Il Giardino Dell'Eden

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"GRACE!" urlai cadendo in una luce bianca che fino a poco prima mi teneva in piedi.
Volavo nel vuoto più totale, costretta a tenere gli occhi serrati per la luce, senza sapere dove stavo andando.
Poi mi fermai.
Mi schiantai di schiena contro un tappeto di erba verde fresca, il colpo mi tolse fiato e rimasi sdraiata sul suolo per un po'.
Non so quanto fosse passato, minuti, ore, giorni o anni, sapevo solo che stavo bene.
Non nel senso che il mio corpo si era ripreso dallo schianto, ma mi sentivo come invasa di un energia angelica più forte di quando ero sul suolo terrestre.
Il sangue mi ribolliva nelle vene, le mie rune bruciavano, io stessa bruciavo.
Le mie rune si accesero senza che io le comandassi, sentii una vampata di calore e iniziai a contorcermi er terra.
Stavo davvero bruciando.
Le fiamme mi circondavano, non so come, non so quando e ne perché c'era un cerchio di fuoco intorno a me.
Mi alzai, feci un giro per guardare bene il cerchio e vedendo che non c'erano punti in cui il fuoco era più debole decisi di oltrepassarlo.
Mi chiesi se non fossi una pazza con istinti suicidi.
Il fuoco mi bruciò solo superficialmente, ma la mia pelle guarì subito.
Mi guardai in torno e vidi solo prati e alberi grandi con frutti colorati appesi ai rami.
Mi toccai la schiena con naturalezza, come se stessi prendendo una cosa che è sempre stata lì ma in quel momento era sparita.
Il mio arco e la mia faretra.
Lì dentro c'era di tutto, da punte di freccia a una minibalestra a dei pugnali letali nascosti.
Dove cavolo era finita.
"Everwood" disse una voce, non riuscivo a capire da dove venisse, era come tutta intorno a me, ma non c'era nessuno.
"chi sei? Dove sei? Dove sono io!" iniziai a chiedere con una punta di terrore nella voce.
"sei nel giardino dell'Eden" mi rispose la voce "ma non posso dirti chi sono, questo non è il volere di Raziel"
"cosa devo fare!" chiesi urlando
"salva le persone che ami" disse la voce.
"ma come! Dimmi come devo fare!" urlai supplicante.
Ma nulla, la voce era sparita.
Iniziai a spaventarmi davvero, dovevo uscire di lì.
Ma come? Chi devo salvare? Le persone che amo sono sulla terra!
Sembrava una di quelle scene dei film dove il protagonista chiedeva aiuto a una figura più in alto di lui, che sapeva tutto e poteva dargli una mano.
Ma queste cose succedevano dentro i romanzi che divoravo ogni giorno, facendo infuriare Corinne per la polvere che lasciavano in giro.
Avevo sognato, ogni singola notte di essere in uno di quei tanti libri, una notte ero un strega come quelle di Harry Potter ed ero nella casata di Grifondoro, l'altra notte ero una semidea, figlia di Ade che con Percy Jackson salvava il mondo.
Ma ora so che tutte le storie sono vere.
Demoni, angeli, stregoni, era tutto vero.
Persino le fate esistevano, certo, non erano come le Winx però esistevano.
E ora ora mi trovavo in uno di quei libri ad invocare una voce divina che non risponde neanche se minacci di suicidarti.
Mentre pensavo a questo vidi un serpente verde smeraldo che strisciava tranquillamente nel bosco che si estendeva dopo la radura nella quale ero atterrata.
Come mai c'era un serpente, nella bibbia il demonio nel giardino dell'Eden?
Non avendo pugnali mi accontentai di una pietra scheggiata, la presi in mano e mi diressi verso il serpente che si stava addentrando nella foresta, non riuscivo proprio a capire come mai fosse lì.
Ma dopo capii tutto.
Il serpente arrivò fino ad un fiume, dove dell'acqua limpida e fresca scorreva lentamente senza ostacoli.
Mi avvicinai per bere ma quando l'acqua mi sfiorò le labbra non era più fresca e limpida, ma densa e scura, come il sangue.
Feci un salto indietro tremate e guardai il fiume che si era trasformato in un fiume di sangue,nero e denso.
E dentro c'erano corpi di migliaia di shadowhunters che galleggiavano privi di vita.
E poi lo vidi. Vidi il corpo di Caleb accatastato sugli altri corpi.
Iniziai ad urlare il suo nome disperata e corsi buttandomi nel fiume per andare a recuperarlo e piangere sul suo corpo.
Ma dopo essermi buttata nell'acqua i corpi sparirono e tornò limpida e fredda.
"ora sei purificata, puoi continuare la tua missione" dice la voce che avevo sentito prima.
"ERA PROPRIO NECESSARIA UNA COSA DEL GENERE! SAI CHE TI DICO STUPIDA VOCE? VAFFANCULO!" gli urlai infuriata.
Nessuna risposta. Tanto per cambiare.
L'acqua del fiume mi trasportava, dolce e tranquilla, e io ne approfitta per darmi una rinfrescata.
Pensavo ai miei amici, a i miei genitori e a Grace.
Aspetta Alli.
Perché stai pensando a Grace?
Scossi la testa per far uscire tutti i pensieri, quando mi accorgo
che il fiume ad un tratto si interrompe.
Sento lo scosciare dell'acqua e piano piano che mi avvicino alla fine, mi rendo sempre più conto che sto andando verso una cascata.
"MA ALLORA È VERO CHE SI TRATTA DI UN FILM!" urlo alla voce che continua a non rispondere.
Cerco di nuotare controcorrente e anche se so di essere un eccellente nuotatrice non riesco a combattere contro la forza del fiume.
Mi aggrappo ad una radice sporgente dalla riva e cerco di tenere la presa, anche se so per certo che nessuno verrà ad aiutarmi.
Le mie mani scivolano, continuo a nuotare il più forte possibile e combatto per non cadere.
Ma la corrente è troppo forte e mi trascina giù.
La discesa è ripida e veloce, il mio cuore è nella gola e sento l'adrenalina che sale.
Vorrei gridare, dire qualcosa ma non ci riesco, continuo a cadere.
La discesa finisce e vengo scaraventato nell'acqua, non riesco a tenere la bocca serrata e bevo tanta acqua, perdo il respiro.
Riesco a risalire in superficie aggrappandosi ad un masso e prendo finalmente aria.
Tossisco e sputo l'acqua che ho ingerito, torno a respirare anisimando e poi provo a rialzarmi.
Vedo un incisione sul masso e la guardo attentamente, è una scritta in latino, che subito si traduce nella mia lingua, e dice "le cose belle sono difficile,le cose difficili sono belle"
"OH ANDIAMO A COSA MI SERVE QUESTA FRASE?" urlo di nuovo alla voce.
Nessuna risposta.
Sbuffo ed esco dall'acqua, mi stendo sull'erba al sole e guardo in alto.
Non so come descrivere il cielo sopra di me, era come il cielo terrestre ma... Diverso... Più luminoso.
Vidi un albero, aveva sopra dei frutti rossi, avevo fame, ma decisi di non mangiare da quell'albero.
Non sia mai che il grande signore onnipotente mi spedisca non so dove.
Mi alzai e iniziai a camminare per la foresta in cerca di un albero con frutti completamente diversi da mele o robe del genere, così girovagando per la foresta trovai una vite con appesi dei bei grappoloni d'uva che staccati dall'albero e mangiai
"chi ti ha detto che puoi mangiare?" mi chiese la voce che mi aveva abbandonata.
"cioè, tu ricompari per dirmi che non devo mangiare? L'angelo mi vuole proprio morta" gli risposi continuando a mangiare.
"devi continuare con la ricerca, pensaci, prima di cercare l'anello volevi trovare un altra cosa, cerca di ricordare" mi disse la voce
"i miei genitori" gli risposi con la bocca piena "eh quindi?"
La voce non rispose più.
In sostanza dovevo trovare i miei genitori, due persone che non vedevo da quando avevo 1 anni e neanche, 2 persone di cui il loro aspetto mi era ignoto, in un posto che non conoscevo.
Cosa potrebbe mai andare storto dico io?
No Okey, potrebbe andare tutto storto, potrebbe anche mandare a puttane tutto.
Magari non sono quelli che mi aspettavo.
Oppure sono morti, o fatti schiavi per non aver protetto il paradiso.
O peggio ancora, non si ricordano di me e di Spencer.
Spencer.
Non gli avevo dato retta nelle scorse settimane, anzi, lei era stata tanto con Peter ed io ero impegnata a cercare Magnus, quindi non siamo state insieme.
Gli avrei voluto raccontare dei nonni, di quando mi raccontavano di questa amica che veniva spesso a giocare con me, ma che ad un certo punto ha smesso di venire.
Ora sapevo che si trattava di mia sorella.
Mi alzo e vado a vuoto, nella speranza di trovare qualche indizio, ma l'angelo non sta collaborando.
Continuo a vagare senza meta e arrivo in una radura, un altra, sto posto ne è pieno, attaccata ad una parete rocciosa.
Che devo fare, scalarla?
"esattamente sei troppo intelligente!" dice la voce ricomparendo a caso.
"ma stai scherzando" gli dico
Nessuna risposta
"OH ANDIAMO MA MI PRENDI IN GIRO!" gli urlo infuriata.
Guardo la parete rocciosa, trovo un appiglio e ci metto un piede sopra.
Mentre cerco di arrampicarsi mi chiedo come mai ho scelto di entrare nel mondo degli shadowhunters.
Potevo starmene a casa mia?
No tu dovevi seguire Caleb, Vero Allison?
Ovviamente che scherzi.
Inizio a salire di quota lasciando i pensieri per dopo.
Inizia a fare freddo, e io non ho la giacca, il vento tira di più in alta quota e l'aria inizia piano piano che salgo a farsi sempre più rarefatta.
Vedo la fine della parete, aumento il ritmo me metto il piede su un appiglio instabile e scivolo.
Con una mano mi aggrappo ad un altro appiglio, mi graffio tutte le braccia e le mani, e tanti piccoli rivoli di sangue scendono caldi sulla mia pelle.
Rimetto il piede su un altro appiglio e ricomincio.
Sono quasi in cima, non si vede molto per via delle nuvole e si respira male.
Mi sollevò di peso con le braccia sulla cima piana e mi alzo rotolando a pancia in giù.
Odio l'altezza.
Mi avvicinò rotolando, anche se fa male, più indentro alla cima, poi i alzo tremando per la paura e mi guardo intorno.
"OH VOCE, CHE COSA DEVO FARE?" gli urlo strafottente ciondolandomi a destra e a sinistra.
Nessuna risposta
"EH DAI! NON SO NEMMENO COME SIANO FATTI I MIEI GENITORI!" gli urlai una seconda volta.
Qualcuno rispose ma non era la stessa voce.
Il vento tira, mi sposta i vestiti indietro mentre io cerco di raggiungere la voce.
È pungente e freddo.
Non si vede molto per la nebbia che si stava formando la sopra.
Continuo a combattere contro in vento,ma non vedo niente.
Mentre cammino metto un piede dentro un buco, rischiando si scrivolare.
Perché questo buco è levigato?
Mi sdraiati per terra per esaminarlo meglio, e non era un semplice buco.
Era un galleria.
Mi guardai intorno e misi i piedi dentro il buco, e mi spinosi dentro.
Si era proprio levigato.
Era come andare su uno scivolo, angusto, stretto e roccioso, ma pur sempre uno scivolo.
Iniziai a prendere velocità.
Non potevo fermermi, non c'erano appigli, dovevo solo sperare di non finire su delle stalagmiti.
Ma ricordiamoci Allison, siamo in paradiso, non dovresti morire.
Intravedeva un luccichio.
Era debole, come quello dell'acqua.
Lo scivolo stava pian piano terminando, e l'adrenalina stava salendo sempre di più.
Non cacciavo quegli urletti isterici da oche stsrnazzanti come facevano le mie vecchie compagne di liceo.
Io stavo in silenzio, con i muscoli contratti e le mie rune ancora accese.
Guardavo il fondo dello scivolo e l'adrenalina saliva.
Uscii dallo scivolo cacciando un urlo per il volo che stavo facendo.
Ero sopra una pozza d'acqua, intarsiato di rune, come quella che mi aveva detto di aver trovato Jace ad Edom.
L'acqua era cristallina, e quando iniziai a perdere quota mi abbandonati all'entrata di quell'acqua pura.
Finii nell'acqua, di nuovo.
Risalii, sputai ciò che avevo bevuto e vidi un falò sulla spiaggia del laghetto.
Mi avvicinai alla spiaggia nuotando ed uscii dalla fonte.
C'era una capanna grande, magliette di un colore indefinito e di una forma indefinita che giacevano sulla sabbia, delle comete appoggiate su un pezzo di legno incastrato tra due stalattiti.
E poi vidi una donna, con il viso sporco e praticamente senza vestiti.
Mi avvicinai a lei, e un uomo in pochi secondi la affiancò correndo.
Anche lui aveva la faccia spoca, aveva la barba tagliata male, storta e incolta sulle basette.
Mi avvicinai ancora un po', tanto per vedere che anche loro avevano delle rune.
Ma le loro erano grigie.
Non nere come quelle di tutti gli altri.
Non oro come le mie.
Ma grigie.
Un grigio smorto, quasi impercettibile ai mondani, che stava a significare l'abbandono da parte dell'angelo.
Li guardai ancora ma la donna si avvicinò a me, come se sapessi chi fossi.
Mi mise una mano sulla guancia e la vidi in volto.
Aveva gli occhi neri, spenti e i capelli erano striato di strisce grigie anche se non sembrava anziana.
Aveva il naso un po' a patata, e le labbra carnose.
L'uomo invece aveva la barba grigia e gli occhi più chiari dei miei e di quelli della donna.
Il naso era perfetto, come quello di Spencer.
Una lacrima mi rigò il volto.
Avevo trovato i miei genitori.







Spazio all'autrice
Questo è un capitolo TOTALMENTE su Allison
Amore mio
E boh mi piace molto SKSKSKSKKSKSK
Scheda personaggio!
ASH MORGENSTERN

Nome: Ash Cognome: Morgenstern Specie: shadowhunters demoniaco/fataEtà: 18 anniCompleanno: 13/08/2007Arma: spadoneGenitori: sebastian Morgenstern, regina seelieSorella: Cassandra Morgenstern Orientamento: eteroFidanzato/a: Lo scoprireteeeeeeCapell...

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Nome: Ash
Cognome: Morgenstern
Specie: shadowhunters demoniaco/fata
Età: 18 anni
Compleanno: 13/08/2007
Arma: spadone
Genitori: sebastian Morgenstern, regina seelie
Sorella: Cassandra Morgenstern
Orientamento: etero
Fidanzato/a: Lo scoprireteeeeee
Capelli: bianchi
Occhi : neri
Interpretato da: lucky blue Smith
Simbolo della famiglia: stella
Altri nomi nella storia: Alexander Ashdown
Corte: seelie

Shadowhunters-l'anello perduto [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora