- mormorai.
-Lasciala stare, amico, è una bomba!- gli gridò uno dei ragazzi li presenti.
-Sta zitto, idiota- lo fulminò lui. Prese le mie scarpe e mi tirò via.
-Ridammi la mia bottiglia, ho sete- mi lamentai.
-No, hai bevuto abbastanza, sei ubriaca- disse lui. Io sbuffai, e lo feci girare.
-Non sono ubriaca, mi sto soltanto divertendo, Donald- risposi, sbagliando di nuovo il suo nome senza rendermene conto. Eravamo accanto al bancone, quindi mi girai e chiesi:
-Uno shottino qualsiasi-
Il ragazzo non esitò a prepararlo, Dylan mi fulminò con lo sguardo. Lo presi, e lui provò a togliermelo dalle mani.
-No, questo lo bevo e tu non dai fastidio, okay?- dissi, e lo buttai giù.
-Miley, basta, stai esagerando-
Lo ignorai.
-Dov'è la tua ragazza? Si starà preoccupando- chiesi.
-Non è la mia ragazza. Sono entrato con lei solo per avere uno sconto sul biglietto dato che le coppie pagano di meno-
-Sei proprio un cattivo ragazzo- commentai.
-Non ragiono a mente lucida- dissi.
-Già, ho notato- rispose lui, con disappunto. Io scossi la testa.
-Intendo con te, idiota- dissi puntando un dito contro il suo petto, e avvicinandomi a lui.
-Con te non capisco mai quello che sto facendo, e finisco per fare cazzate. Mi dovresti stare lontano, o potrei finire a picchiare quella stupida bionda del cavolo- dissi, e poi scoppiai a ridere.
-No, decisamente lo farei solo se tu ti allontanassi da me per stare con lei- mi corressi.
-Stai delirando- disse lui, sta volta con un tono di voce più dolce, trattenendo un sorriso divertito.
Approfittai della situazione per prendergli dalle mani la bottiglia che mi aveva rubato, e provai a bere. Riuscii a prendere un sorso, ma poi lui me la tolse di nuovo e la diede ad un ragazzo che passava da là per caso.
-Perché devi sempre rovinare tutto?- mi lamentai.
-Fidati, ti sto facendo un favore-
Un altro ragazzo, intanto, mi si avvicinò.
-Ti va di ballare?-
Non ebbi il tempo di rispondere, che Dylan lo fece al posto mio.
-No, non le va-
-Non ho ancora sentito cos'ha da dire la ragazza- ribatté il ragazzo.
-Ti risponderebbe una cazzata, fidati. Non le va, levati di torno e non ti avvicinare più a lei, è con me- disse Dylan con fare protettivo, fulminando l'altro con lo sguardo. Il ragazzo alla fine si allontanò. Non capii nemmeno io ciò che stessi facendo. Ma quando lui si girò, ebbe solo il tempo di dire:
-Sul serio, Mil, basta cos...-
In meno di un secondo, lo presi dal colletto della camicia e poggiai le mie labbra sulle sue.
Inizialmente, rimase sorpreso e rigido, ma poi, con mia grande sorpresa, mi prese in vita e ricambiò il bacio, spingendosi verso di me.
Gli presi il viso tra le mani, e ne passai una tra i suoi capelli, attirandolo più vicino.
All'improvviso tutti i litigi e le discussioni inutili scomparvero per ridursi in quel singolo momento.
Ralizzai solo allora quanto avessi aspettato perché succedesse, e da come mi stava baciando, da come mi stringeva, seppi che era lo stesso per lui.
Desiderai che quel bacio non finisse mai.
Ci allontanammo un attimo, e ci guardammo.
Mi sentii come se l'intera discoteca stesse girando intorno a noi, come se la musica fosse un suono in lontananza.
Non seppi bene se per l'alcool o se per lui, ma lo guardai negli occhi e quella sensazione aumentò solamente.
Lui spostò lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, e si sporse di a baciarmi di nuovo lentamente, attirandomi a sé.
Era tutto perfetto, fin quando qualcuno non ci arrivò praticamente addosso. Quando si staccò, sentii una piccola morsa al petto. Un ragazzo ubriaco ci aveva urtati per sbaglio.
La discoteca riprese ad essere caotica, e la musica assordante.
-Fai attenzione, idiota- gli disse Dylan.
-E voi due trovatevi una stanza- ribatté il ragazzo allontanandosi. In quel momento, vidi Alex e Rose avvicinarsi.
-Miley, ti cerchiamo da tutta la sera. Dove sei stata?- chiese Rose.
Beh.
-Ho ballato su un divano- risposi, non sapendo bene cosa dire alle ragazze.
-Cazzo, non reggi nulla- mormorò Dyaln, con una nota di disappunto nella voce.
-Sono le due e mezza, stiamo andando via. Vieni- continuò poi la rossa, tirandomi via. Mi girai un'ultima volta verso Dylan, che si sedette al bancone e si mise la testa tra le mani.
-Lasciatemi andare da lui- mi lamentai.
-Hai bevuto?- mi chiese Alex.
-Solo un pochino- risposi io, ma allo stesso tempo rischiai di cadere a terra.
Loro due mi sorressero, poi Alex disse.
-Sei senza scarpe, dove le hai lasciate?-
-Non mi ricordo, ero sul divano e poi puff! Non c'erano più- ridacchiai.
-È bello bere, sapete? Ho baciato Dylan- continuai sempre ridendo, ma sentendo il cuore scaldarsi mentre pronunciavo le ultime tre parole.
-Tu cosa?- chiese Alex gridando.
-Non so perché, era bello come al solito, ed era vicino a me, quindi l'ho baciato- spiegai.
-Ha delle labbra bellissime- farfugliai.
-Va bene, dopo ci parli delle sue labbra, ma intanto torniamo in dormitorio, Cenerentola- disse Alex. Mi caricarono in macchina di Shawn, e tornammo a scuola. Le ragazze mi aiutarono a camminare fino in stanza.
-Pregate che non ci veda nessuno- disse Shawn.
-Potevate lasciarmi a casa di Dylan come l'altra volta- disis io.
-No, non in queste condizioni- ribatté Alex.
-A Faith prenderà un infarto- continuò. Quando tornammo in stanza, Faith stava già dormendo, quindi mi limitai a buttarmi sul letto senza neanche cambiarmi, e mi addormentai subito.

Quando la mattina dopo mi svegliai, mi girava la testa da morire, e riuscivo a mala pena a fare mente locale su ciò che era successo alla festa. Ero però consapevole di due cose: avevo combinato un casino, e provavo qualcosa di forte per il ragazzo che fino a pochi mesi prima odiavo.

Lost in my memory [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora