33. Mondo addosso

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Canzone per il capitolo: Dynasty -Miia

Sentii un forte rumore alle mie spalle,  Dylan doveva aver dato un pugno al muro. Lo sentii chiamarmi, ma lo ignorai e uscii dal bar. Le mie amiche mi vennero subito incontro, e videro la mia espressione.
-Oddio, ma che è successo li dentro?- mi chiese subito Faith.
-Andiamocene, prima che esca anche lui- risposi semplicemente io.
Loro non fecero domande, e andammo via, dirette alla nostra stanza. Arrivate li, mi buttai sul letto e coprii il viso con un cuscino. Se fossi stata sola, mi sarei messa a gridare e a piangere come una cretina, ma cercai di calmarmi facendo dei respiri profondi, che andavano sempre più tremando. Quando tolsi il cuscino dal viso, era bagnato dalle lacrime e sporco di mascara.
-Quindi che è successo?- chiese ancora Faith.
-Nulla, solo che sono una cretina- risposi cercando di ripulirmi dal mascara colato.
-Non sei una cretina- ribatté Alex.
-Si invece. Seguirlo è stata una cazzata. Nemmeno una stupida ragazzina delle medie lo avrebbe fatto-
-Ti ha detto questo?- chiese Carly. Io scossi la testa.
-Lo avete sentito anche voi, mi ha definita una conoscente, poi se l'è rimangiato, io gli ho risposto che lo aveva detto per non fare brutta figura con Amanda, lui si è arrabbiato, mi ha rinfacciato il fatto che se la notte del compleanno di Faith fosse stato sobrio non mi avrebbe mai chiesto di rimanere, l'ho mandato a fanculo e sono andata via- dissi, ricominciando a piangere.
-Mil, sono sicura che risolverete, anche se è stato proprio uno stronzo sta volta- disse Diana per tranquillizzarmi.
Mi sentivo così arrabbiata, umiliata e soprattutto delusa, da lui e dalle mie stesse aspettative. Sentivo un vuoto al petto che faceva male, e la testa minacciava di esplodermi. Avrei dovuto aspettarmelo, invece mi sono illusa di nuovo che tra di noi le cose potessero cambiare. Scaraventai il mio stupido cuscino sporco alla porta. Nessuno mi aveva mai fatta sentire così prima, a tal punto da stare male fisicamente. Le sue parole continuavano a risuonare nella mia testa. Ero una stupida.
-Potete lasciarci un attimo sole?- chiese Faith all'improvviso. Le altre annuirono, e uscirono dalla stanza.
-Tu provi qualcosa per lui- affermò.
Non ebbi neanche la forza di contrabattere.
-E si, ha fatto schifo, ma quando ti ha vista correre dentro il bar ha piantato in asso Amanda per seguirti. È stata la rabbia a parlare, non lui- continuò.
-Perché mi sento così? Sono abituata a litigarci, e non mi ha mai fatto stare male- dissi io.
-Te l'ho detto. È ovvio che tu provi qualcosa per lui-
Non risposi, di nuovo.
-Odio sentirmi così- dissi poi.
-Già, so cosa vuol dire- rispose lei, riferendosi chiaramente a Paul.
Rimanemmo entrambe in silenzio. Non per l'imbarazzo, semplicemente perché non serviva che una delle due dicesse qualcosa. Bastava la presenza dell'altra a far stare meglio entrambe, anche se in quel momento mi sentivo solo sprofondare. Non lo sopportavo. Un giorno mi diceva che ero importante per lui, l'altro mi trattava come se fosse esattamente il contrario. E lo odiavo, perché stare con lui mi faceva stare bene, mi faceva sentire al sicuro, ma bastava che mi ignorasse per un po' e il mondo mi crollava addosso.
-Cosa dovrei fare?- chiesi. In quel momento si aprì la porta, e vidi Alice e Rose, che dovevano aver saputo ciò che era successo dalle altre, cataputarsi dentro la stanza. Tutto il resto del gruppo rimase sul ciglio della porta.
-Ora non gli rivolgi la parola finché non la smette di comportarsi da ridicolo- disse Rose.
-E se continua, ti fai forza e lo ripaghi con la stessa moneta. Ma fino a quel momento, niente ragazzi. Le tue amiche sono più che sufficienti- continuò Alice, prendendomi dalle mani e tirandomi su a sedere. Le altre entrarono, e Diana disse:
-Che ne dici di una piccola vendetta invece?-
-No. Lo spionaggio è già stato abbastanza stupido- risposi.
-Già, ma non saremmo amiche se non facessimo cose stupide insieme, o sbaglio?- disse Alex.
-Non sbagli, ma non voglio passare dalla parte del torto- dissi io. Rose si schierò dalla mia parte.
-Miley ha ragione, l'indifferenza sarà già una punizione-
-Avevo in mente qualcosa di non troppo cattivo, tipo rinchiuderlo in una scatola e spedirlo in Messico... Ma poi ho constatato che i biglietti servono a me e a te per scappare quando la Torres ci darà i risultati del compito di matematica, quindi ho optato per qualcos'altro- mi disse Carly, ignorando ciò che io e Rose avevamo appena detto.
-No, davvero ragazze, non sono in vena di vendette- risposi, ma non appena pronunciai queste parole mi venne un'idea in mente.
-Okay, so cosa fare per farlo arrabbiare di brutto- dissi. Rose si mise una mano sulla fronte e scosse la testa, mentre le altre si sedettero sorridendo. Presi posto accanto a loro a terra.
-Dyaln odia quando mi avvicino ad Aiden Gomez, quindi è ora di diventare sua amica- dissi. Faith mi guardò come se fossi pazza.
-Miley, è il ragazzo di Claire, non è una buona idea-
-Invece è perfetta, così cercherò anche di scoprire cosa sa quella stronza-
-Cosa sa Claire su cosa?- chiese Alice, confusa.
-Lunga storia, poi vi spiego- tagliai corto.
-Miley, davvero, è una pessima idea- continuò Faith.
-E perché? Mi avete detto di ripagarlo con la stessa moneta. Lui va in giro con Amanda e mi ignora? Io ignoro lui e faccio amicizia con Aiden- era la rabbia a parlare per me, mi rendevo conto da sola dell'assurdità che stavo dicendo.
-Miley, la mia idea consisteva nel mettergli dell'acqua ossigenata nello shampoo, la tua finirà con un suicidio invece- disse Carly.
-Stai esagerando, so benissimo tenere testa a Claire-
Faith mi guardò alzando le sopracciglia come a dirmi: "ma se diventi pazza ogni volta che fa una minima cosa".
Io ricambiai con un'occhiataccia, e lei sollevò le mani in segno di resa.
-Potete renderci parte della vostra comunicazione?- chiese Diana.
-Non è niente, state tranquille-
-Beh, okay. Comunque, mio fratello mi ha detto che Aiden non si vede da un po' agli allenamenti di football, credo che per ora non sia a scuola- disse poi.
-Non fa niente, quando tornerà proverò a parlarci-
-Continuo a pensare che sia una pessima idea vendicarsi- disse Rose.
-Lo penso anch'io, ma è stata una pessima idea anche quella dello spionaggio, come potrebbe peggiorare la situazione?- dissi io. Loro sembrano essere d'accordo con me.
-Menomale che avevamo detto "niente ragazzi"- disse Alice mettendo il broncio. Io, per farmi perdonare, mi sporsi verso di lei ridendo e la abbracciai.
-Se Paul in futuro dovesse fare qualcosa, sappiate che voglio anch'io un piano di vendetta- concluse poi. Che la vendetta abbia inizio.

Lost in my memory [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora