Capitolo 23

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L'ira è crudele e la collera impetuosa;

ma chi può resistere alla gelosia?

[Proverbi 27:4]

Camael guardò due lacrime solitarie scivolare sulle guance pallide di Andras e svanire sotto la barba disordinata. Con il dorso delle dita, in un gesto lieve, gli asciugò la scia umida. «Non ho detto io a Rehael il luogo e l'ora in cui sarebbe avvenuto il vostro scambio di anime, è stata la tua autista.»

Il Marchese si corrucciò ancora di più, tornò a guardarlo diffidente. «Eleanore?»

«Sì, lei. L'ho incontrata alcuni giorni fa al Neutral, era sola. Quella stessa sera era presente anche Rehael, e lui di rado frequenta il Neutral perché odia i diavoli. Scommetto che lei conosceva parecchie cose circa il vostro grosso affare, vero?»

Gli occhi neri divennero sfuggenti, mentre collegava ogni singolo elemento.

«Certo, lei è sempre stata con me, spesso presente anche alle riunioni, ma perché avrebbe dovuto farlo? Mi ha concesso la sua anima già da molto, mi ha concesso il suo corpo, i suoi servizi...»

«E il suo amore.» Camael gli poggiò due dita sotto il mento, costringendolo a guardarlo, stoppando l'evidente tumulto di dubbi e pensieri. «Amore che tu non hai ricambiato.»

«Le avevo chiarito questa cosa fin dall'inizio, lei ha sempre saputo che non avrei mai corrisposto i suoi sentimenti.»

Camael annuì. «Abbastanza ovvio, direi, ma certo non si aspettava che tu avresti amato qualcun altro. Come dire: se non posso averti io non ti avrà nessuno.»

A quel punto lo vide arrendersi all'evidenza, in un bizzarro miscuglio di sollievo e sconcerto. «È comunque colpa mia.»

«Sì e no, non credo che avresti potuto prevederlo, tanto meno evitarlo. Naberius è d'accordo con me.»

«Naberius?»

«Certo, si trova di là, in soggiorno, a sorseggiare una tazza di tè, vuoi che te lo chiami?»

«Sta bene?»

«Anche lui un po' malconcio, ma nulla che la vostra essenza immortale non riesca a sanare in breve tempo. Allora, vuoi parlarci?»

«Sì, ma dopo.» Il diavolo lo fissò con quel suo sguardo abissale, e un'espressione ancora provata, ma di tutt'altro tenore.

«Ero venuto a portare qualcosa di caldo da bere e rinnovare le medicazioni.» Sorrise sornione Camael. «Ma forse vuoi sanare qualcos'altro? Il tuo cuoricino spezzato, ad esempio?»

«Nonostante tutto, sei il solito stronzo, Fiammeggiante!» Un piccolo, timido sorriso comparve anche sulle labbra spaccate del diavolo. Ma scomparve l'istante dopo. «Ho pensato che tu... Ho dubitato della tua parola.»

Camael prese tra i palmi il viso dell'altro. «Tutto portava a pensarlo, Andras, non te ne faccio una colpa, sono solo felice di essere arrivato in tempo.»

«Eri al Palasport?»

«Appena ho capito cosa stava accadendo, ho fatto prima che ho potuto, Rehael mi aveva tenuto all'oscuro dell'incursione e quell'idiota di Amiratael mi stava trattenendo.»

«Aspetta un attimo, questo significa che hai...?»

Camael annuì, sorridendo dolcemente. «Proprio così, ho disobbedito, mi sono schierato contro il mio supervisore e portavoce di Michael.»

«Cazzo!» Il diavolo ebbe l'istinto di afferrarlo, forse per stringerlo tra le braccia, balzò seduto ma il suo viso divenne una maschera di sofferenza, solo a quel punto si rese conto delle ali fasciate. Le mosse con esitazione, emettendo un sibilo di dolore.

«Mi spiace, loro non sono riuscito a salvarle.»

Il fuoco celeste era l'unico che poteva nuocere ai diavoli, e le meravigliose ali nere di Andras erano andate completamente in fiamme. Fu lui a protendersi, con lo stesso slancio istintivo, ad abbracciare il marchese infernale con delicatezza, avvolgendolo, premendogli il capo contro il petto, sostenendolo contro il proprio corpo. «Le cose avrebbero potuto andare diversamente, avrei dovuto dare a Rehael le informazioni che cercava, nel frattempo voi avreste cambiato luogo per l'incontro, o meglio ancora avreste potuto anticiparlo.» Avvertì un fastidioso groppo alla gola, il primo di tutta la sua lunghissima esistenza, doloroso, spaventoso come non mai.

Una mano di Andras lo raggiunse alla schiena, ne carezzò la curva e gli tirò i capelli con fare scherzoso. «Non sarebbe stata comunque una cosa facile e Eleanore avrebbe lo stesso potuto avvertire il tuo supervisore del cambio di programma.»

«Rehael non l'avrebbe mai ricevuta, odia gli umani più dei diavoli.»

«Oh, basta recriminare! Ora sono solo preoccupato per te, per quello che può accaderti.»

Camael non disse nulla, le labbra premute contro la nuca del diavolo. In effetti qualcosa sarebbe successo, ma non gli andava di pensarci in quel momento, voleva solo lenire il dolore di Andras.

NeutralWhere stories live. Discover now