Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno.
[1Pt 5, 6]
Era vero, sulla lingua e sul naso avvertiva il profumo del bagnoschiuma, ma oltre quello c'era di più ed era un sapore diverso da quello che lui conosceva, molto più antico e feroce di quanto potesse immaginare. Qualcosa che parlava di un'essenza unica nel suo genere, forte e primigenia, era come se stesse conoscendo Andras e la sua natura in maniera molto profonda. Si premette contro di lui, affondò quanto più che riuscì e quando le gambe dell'altro cominciarono a tremare decise di insistere per portarlo sull'orlo del baratro.
I testicoli sul suo palmo erano pesanti e turgidi. Udì sbuffi di fiato tra denti serrati e amò quel suono.
Quanti sforzi, povero diavolo, per ottenere una ricompensa così effimera.
Ma lui gli aveva promesso l'estasi, e non intendeva di certo rimangiarsi la parola: gli angeli non dicono bugie.
Si allontanò, lasciandolo in preda al desiderio e al tormento.
Camael iniziò a togliersi i vestiti, con calma. «Andras?»
Il Caduto si voltò lentamente, lasciando impronte sudate sul vetro, gli occhi cupi accesi come braci. Il suo sesso eretto e lucido tra i ciuffi neri aveva un aspetto decisamente affamato.
Andras fece per protendersi verso di lui.
«No, no!» si affrettò a dire, bloccandolo. «Aspetta lì, da bravo. Fatti guardare mentre mi tolgo questi vestiti e, per favore, fai tornare le tue magnifiche corna e le ali, lo sai che non mi piace vederti mutilato.»
«Scommetto invece che se me ne fregassi di quello che ti piace e semplicemente ti strappassi quei vestiti di dosso per fotterti e riempirti con il mio "sperma corrotto", non andrebbe bene per te, vero?» Un ringhio. Tra le labbra si intravedevano i canini appuntiti crescere,mentre le nere corna comparivano tra i bei capelli lisci e le ali più oscure della notte alle sue spalle si allargavano fino a coprire quasi completamente il paesaggio cittadino.
«Andiamo, non vorrai rovinare tutto per semplice impazienza?» Camael ripiegò la giacca e la camicia e le appoggiò sulla spalliera del divano. «Ti ho promesso un godimento paradisiaco, aspettare qualche minuto in più non farà che renderlo ancora più appagante.»
Si sfilò i pantaloni, si allontanò di qualche passo appoggiandosi sul bracciolo di una delle poltrone. Alla finestra, avvolto dall'alone bluastro della notte, il marchese infernale sembrava l'essenza stessa del peccato e della prostrazione. I suoi occhi grondavano fumo nero come l'abisso e i suoi muscoli erano ingrossati sotto la pelle, il suo aspetto si avvicinava molto a quello di quando l'aveva visto per la prima volta, durante la battaglia per la ribellione di Lucifer: feroce, implacabile, empio.
«Oh, Andras, sei magnifico! Pronto a dilaniarmi senza più trattenerti?»Era sincero mentre pronunciava quelle parole. Desiderava così tanto sentire quel corpo forte e brutale su di sé, il fiato bollente, gli artigli che gli sfregiavano la carne, il sesso che lo impalava, che ogni suo intento vanesio era ormai una spinta secondaria.
Andras mosse appena un passo, fremeva eppure esitava.
Camael allargò piano le braccia, accogliente.
Su di lui, penne nere che tagliavano l'aria, squarciavano il silenzio, la bocca del diavolo sulla sua, ardente, possessiva, irta di zanne che gli ferivano le labbra. Succhiò la sua lingua, ingoiò la sua saliva. Le dita graffiarono le sue natiche mentre lo sollevavano.
Distese le ali, vi avvolse la figura scura sopra di lui, e le ali di Andras si spiegarono per toccarlo e poi circondarlo in un sublime groviglio di opposizioni cromatiche, penne nere e bianche intrecciate insieme.
Gridò nell'istante esatto in cui Andras lo penetrò, feroce, in un'unica spinta spietata. Il diavolo voleva punirlo per essere diventato il suo padrone, con quell'istinto intrinseco di ribellione che possedevano tutti i Caduti.
Camael gli circondò il capo con le braccia, piangendo e ridendo, consapevole di tenere già tra le mani un invisibile guinzaglio che gli aveva legato al collo, non doveva far altro che metterglielo anche al cuore e sarebbe stata la perfezione.
Lo voleva. Lo voleva! Fortemente lo voleva!
Il fiato sconnesso di Andras gli bruciava la bocca, ma il diavolo lo baciava e leccava via le lacrime. Si muovevano insieme convulsi, a ogni spinta Camael aveva la sensazione che l'altro conficcasse il sesso sempre un po' più in profondità. "Fammi tremare l'anima" gli aveva detto, ebbene, stava succedendo: la sua anima veniva scopata insieme al corpo.
Mai avrebbe rinunciato a tutto quello, neanche se Michael gli avesse ordinato di farlo, neanche se fosse stato il Creatore stesso.
Andras lo strinse tra le braccia, dentro il suo bozzolo nero, ed ebbe un orgasmo così violento che Camael avvertì fiotti caldi riempirlo, una sensazione di pienezza che sconfinò tra le natiche e sulle cosce divaricate. Singhiozzò mentre veniva a sua volta e il suo sperma bagnava i loro ventri allacciati.
Mentre prendevano fiato senza separarsi, Andras afferrò bruscamente tra i pugni ciuffi dei lunghi capelli biondi di Camael, gli tenne ben ferma la testa, sembrava volesse strappargliela, invece gli poggiò un bacio sulla fronte. «Stupido angelo, non dirmi che posso dilaniarti o prima o poi lo farò sul serio.»
La Potestà fece un sorriso stanco, forse il guinzaglio era già legato anche al cuore.
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Neutral
FantasyStiamo vivendo un momento difficile a livello creativo, questo racconto che proporremmo a puntate è una sorta di esercitazione, per cui già da ora perdonate se non sarà perfettamente editato e se lo stile a volte farà delle altalene. Aggiorneremo ci...