Peter Herondale

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*beep beep*
Chiamata rifiutata
*beeb beep*
Chiamata rifiutata
"tu hai 1 nuovo messaggio"
"ciao Allison, sono Caleb ma questo lo sapevi già, come sta..."
"termine primo messaggio"
"tu hai 2 nuovi messaggi"
"inizio primo messaggio"
"scusa questi messaggi durano troppi poco, volevo chiederti come stai e dove sei, qui manchi a..."
"inizio secondo messaggio"
"manchi a tutti e soprattutto a me e a Corinne,torna a New York, ti prego."
"termine messaggio"
Allison era seduta su un ramo di un albero fuori dalla sua casetta fuori New York.
Era una piccola tenuta con il tetto spiovente, e un ampio portico con una sedia a dondolo dove si sedeva sempre suo nonno e il divanetto dove stava la sua nonna.
Lei stava sempre sul ramo dove stava anche da bambina.
Ora leggeva un libro.
E pensava a cosa fare, nella settimana che era trascorsa si era tinta i capelli di nero, aveva cambiato modo di vestire e si era fatta lo smalto nero, un colore che lei non usava mai.
*beep beep*
Questa volta Allison rispose.
"hey Corinne" la salutò Allison.
"ciao Alli, come stai? Posso venire a trovarti?" chiese Corinne.
"vieni" disse fredda Allison.
"magari poi possiamo tornare insieme a casa" propose Cor.
"vieni e basta" disse fredda Allison di nuovo.
"arrivo" disse Cor e in meno di 5 minuti lei era sotto l'albero dov'era seduta Allison.
"hey!" gridò Corinne.
Allison fece un balzo e scese come un gatto dal ramo.
"da quando hai i capelli neri? E da quando ti vesti di nero? E da quando sei così agile?" chiese curiosa Corinne.
"mi sono tinta, ho cambiato guardaroba e mi sono allenata" rispose Allison abbracciandola.
Dopo entrarono in casa e Allison versò un po' di te nero freddo.
"dimmi ci sono novità?" chiese Allison sorseggiando il suo the.
"No,ma il capo dell'istituto di New York vorrebbe farti allenare" gli confessò Cor con leggera esitazione
"Oh" fu l'unica cosa che disse Allison
"quindi tornerai a NYC con me?" chiede Cor.
"va bene ma voglio tornare all'istituto per l'allenamento." disse Allison tornando seria.
"sono brutte persone" disse Cor
"ma io sono una di loro vedi?" disse Allison mostrando la runa.
"non sei così cattiva" disse Cor "ma se vuoi fare l'allenamento da shadowhunters una strega di 600 anni non te lo impedirà." disse Cor.
[•••]
"okey voglio un intera squadra a perlustrare le case fuori New York, dobbiamo trovarla" disse serio Caleb.
"tesoro neanche tuo padre mi ha rincorso così tanto" disse il capo dell'istituto non che sua madre Isabelle Lightwood.
"ha ragione" disse suo padre Simon dietro la sua mamma.
"Caleb" disse una voce familiare alle sue spalle "sono tornata"
Caleb si giró "Allison" disse con un filo di voce prima di lanciarle le braccia al collo.
[•••]
"vorrei iniziare l'addestramento per i giovani shadowhunters" disse Allison molto secca a Isabelle.
"va bene devi solo dare nome e cognome all'istituto per poi farti registrare al clave... Stanno spuntando tantissimi nuovi shadowhunters... Come fanno a nascondere per così tanto tempo i loro figli?" si chiese Izzy tra un misto di sarcasmo e shock.
"mi chiamo Allison Everwood" rispose Alli.
"Caleb mi aveva detto che avevi i capelli rosa... Ma ora sono neri." disse stupita Isabelle.
"a volte si cambia" disse Allison.
"mio marito lo sa più di tutti" disse Isabelle. "ti ho trovato un insegnante"
Disse infine.
"chi sarebbe?" chiese Allison fredda.
"si chiama Peter Herondale, il Parabatai di Caleb." disse Isabelle con un sorriso.
[•••]
Mi diressi verso l'uscita dell'istituto speranzosa di non incontrare nessuno ma purtroppo i desideri non si avverano.
A pochi passi dalla porta mi chiamò un ragazzo davvero bello, alto, capelli color oro e occhi verde smeraldo, aveva un sorrisetto fastidioso in faccia, e aveva l'aria di essere parecchio arrogante e sicuro di sé, portava i marchi tipici degli shadowhunters e aveva messo a tracolla uno spadone.
"hey aspetta... Allison giusto?" mi chiese il ragazzo mordendosi il labbro e allungando la mano.
"si giusto e tu saresti?" chiesi io il più cortesemente possibile.
"mi chiamo Peter Herondale, sarò il tuo istruttore all'istituto" disse con un tono di superiorità davvero odioso.
"ah bene io me ne torno a casa" dissi con molta schiettezza
"no aspetta rimani qui all'istituto abbiamo tantissime stanze per i nuovi arrivati!" disse Peter in tono quasi supplichevole
"mmh va bene non ho voglia di andare da Corinne" dissi io un po' annoiata.
"ho sentito della tua ricerca" disse Peter "se vuoi posso darti una mano"
"mmh va bene, ma prima voglio allenarmi quindi se vogliamo iniziare subito portami alla palestra" dissi io schietta.
Lui mi fece un sorriso a 32 denti, si girò e mi fece segno di seguirlo, mi portò in una grossa palestra molto spaziosa con il pavimento segnato da rune che esprimevano forza, agilità e flessibilità,c'erano dei bastoni e delle armi tutti intarsiati di rune nere, travi vicino al soffitto e anche uno strano oggetto per insegnarti a fare le capriole.
Avendo fatto ginnastica artistica per 10 anni della mia vita credo che l'allenamento sarà abbastanza facile.
"okey allora per prima cosa dovrai camminare senza cadere su una di quelle travi là su e poi saltare giù il più elegantemente possibile, guarda ti faccio un esempio" disse arrogante Peter.
Fece un salto e si ritrovò sulla trave e con la leggiadria di un uccello percorse la trave per poi saltare giù e fare un inchino a me con un grande sorriso.
"pff cavolate" dissi io incrociando le braccia davanti al petto.
"vediamo" disse Peter in tono di sfida.
Spiccai un salto e mi aggrappati con le mani alla trave mi issai sopra senza molti sforzi e iniziai a camminare, facendo qualche capriola sulla trave, per lanciarmi giù e finire con una capriola che mi fece tornare in piedi.
Peter era a bocca aperta e mi fissava con quei suoi grandi occhi verde smeraldo.
"allora qui ci si allena seriamente" disse un uomo sulla soglia della porta con un sorriso raggiante.
Era uguale a Peter tranne che per gli occhi color oro.
"papà!" gridò Peter lanciandosi al collo dell'uomo.
Dopo essersi staccato mi presentò il suo papà.
"Allison lui è mio padre, Jace Herondale." disse Peter fierissimo.
"piacere Allison Everwood" dissi io allungando una mano.
Jace me la strinse ed esclamò "Allora esiste un ultimo Everwood! Credevo fossero morti tutti..." disse Jace con molta gentilezza. "sei molto brava sulla trave, da quanto ti alleni con Peter per essere diventata così brava?" chiese Jace.
"in realtà è il mio primo allenamento con lui" dissi io sincera.
"allora hai un dono" disse Jace.
"in realtà sono 10 anni di Ginnastica artistica" dissi io schietta
"oh beh vi lascio all'allenamento vado a salutare Caleb" disse Jace dando una pacca sulla spalla a Peter.
"forte tuo padre" dissi io a Peter prendendo delle garze e legandole intorno ai palmi delle mani.
"si ma a volte mi sembra di vivere nella sua ombra... Lui è Jace Herondale, uno dei ragazzi che ha sconfitto Sebastian Morgenstern, mio zio nella Guerra Oscura, è un Eroe con E maiuscola. Mentre io sono solo..." disse Peter senza finire la frase, era davvero fiero di suo padre, ma anche molto arrabbiato con lui, portava tanto rancore per avere 17 anni.
"...una persona che riuscirà a trovare i genitori di una povera ragazza che li ha persi" dissi io cercando di tirargli su il morale.
Lui mi rivolse un dolce sorriso malinconico.
"sai pensavo fossi solo un altra shadowhunters carina che voleva salvare il mondo" disse Peter schietto
"in realtà tu ci tieni davvero a trovare i tuoi genitori"
"non sai quanto" dissi io malinconica.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Quel ragazzo mi piaceva.
Ma non mi ero accorta che Caleb ci stava guardando dall'uscio della porta.

Shadowhunters-l'anello perduto [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora