27. Troppe bugie

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Ci sedemmo sul mio letto, e raccontai alle due ragazze ciò che era successo.
-Poco prima di andarmene da casa tua, Shawn mi ha detto che Dylan non voleva andarsene senza di me, quindi sono dovuta andare via con lui- spiegai, e Faith mi interruppe.
-Fin qua c'ero arrivata, vai avanti-
-Siamo arrivati a casa sua e l'ho portato nella sua stanza. Gli ho dovuto togliere la camicia...-
-Uhhh- disse Alex sorridendo. La guardai male.
-E poi mi ha praticamente supplicata di restare, quindi mi ha dato i suoi vestiti e ho dormito con lui-
-Hai dormito nel suo letto?- chiese Faith, sgranando gli occhi.
-No, a terra- dissi ironica.
-Comunque, stamattina mi sono svegliata abbracciata a lui, e non ho idea di come sia successo. Non si ricordava niente, e non avendo vestiti con me non sono potuta venire a scuola-
-Quindi siete rimasti tutta la mattina a casa da soli?- chiese Alex.
-Si, e ad un certo punto è anche arrivata sua madre. Non voglio sapere quali pensieri si sarà fatta. Comunque, abbiamo guardato i Dalton e mi sono addormentata. Quando mi sono svegliata aveva già ordinato il pranzo, e mi ha insegnato ad usare le bacchette per mangiare i noodles. Poi è arrivato Shawn e siamo tornati qui- finii di raccontare.
-Quindi fammi capire bene: hai passato notte e giorno a casa di uno dei ragazzi più sexy della scuola e il massimo che avete fatto è stato guardare i Dalton?- disse Faith, sconvolta.
-Siamo solo amici, cosa sarebbe dovuto succedere?- chiesi io. Alex sorrise.
-Beh, almeno hai fatto un passo avanti- disse. Io la guardai con aria interrogativa.
-Sei passata dal "non ci sopportiamo" a "siamo amici". È un progresso-
-Già, e non arriverò oltre questo- dissi decisa, più a me che a loro.
Ero ancora confusa per come mi ero sentita quella notte.
Faith scosse la testa.
-Ma dai, prima potevi negarlo, ma adesso no. È palese che ti piaccia-
-Cosa? No, non mi piace- risposi, ma lei continuò imperterrita.
-Gli amici non si spogliano a vicenda e non dormono nello stesso letto-
-Gli amici mangiano noodles guardando i cartoni animati, ed è esattamente ciò che è successo- continuai io.
-E poi ieri sera era ubriaco, non sapeva ciò che faceva. Se fosse stato sobrio non mi avrebbe mai fatto passare la notte da lui- conclusi sentendo una leggera morsa al petto, che ignorai.
-Comunque, vuoi cambiarti o indosserai i suoi vestiti a vita?- mi chiese Faith. Io sorrisi, e mi cambiai, abbandonando i morbidi e profumati vestiti di Dylan, che ripiegai e sistemai accuratamente nel mio cassetto. Appesi la sua felpa all'attaccapanni, e poi chiesi:
-Avete preso appunti oggi a lezione?-
-Certo, aspetta un attimo che prendo il quaderno- rispose Alex, e poi andò a frugare nel suo zaino.
-Studia matematica, la settimana prossima ci sarà il compito in classe- disse poi. Mi feci spiegare da lei la lezione, e mi anticipai i compiti in modo da non dimenticare gli argomenti appena studiati. La matematica era il mio punto debole. Cercavo di fare del mio meglio e di capire, ma non riuscivo mai ad ottenere più di una C come voto, e considerando che avevo sempre avuto tutte A e B, la cosa mi dava molto fastidio. Il giorno dopo, arrivai a scuola abbastanza preparata, ma come al solito lasciammo la lezione di tedesco a metà. Il professore decise di interrogare alcune persone facendole andare alla cattedra, lasciando il resto della classe all'anarchia. Io decisi di mettermi a disegnare sul mio quaderno, quando sentii che tutto il gruppo dei ragazzi stava parlando di una cosa sola.
-Ma che dici? Sei serio?- si intromise Rose, rivolta a non so bene chi. Vidi Faith cambiare radicalmente espressione, come se avesse visto un fantasma.
-Che succede?- chiesi io. Fu Rose a rispondere.
-Paul e Alice si sono rimessi insieme sta mattina-
Sgranai gli occhi, incredula. Faith aveva gli occhi lucidi.
-Mi scusi professore, posso andare in bagno?- chiese, con la voce che andava incrinandosi. Il prof fece un cenno di consenso con la testa, e Faith si catapultò fuori dalla classe. Feci per seguirla, ma, con sorpresa di tutti, Paul mi precedette, seguendola fuori con aria preoccupata. Fortunatamente Alice non frequentava il corso di tedesco.
Mi girai verso Alex, sconvolta. Lei ricambiò l'occhiata.
-Stuart, vai a chiedere un gessetto al bidello- disse il prof, distrattamente. Andrew si alzò, e uscì dalla classe. Tornò poco tempo dopo, e ci guardò tutte con aria confusa. Diede il gessetto al prof, e tornò a posto.
-Che cavolo sta succedendo la fuori?- gli chiesi. Lui scosse la testa.
-Non lo so. Non voglio sapere cosa ho visto- disse.
-Non per intromettermi, ma non credete che Alice debba sapere tutto questo?- intervenne Dylan.
-Si, ma non da noi. Qualunque cosa stia succedendo, è compito di Faith avvisarla- risposi.
-Alice è tua amica- ribatté.
-Anche Faith lo è. Non voglio tradire nessuna delle due- continuai.
-Beh, a tradire ci sta pensando qualcun altro- disse lui, ironicamente. Io scossi la testa, e poi mi ricordai di avere i suoi vestiti nella borsa.
-Ah, Dylan, ecco i vestiti- dissi, uscendo dalla borsa un sacco di carta contenente essi.
-No, tienili tu un altro po', così avrai una scusa per passare da me- disse, per poi farmi un occhiolino. Io lo fissai confusa, non capendo se fosse serio o meno. Poi lui scoppiò a ridere.
-Sto scherzando, McCurty. Ma ridammeli a fine lezione, che la gente potrebbe farsi strane idee- disse.
In quel momento, Faith rientrò in classe. Aveva il mascara sbavato, segnale che mi fece capire che aveva pianto.
-Faith, tutto okay?- le chiesi.
Lei, senza guardarmi, rispose:
-Si, tutto okay-
Qualche secondo dopo rientrò anche Paul. La lezione finì, ed essendo che dopo avremmo avuto ora buca, tutti uscirono dalla classe.
Dylan mi aspettò sullo stipite della porta.
-Tieni- gli dissi, porgendogli la busta con i vestiti.
-Grazie, McCurty- rispose lui, prendendola.
-Perché mi chiami per cognome? Non sei mica un professore- dissi io.
-Beh, ho una reputazione qui- rispose.
-Giusto, non puoi mica lasciare che gli altri ti sentano chiamarmi Mil- dissi, sarcastica.
-Già, ciao Anne- disse sorridendo, per poi andare via. Io raggiunsi le mie amiche, che intanto si erano radunate intorno a Faith.
-Non è successo niente, abbiamo solo parlato e poi ci siamo abbracciati- disse lei.
-Andrew quando è tornato in classe sembrava avesse visto chissà cosa- ribatté Alex.
-Si, perché mi ha praticamente sollevata e appoggiata al muro per abbracciarmi, quindi sembrava tutto tranne che quello- rispose la ragazza con un mezzo sorrisetto sul viso.
-Ma non credi che sia ora che questa storia finisca? Ho capito che ti piace, ma tu e Alice non potete continuare a soffrire per lui- disse Carly.
Faith non rispose.
-Io cosa?- chiese Alice, comparendo all'improvviso accanto a me, con un sorriso a trentadue denti stampato in viso. Tutte sussultammo.
-Niente, abbiamo saputo che tu e Paul state di nuovo insieme- le dissi io. Lei si illuminò.
-Si, sta mattina mi ha baciata e abbiamo deciso di riprovarci-
Noi ci limitammo a sorriderle. Odiavo mentirle, era troppo buona e troppo vera per meritarsi un ragazzo che la tradiva spudoratamente con una sua amica.
-Oh, eccolo. Ci vediamo dopo- disse Alice, vedendo Paul dall'altra parte del corridoio. Andò verso di lui, e si baciarono. Si allontanarono mano nella mano, e lui lanciò un occhiata a Faith, che lo stava fissando.
-Non ce la faccio a vedere queste scene- disse deglutendo.
-Dovresti togliertelo dalla testa e basta- le dissi io, ma lei mi ignorò, seguendo i due con lo sguardo finché non scomparvero dalla sua visuale. Decisi di prendere la mia agenda per controllare l'orario delle lezioni, e da essa cadde un foglietto.
-Cos'è?- chiese Alex. Io lo raccolsi da terra, e raggelai.
"Sta volta non te ne dimenticherai, stanne certa"

Lost in my memory [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora