8. +59° 08′ 59.21"

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-𝑩𝒆𝒕𝒂 𝑪𝒂𝒔𝒔𝒊𝒐𝒑𝒆𝒊𝒂𝒆

Jungkook guardava le stelle con gli occhi colmi di profondo rispetto, di amore abissale.

Come se quelle entità pallide fossero effettivamente capaci di salvare il mondo, di portare una pace sconfinata, specchi di un passato lontano e frammenti di verità nascoste.

Taehyung guardava Jungkook con la stessa ammirazione viscerale. Poco gli importava di rimirare le stelle, quelle, si disse, sarebbero rimaste lì anche la sera dopo e la sera dopo ancora. Non aveva senso sprecare del tempo a guardare qualcosa di immortale, quando si aveva un bellissimo fiore a pochi respiri da lui.

Era un'occasione da non perdere osservare Jungkook con il buio della notte a nasconderlo. Perció si lasció andare al suono della sua voce che gli raccontava storie d'altri tempi, al rumore silenzioso degli astri, alla luce artificiale d fastidiosa dei lampioni in strada, cercando di non farsi scoppiare il cuore da tutta quella profonda calma che lo aveva assalito.

Erano seduti entrambi su due sedie rubate dal tavolo della cucina, e sistemate accanto alla finestra della camera di Jungkook, vicino al suo telescopio.

- Vedi quella stella? - domandó Jungkook indicando con il dito, una stella nel cielo.

- Quale fra le migliaia? - chiese di rimando Taehyung, cercando di trattenere una risata.

Jungkook con delicatezza si avvicinó a lui, le loro guance a meri centimetri di distanza, mentre il moro cercava in tutti i modi di fargli vedere cosa intendeva.

Taehyung per tutta risposta, si voltó verso di lui, sorpreso di quell'avvicinamento repentino, la punta del suo naso a sfiorare la pelle morbida del viso di Jungkook, mentre annuiva freneticamente.

- Taehyung non stai guardando - pronunció il moro imbarazzato e irritato, facendo cadere la mano sulla sua gamba.

- Sto guardando comunque qualcosa di bellissimo -

- Smettila - disse Jungkook flebilmente e Taehyung giuró di vedere del rossore sulle sue guance.

- Non è colpa mia se ti trovo tremendamente carino - dichiaró l'argenteo con un sorriso sghembo disegnato sul volto.

- Ti ho detto di smetterla... Lo sai che non mi piace quando fai così - mugoló frustrato il moro.

Taehyung si accorse di quanto lo stesse mettendo a disagio con solo una manciata di complimenti. Solitamente con frasi del genere, in un altro contesto, Taehyung non avrebbe avuto problemi a portarsi a letto qualcuno.

Jungkook era delicato e timido, un involucro di dolcezza e riservatezza e ora che Taehyung era riuscito a crepare quella corazza di vergogna, non si sarebbe permesso di fare un ulteriore passo falso.

- Certo, scusami. Di che stella stavi parlando? - Taehyung si voltó verso il cielo e nell'attimo in cui lo fece, percepì Jungkook rilassarsi.

- Quella lì - Jungkook, quasi per farsi perdonare, prese una delle mani del violinista nella sua, indicando di nuovo verso quella galassia sconfinata.

- Ok, ho capito. Come si chiama? - domandó, cercando di non agitarsi troppo per colpa di quel contatto così innocente.

- Beta Cassiopeiae. Ha una storia dietro, sai? -

𝘖𝘶𝘳 𝘓𝘢𝘴𝘵 𝘋𝘶𝘦𝘵 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora