La luce mattutina filtra dalle fessure della serranda. Tengo gli occhi chiusi, ma sono perfettamente sveglia.
Sento il materasso abbassarsi vicino al mio corpo e poco dopo sento le labbra di Adam sulla mia guancia.
Apro gli occhi.
- Ehi - mi sorride.
Il ricordo di stanotte mi invade la mente e un groppo mi serra la gola.
Adam si accorge della mia reazione.
- Lenah, cosa c'è?
Scuoto la testa.
- È successo qualcosa stanotte. Cosa hai sognato?
Mi sforzo di sorridere.
- Niente. Non è successo niente.
- Non mentirmi.
La sua voce è bassa. E dannatamente sexy.
- Te l'ho detto. Non ho sognato nulla.
- Non ti credo. Parlavi, nel sonno. Dicevi delle cose. Dei nomi.
Oh, merda.- Cosa?
- Margaret. E dopo hai fatto il mio nome - dice, - sembravi preoccupata e nervosa.
- No, io non ho visto Margaret - mento.
- Allora hai visto me. Cosa ho fatto? Ti ho fatto qualcosa di male?
- No! No, no.
Scuoto la testa con veemenza, poi cerco di calmarmi, passandomi una mano sul viso.
- E allora cosa hai visto? Cosa hai sognato che ti ha scossa così?
Non rispondo.
- Pensavo che il tempo in cui tu non ti aprivi fosse passato. Credevo che ormai tu non mi nascondessi più niente. Evidentemente mi sbagliavo.
Si alza dal letto, recupera la maglietta e se ne va.
Rimango seduta sul letto, immobile, a fissare la porta dalla quale Adam è appena uscito. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi.
E se non fosse reale?
Se fosse stata solo una semplice proiezione della mia mente malata?
Mi passo una mano tra i capelli e per la frustrazione mi viene voglia di strapparmeli.
Non so più cosa sia vero o no.
Non so più cosa sia reale.
Non so più chi sono.
Non so più chi è la mia amica.
Non so più se il suo ricordo sia ancora vero, o se la mia mente stia modificando tutto.
Mi alzo dal letto e corro in cucina.
Adam non c'è.
Malcom è uscito, deve essere al centro di recupero.
Salgo di sopra e vado in camera sua. Entro di corsa, ma non c'è nessuno.
Non ero mai stata in camera di Adam prima d'ora.
È arredata in modo semplice, ma elegante.
Non è disordinata come mi aspettavo.
È perfetta. Come lui.
Mi siedo sul suo letto, prendo il cuscino e lo abbraccio. Ci affondo il viso ed inspiro il profumo di Adam.
Un lieve sentore di acqua di colonia e spezie.
- Mi dispiace, - sussurro - ma non posso permetterlo.
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Pain is peace
Romance[1° libro] Lenah Ariston è una ragazza con un passato doloroso alle spalle. Per superare la morte dei suoi genitori e della sua migliore amica decide di tagliarsi. Ma ben presto questo tipo di dolore non basta ad alleviare il suo dolore, infatti ini...