Capitolo 29

2K 125 5
                                    

Ma il mio sorriso dura poco.


- Lenah, perché hai urlato quando mi hai vista?

Margaret.

- Ora non mi vuoi più bene?

- No, no. Io ti voglio bene.

- No. Non è vero.

- Sì. Io ti voglio bene!

- Ora però ti stai dimenticando di me. Stai smettendo di volermi bene. Ora vuoi bene a lui.

Adam.

- No. Sei la mia migliore amica. Ti vorrò sempre bene.

- Bugiarda! Non ti credo! Tu dici che mi pensi, ma non è così! Ora pensi solo a lui! - sta urlando. 

La sua voce è stridula e surreale.

- Margaret, calmati.

Mi sta facendo paura.

- È tutta colpa tua, Lenah! Non hai mantenuto la promessa. Sei una bugiarda!

- Quale promessa? 

- Hai promesso che non ci sarebbe successo niente. Che saremmo sempre state insieme. Che ci saremmo protette a vicenda.

- Io l'ho mantenuta! - urlo.

Sto perdendo la calma. Questa conversazione non ha senso. Non esiste. È frutto della mia mente.

- Sono morta. Per colpa tua! Te la farò pagare, per questo. Ti porterò via chi ti è più caro.

Non è Margaret. Non è Margaret. Sono io. Sono le mie paure. È la mia mente.

- Sai a chi mi riferisco.

Adam.

- No! - urlo nel cuore della notte.

- Lenah, Lenah.

- Adam - sussurro, confortata dalla sua presenza.

Mi ha stretto ancora di più, con fare protettivo.

- Shh, sono qui.
Tienimi con te. Tienimi stretta a te e non lasciarmi andare.

- Sono qui. Non ti accadrà niente. Era solo un incubo - mormora nel mio orecchio.

- No, no, no, no - continuo a dire sottovoce.

- Ehi. Sono qui. Con te. Sei al sicuro - ripete con tono calmo e scandendo le parole.
Gli accadrà qualcosa di brutto. Gli accadrà qualcosa di brutto. Gli accadrà qualcosa di brutto.

Non riesco a calmarmi. Non riesco a respirare. L'ossigeno non circola nei miei polmoni. Boccheggio.
Inspira. Espira. È solo un sogno. È solo un sogno.

- Lenah. Calmati. Lenah, respira.

So perfettamente che ciò che ho visto, la conversazione non era reale, ma frutto della mia mente, ma allora perché non riesco a calmarmi? Perché ho questa sensazione che accadrà qualcosa di terribile se non dovessi fare ciò che Margaret mi ha intimato? Dovrei stare lontana da Adam.

Non mi sono accorta che nel frattempo lui si è messo sopra di me ed io sono sdraiata a pancia in su, gli occhi spalancati.

- Lenah guardami.

La sua voce è calma, ma riesco a sentire una nota di preoccupazione.

- Lenah, ti prego.

- Adam - mormoro.

- Sì, Lenah. Sono io. Sono qui.

- Adam...no...ti...male...- pronuncio frasi sconnesse, penso solo a quello che mi ha detto Margaret nel sogno.

- Shh.

Adam si sdraia e mi avvolge con il suo abbraccio protettivo, prende la mia mano nella sua ed intreccia le dita alle mie.

- Tranquilla. Nessuno può farti del male.
Mi preoccupo per te. È a te che vuole fare del male!

Ma non posso dirlo. Perciò cerco di calmarmi e regolo il mio respiro in base a quello di Adam, lento e regolare.

Chiudo gli occhi e scivolo nel buio.

Pain is peace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora