Mi sveglio di soprassalto, mi guardo intorno ma sento un forte dolore alla testa.
Mi tocco la tempia ma sento una benda.
"era proprio necessario fargli così male?" sento una ragazza dire questa frase, una ragazza con una voce dolce, familiare.
Inzio a capire dove mi trovo, sono in una cella dell'istituto di New York.
"è sveglia" dice la ragazza che mi ha colpito.
Vedo che si avvicina al vetro della cella, mi alzo barcollando ancora stordita dal colpo.
"guarda che carina cerca di restare in piedi" dice la ragazza sarcasticamente indicandomi poggiando il dito sul vetro.
"Raven non esagerare" dice l'altra ragazza.
Sposto lo sguardo su di lei e finalmente capisco perché la voce mi sembrava così familiare.
È Corinne.
Accenno un sorriso e sposto di nuovo lo sguardo su Raven.
"chissà magari sa spiegarci come mai lascia prati ogni volta che tocca il suolo" dice Raven guardandomi.
"fatti due domande cara, chi è mia madre?" gli dico io usando il suo stesso tono.
"uh guarda la rossa usa pure il sarcasmo" dice lei ridacchiando e mettendosi sulle ginocchia.
"sorpresa?" gli chiedo con aria di sfida.
"sinceramente?" mi chiede lei "neanche un po'" mi dice passandosi la lingua sui denti.
"guarda chi si rivede" dice un altra voce familiare alle spalle di Corinne.
"Ruby" dice "o dovrei dire Cassandra?" dice lei con aria di sfida quanto quella di Raven.
"oh Allison chi si rivede" dico sorridendole "dovreste provare a scompare voi due, potreste andare davvero d'accordo." dico a Raven passando lo sguardo da lei a Allison.
Raven fa una specie di risata finta, come per prendermi in giro.
Vedo Corinne diventare rossa, avvicinarsi ad Allison e portarla nell'ascensore.
" Sono quasi gelosa!'' gli grido, vedo Corinne girarsi e fulminati con lo sguardo.
" finito il teatrino? "mi chiede Raven guardandosi pigramente le unghie.
" certo " gli rispondo sorridendole.
Questa ragazza in fondo mi piace.
" ora devo lasciarti, triste vero? Dai non piangere, torno dopo, ti lascio con la mia amica Spencer, l'unica superstite del branco che hai sterminato, interessante vero?" mi informa "divertiti" dice infine.
Poi si alza, si gira e se ne va.
[...]
"Alli ma ti sembra normale?" gli urlo contro mentre siamo in ascensore.
"Cor,, ha ucciso un sacco di gente" mi fa notare fermissima lei.
Controlla le emozioni meglio di me, ed è solo una mortale.
L'ascensore si apre e usciamo, lei si dirige verso l'ufficio di Isabelle mentre io mi dirigo verso l'uscita, esco, apro un portale e torno a casa.
Penso a ciò che è appena accaduto.
Realizzo che la mia ex ragazza è una criminale e mi metto le mani nei capelli.
Come ho fatto a non accorgermene!
Lei è la ragazza con cui guardavo le nuvole a central park, la ragazza che mi baciava davanti al laghetto delle anatre(gli Herondale non appreverebbero) la ragazza che quando viene nominata mi smuove qualcosa dentro simile ad uno movimento di ali di farfalla.
In questo momento non c'è solo una Corinne, ma ben due, una che dice di salvarla e rimanere con lei, ma sa che perderà Allison e la vita che fino ad adesso si era costruita, e l'altra che dice di lasciare perdere, pur sapendo che perderà Ruby/ Cassandra.
Iniziai a pensare alle possibili alternative, iniziai a mettere in ordine il macello che aveva lasciato Allison prima di andare, cosa che mi rilassava parecchio e trovai un piano quasi perfetto.
Dovevo semplicemente manomettere il sistema di sicurezza senza lasciare tracce di magia, così che Cassandra potesse fuggire.
Deve essere un lavoro pulito, deve sembrare che io non sia mai stata all'istituto durante il piano.
Poi manderò un messaggio di fuoco a Cassandra una volta tornata nel regno delle fate.
Nulla deve andare storto.
Subito dopo mi arrivò una chiamata da Max.
"hey Max dimmi tutto" dissi cordialmente
"hey Cor, volevo dirti che Zeke si sta svegliando, se vuoi venire a salutarlo prima che parta per la città silente." mi informò Max un po' irrequieto.
"certo, arrivo il prima possibile!" dico eccitata.
Metto giù, infilo in tasca il telefono e mi dirigo verso la mia porta-portale e mi ritrovo davanti all'istituto.
Entro e corro verso l'infermeria.
Sono tutti dentro per salutare Zeke.
Iniziano i giri di abbracci, ma noto una specie di evidenziatore rosso in un angolo che rimane lì senza alcuna voglia di andare a salutare.
Katherine.
Sapevo cosa provava lei per Zeke, sono stata consigliera e tramite per i loro messaggi in codice, troppo imbarazzanti per essere inviati di persona.
Ora invece, che lui se ne stava andando per sempre lei non aveva il coraggio di andare a salutarlo.
"dovresti salutarlo" gli dissi avvicinandomi al lei.
"sarebbe inutile" mi rispose con gli occhi lucidi e le braccia incrociate come una vera shadowhunter.
"magari lui potrebbe apprezzarlo invece" dissi io incoraggiandola.
Mi allontanai da lei e mi avvicinai a Zeke in procinto di andarsene.
"Grazie Zeke di essere stato un buon amico per me in tutti questi anni." gli dissi abbracciandolo.
"alla fine rimarremo solo io e te" gli dissi con un po' di malinconia.
Sapevo cosa volesse dire vivere per sempre, vivere sempre nel mistero che un dopo non possa esserci.
Però c'era anche tanta bellezza in ciò che aveva fatto Grace.
E quello che doveva scontare Zeke era solo un piccolo prezzo da pagare per non rimanere nell'oblio.
Mi sciolgo dall'abbraccio e lui si allontana, si dirige verso la porta e verso il fratello silente che era venuto a prenderlo.
Vero Kat ancora nell'angolo.
Zeke si allontana per il corridoio.
"corri" dico a Kat avvicinandomi a lei.
Lei si schioda dalla parete e corre incontro a Zeke.
Lui la abbraccia sollevandola da terra, poi la rimette giù e si guardano negli occhi.
Dopo le loro labbra si uniscono ed esplodono scintille.
Kat torna da noi, si dirige verso di me e mi sussurra un grazie all'orecchio.
Kat ha dato l'ultimo addio alla persona che ama, ed è giusto che lo faccia anche io.
Dopo averla liberata le dirò addio.
E dopo quello non la cercherò più.
Mai più.
[...]
Sono su una delle collinette di Central Park con la testa rivolta verso l'alto a guardare le stelle e nuvole davanti ad esse che si muovono e cambiano forma.
Ero uscita da poco dall'istituto di New York, dopo aver salvato Zeke e averlo lasciato con un fratello silente.
Ero andata via prima di incontrare Allison, la ragazza che mi odiava più di chiunque altro, senza che io ne sapessi il motivo.
Provavo sentimenti contrastanti per le rimpatriate di famiglia.
Vedere di nuovo tutti, tutti insieme, e di solito non per festeggiare il compleanno di un familiare newyorchese era una cosa triste.
Non conoscevo Zeke, ma potevo immaginare che livello di affetto potevano avere gli altri nei suoi confronti.
Mi ricordo di quando mi parlarono per la prima volta del rituale parabatai e cosa si provava dopo la morte del proprio parabatai.
Un dolore insopportabile.
Sapevo che un tempo Zeke aveva un parabatai.
Sapevo che era figlio di Jon Cartwright e di una mondana di nome Marisol che frequentavano l'accademia shadowhunters con mio padre Simon.
Mio padre mi aveva raccontato anche di suo fratello, non di sangue, George, morto durante l'ascensione.
Sapevo che Brett (era questo il nome del parabatai di Zeke) era finito nel mondo delle fate e aveva preso parte contro la sua volontà alla Caccia Selvaggia come tempo fa fece un mio caro amico di nome Mark Blackthorne.
Pensando a queste cose nel vasto cielo notturno vidi quasi passare i cavalli neri della caccia.
Sentii un fruscio di foglie e di ramoscelli insolito, come se qualcuno di stesse avvicinando di soppiatto.
Mi alzai e mi misi dietro ad una pianta ora mai rinsecchita.
Notai una figura incappucciata andare nel posto dove 5 minuti prima ero sdraiata io.
Non lo vidi in faccia quindi senza neanche pensarci lo attacca da dietro, facendogli una mossa di judo con un eleganza da ballerina per poi farlo cadere schiena a terra e volto ben visibile.
Era Ash.
"ma dico sei impazzito?" gli urlo "mi stai seguendo?" gli chiesi ancora spazientita.
Mi tirai via una ciocca di capelli bianchi dalla bocca e allungati una mano ad Ash per farlo sedere.
"scusa, non volevo spaventarti, e si, forse ti sto leggermente pedinando" disse lui diventando rosso.
Io mi sedetti di fianco a lui, ancora irritata per l'imboscata di prima.
"volevo darti un altra di queste" disse lui offrendomi una rosa bianca.
"Ash se continui a regalarmi rose non avrò più spazio nel mio vaso" dissi io ridendo e accettando la rosa.
Sentendone il profumo mi ritornò in mente il discorso che stavo facendo prima nella mia testa e decisi di esporlo ad Ash.
"hey Ash, a te è mai capitato di sentir parlare del rituale dei parabatai?" gli dissi
"certo" mi rispose lui attento a quel che dicevo.
"prima stavo pensando ad un mio amico che ha" perso" il suo." dissi toccando delicatamente i petali della rosa." ora questo mio amico si trova nella città silente, pronto a sostenere la prova per entrare nella fratellanza." gli spiegai.
" mmh Okey ma perché questo pensiero." mi chiese lui.
" non lo so in realtà. Stavo pensando che avere un parabatai, qualcuno disposto a combattere per te e al tuo fianco fosse qualcosa di magnifico, poi mi ricordai di una cosa che mi avevano detto sul dolore che si prova a perdere il proprio parabatai." dissi" ho pensato al mio amico e al suo parabatai, che ora corre nel vento con la Caccia selvaggia " a quelle parole Ash iniziò come a diventare nervoso e a rabbrividire.
"questi parabatai hanno avuto un futuro sfortunato. Perché se anche uno tornasse dal suo mondo immortale, la sicurezza che l'altro sia ancora in sé è davvero piccola" osservò lui.
Lui si passa una mano tra i capelli pianchi e torna a guardarmi.
"Grace che c'è?" mi chiede
"nulla, mi piacciono i tuoi capelli" gli dico io inventando una scusa totalmente a caso per poi passargli una mano tra i capelli.
Ad un certo punto noto la sua concentrazione verso il cielo e poi uno sguardo preoccupato e strano.
"Ash tutto Okey?" gli chiedo
"emh, devo scappare Grace, ci vediamo domani!" mi dice lui avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia.
Non mi aspettavo quel contatto.
Ho il cuore che mi esce dal petto.
[...]
Sono nella mia camera da letto insieme a mia sorella che sta in silenzio a fissare il vuoto dalla sua finestra.
Come biasimarla aveva appena detto addio alla persona che amava.
Mi sdraio a faccia in su sul letto con i capelli in stile ventaglio che si aprono ai miei lati.
*toc toc*
Qualcuno ha bussato alla porta, kat si gira con il viso rigato di lacrime senza alzarsi per aprire, mi alzo io e apro la porta.
È Raven.
"ciao Hai, possiamo parlare? Dovrei chiederti una cosa" mi dice Raven.
Raven che non usa il sarcasmo in una frase anzi, una cosa ancora più strana.
RAVEN GENTILE?!?
SCUSATE, HO VISTO TANTI DEMONI MA MAI RAVEN GENTILE.
mi adeguo, esco dalla porta lasciando Kat da sola.
"dimmi tutto" gli rispondo
"ti sembrerà strano perché magari tu sei, ecco non sei come me diciamo, però te lo chiedo lo stesso." mi dice lei con una nota di imbarazzo.
Ripeto ho visto tante cose e strane ma mai Raven gentile e in IMBARAZZO.
"chiedi pure" la rassicurai
"ti va di uscire con me? Non ci credo, l'ho detto davvero?" mi chiede lei.
"si va bene" gli dissi io tranquillissima
"non da amiche intendo" mi specificó lei.
"si lo so l'avevo capito ahahah" dissi io ridacchiando.
L'avevo capito davvero in realtà.
Solo che non pensavo me lo chiedesse davvero.
Ceh non dico che lei non mi piacesse, anzi tutto il contrario però mi sembrava una da sorelle di ferro o robe del genere, non da appuntamenti romantici dove ci si aspetta gentilezza e romanticismo.
Beh mi piace anche questa parte di Raven.
"allooraa, ahahah non ci credo soprattutto perché i miei non sanno niente ottimo" mi disse le sregandosi le mani con un filo di nervosismo.
"beh non dovrebbero dirti nulla cioè per Alec, Magnus, Helen e Aline non hanno fatto una piega" la rassicurati io.
"hai ragione." mi disse lei "allora ci vediamo domani"
"a domani" gli dissi avvicinandomi e dandogli un bacio sulla guancia.
Notai che il suo colorito era passato dal color pelle al rosso fragola.
Torno in camera e mi butto sul letto.
"kat" la chiamo
Lei si gira
"ho un appuntamento" la informo.
"con Raven?" mi chiese lei.
"si" gli risposi
"ooooh finalmente!" disse lei alzando le braccia e applaudendo.
Qualcosa stava andando per il verso giusto allora.
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Shadowhunters-l'anello perduto [IN REVISIONE]
FanfictionÈ una fanfiction, con i miei personaggi ispirati al mondo di shadowhunters, ci saranno parecchie similitudini,la storia è ambientata nel 2029. Parla di questa ragazza, Allison che scopre di essere una shadowhunters molto speciale, i suoi amici, i fi...