Dopo cena, Malcom si rifugia nel suo studio. Adam, invece, sembra essere sparito nel nulla, così decido di rifugiarmi nella mia stanza dove mi raggomitolo sul letto. Provo a rimanere sveglia, ma la mia buona volontà fallisce contro il sonno in cui scivolo irrimediabilmente.
Un rumore improvviso mi fa svegliare di soprassalto. Mi tocco il viso, è bagnato: devo aver pianto. Con uno sbuffo irritato me lo asciugo con il dorso della mano e mi metto a sedere, drizzando le orecchie. Resto immobile ed in ascolto per una manciata di secondi, ma non si sente più nulla. Ora il silenzio della notte regna di nuovo sovrano in questa casa. Con un sonoro sbadiglio che tento di mascherare con la mano davanti la bocca, mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno per una rinfrescata, ma nel corridoio, nella penombra, scorgo un movimento con la coda dell'occhio. Mi paralizzo all'istante, perciò, prima che possa anche soltanto urlare, vengo messa al muro e la mia bocca è coperta da una mano calda.
Ancora, penso sarcastica. Ma è una moda? Aggiornatemi.
In fondo la vecchia Lenah piena di sarcasmo c'è ancora, da qualche parte.
- Non urlare.
Due parole. In un unico, suadente sussurro.
Adam è davanti a me.
Vorrei tanto abbracciarlo.
Ma resto ferma. Anche quando mi lascia andare. Mi lancia uno sguardo indecifrabile e si volta, prende un borsone da terra e si dirige verso la sua camera.
- Tutto qui? Che stai facendo?
Si blocca. Una mano stringe i manici del borsone, l'altra è poggiata sulla maniglia della porta.
Si volta verso di me.
- Che vuoi dire? - risponde. - Sto entrando nella mia stanza e vorrei dormire.
- No, invece, - ribatto, avanzando di qualche passo; - tu sei entrato in casa di nascosto con un borsone, ed è notte. Che cosa succede, Adam?
- Sei sveglia.
Mi tratta con freddezza, e questo mi fa male. Mi fermo, ma anche se non mi avvicino oltre, impongo a me stessa di non retrocedere.
- Cosa ci fai con un borsone nel cuore della notte? - insisto, tentando di ignorare totalmente i suoi modi bruschi nei miei confronti.
- Ah, tu puoi uscire e io no? Non sono sempre tenuto a dirti quello che faccio o che non faccio, esattamente come tu non lo sei.
Annuisco, piano.
- Okay, d'accordo. Ho capito.
Lui mi guarda, facendo un cenno secco del capo. Fa per voltarsi, ma la luca della luna gli illumina i lineamenti. Solo per un istante, ma necessario a farmi scorgere il suo viso.
- Oh mio dio, Adam! - esclamo, - Cosa ti è successo?!
- Va' a dormire, Lenah.
- Adam.
Mi avvicino a lui, che lascia il borsone sul pavimento. Si volta completamente verso di me, solo il viso è girato dall'altra parte.
- Che ti è successo? - sussurro mentre gli sfioro il viso.
- Lascia perdere, Lenah.
Stavolta il suo tono è meno brusco.
- Chi ti ha fatto questo? E Malcom...
- Lui non deve saperlo - taglia corto.
- Cosa? Perché?
- Lenah, stanne fuori.
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Pain is peace
Romance[1° libro] Lenah Ariston è una ragazza con un passato doloroso alle spalle. Per superare la morte dei suoi genitori e della sua migliore amica decide di tagliarsi. Ma ben presto questo tipo di dolore non basta ad alleviare il suo dolore, infatti ini...