Capitolo 18

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Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni, il peccatore aggiungerà peccato a peccato.

[Siracide,Capitolo 3]


Camael era incredibilmente cedevole tra le sue braccia. Andras si sentiva come un umano che aveva appena ricevuto una valigia piena di soldi dopo aver vinto alla lotteria.

Piume ovunque, ricoperte di brina scricchiolante. Sarebbe stato più facile se avesse fatto sparire quelle quattro ali, ma il corridoio era abbastanza largo da contenerle, per cui non gli disse nulla.

Il bagno grande del suo appartamento era dotato di una porta scorrevole, di un'anticamera spaziosa dove togliersi i vestiti, di un'ampia jacuzzi su cui sollazzarsi.

Quando iniziò a sfilargli il cappotto umido, Camael parve riscuotersi. «Non dovrei, ma sono qui e ormai tanto vale sfruttare la situazione.»

Il demone annuì, scostò anche la giacca e iniziò a sbottonare la camicia.

«Me ne andrò prima dell'alba» continuò l'angelo.

«Sei troppo prudente, c'è davvero tutta questa fretta?» Camael di nuovo a casa sua, di nuovo tra le sue braccia, non aveva molta voglia di lasciarlo andare.

«Stasera al Neutral tutti si aspettavano di vederci insieme.»

La camicia venne via rivelando la pelle opalescente. Andras passò una delicata carezza sulle spalle dell'altro. «Forse dovremmo accontentarli.»

«Ma certo, solo dopo che avrete concluso il vostro affare e che tutto sarà tornato alla normalità.» Camael sfiorò i polsi di Andras, insinuando le dita sotto le maniche della vestaglia. «In ogni caso, almeno per stanotte, staremo insieme.»

«Una singola notte è un battito di ciglia, sarà un assaggio che mi renderà molto famelico!»

«Mmmh!» Camael emise un mugolio sornione. «Mi piaci famelico.»

Il diavolo si curvò e poggiò un bacio sullo sterno scoperto, sulla curva delicata della clavicola. Pelle liscia, seta pura, dolce eliotropio che solleticava le narici. «Via queste ali, angelo, o non entreremo mai nella vasca.»

Terminò di spogliarlo e poi si tolse la vestaglia, appendendola a un gancio.

Camael scivolò con aria indolente dentro la Jacuzzi che già ribolliva, gli occhi gialli che carezzavano la figura di Andras a un passo da lui. «Nudo sotto la seta, demonio lascivo!»

«Nudo nella mia vasca, angelo sfacciatamente sexy!»

«Sexy? Linguaggio così umano, lo adoro!»

L'acqua calda, frizzanti bollicine tutt'attorno, Camael ridacchiava in maniera un po' sciocca, faceva quasi tenerezza. Andras lo prese nuovamente fra le braccia. «Allora, Fiammeggiante sbronzo, come intendi torturarmi questa sera?»

«Le mie torture ti deliziano, ammettilo, e non sono sbronzo, ho bevuto solo un paio di quei drink che mi hai fatto assaggiare tu.»

«Solo un paio, sicuro?»

«Forse tre, o quattro, non ricordo. Chi se ne importa!» Camael si allungò tra le sue gambe, la schiena aderente al petto, i capelli che si aprivano e si sollevavano, agitati dalle bolle, le mani che rincorrevano pigramente la schiuma sul pelo dell'acqua. «Baciami.»

Eccolo, il primo ordine. Ubriaco o meno, l'angelo non tradiva se stesso.

Lo trasse un po' a sé, stringendogli le braccia attorno al torace, si curvò a baciargli una spalla, e poi la linea del collo, mordicchiando l'orecchio. Gli piaceva sentirlo gemere, adorava il suo strusciarsi lento, voluttuoso, contro di lui. Pelle su pelle, il contatto più erotico che potesse esserci, perché, in fin dei conti, la nudità rappresentava l'assenza di barriere tra i corpi.

«Andras?»

«Sì?»

«Stasera voglio fare l'amore.»

Un momento d'esitazione, alcuni secondi per comprendere bene il significato della frase. «Davo per scontato che avremmo fatto sesso, dopo il bagno» disse, con cautela.

«Non ho detto che voglio fare sesso, ho detto che voglio fare l'amore.»

Il marchese dell'Inferno annuì. Non disse parola, fece solo un cenno col capo, perché la voce avrebbe potuto tradire il cedimento. Camael era stimolato dai fumi alcolici e, forse, quella sua dichiarazione avrebbe potuto essere fuori misura. Non che Andras non avesse già ampiamente dichiarato le sue intenzioni, ma la speranza di essere ricambiato cresceva e lui ne aveva quasi paura.

Aspettiamo che le acque si calmino, aveva affermato la Potestà, e poi potremo tornare al Neutral insieme.

La speranza era il delizioso distillato derivato dal veleno più mortale che ci fosse: il fallimento. Di speranza si viveva e si moriva, per questo era bene non parlarne.

Fecero l'amore, quella notte, a lungo, con impeto, con dolcezza.

All'alba Camael se ne andò.

NeutralWhere stories live. Discover now