Non sono stata io. Non sono stata io. Non sono stata io. Non sono stata io. Non sono stata io.
Apro gli occhi di scatto, avvertendo una pressione sul petto che mi impedisce di respirare.
- Adam...- sussurro nel buio della stanza. Ho bisogno di lui, devo chiamarlo. Chiudo gli occhi per una frazione di secondo, cercando di calmare il battito cardiaco, ma quando li riapro, Margaret è davanti a me, appoggiata al muro. Ha il viso da bambina, ma sembra molto più alta di come la ricordo. Urlo, terrorizzata.
- Perché urli? Sono io - bisbiglia, - hai paura di me? Avrei dovuto averne io di te...sei un mostro, mi hai uccisa tu!
- No! - grido, prendendomi la testa fra le mani e raggomitolandomi, iniziando a singhiozzare.
Sento dei passi fuori dalla porta chiusa e subito dopo Adam si precipita all'interno della stanza.
- Lenah! - grida a bassa voce.
Alzo lentamente lo sguardo su di lui, indossa una maglia a mezze maniche ed un paio di pantaloncini. Mi volto verso il muro, ma Margaret non è più lì.
Ho avuto un'allucinazione.
Sono pazza.
- Stai bene? - chiede scrutandomi attentamente.
Continuo a fissare il muro con occhi sgranati, scossa.
- Cosa è successo?
- M-Margaret - balbetto con voce flebile, - è stata qui. L'ho vista.
Adam resta in silenzio per un attimo, poi dice: - Hai bisogno di riposare, sei stata sottoposta ad un notevole stress.
Non mi crede. Non mi crede, non mi crede.
- Non mi credi, vero? Ora penserai sul serio che io sia pazza. Ho avuto un'allucinazione, Adam. Era lì, appoggiata al muro, proprio davanti a me.
- Torna a dormire, non poteva essere lei. E no, Lenah, non penso che tu sia pazza, ma hai bisogno di riposare - conclude, alzandosi dal letto.
- No! - esclamo, poi lo fermo prendendolo per un polso.
Non l'ho mai toccato.
Mi sento in imbarazzo.
- Rimani qui, ti prego - dico in un sussurro.
Lui mi guarda con dolcezza.
Ho abbassato le difese, ho lasciato allo scoperto i miei segreti.
La verità è che ho paura di rivedere Margaret, che la mia mente malata mi faccia un altro brutto scherzo. Ho bisogno di sentirmi protetta, per una volta. E mi costa ammetterlo, ma è con Adam che mi sento così. Con lui mi sento al sicuro. Si risiede e mi aiuta a stendermi sul letto, per poi fare lo stesso, posizionandosi accanto a me. Mi avvolge in un abbraccio caldo e protettivo, ed io ho la certezza che per stanotte nessuno mi perseguiterà. Ed è proprio con questa consapevolezza che scivolo in un sonno sereno e profondo.
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Pain is peace
Romance[1° libro] Lenah Ariston è una ragazza con un passato doloroso alle spalle. Per superare la morte dei suoi genitori e della sua migliore amica decide di tagliarsi. Ma ben presto questo tipo di dolore non basta ad alleviare il suo dolore, infatti ini...