-𝒁𝒆𝒕𝒂 𝑪𝒂𝒏𝒄𝒓𝒊
Taehyung affogó in quel bacio, quasi che la salvezza della sua anima dalle fiamme dell'inferno, dipendesse esclusivamente dal muovere la sua bocca contro quella di Jungkook.
Finalmente.
Lo bació con delicatezza, quasi che il moro fosse il girasole più fragile di tutto il giardino, che le mani di Jungkook sul corpo dell'argenteo erano introverse tanto quanto lo era il suo carattere nei confronti del mondo. Si lasció cullare dalle labbra di Taehyung che si muovevano sulle sue quasi fossero zucchero filato, con la crescente paura di ciò che stava succedendo ad attanargli lo stomaco.
Stava baciando Taehyung. E gli piaceva.Fu questione di un secondo e Taehyung lo fece girare per fargli toccare la schiena contro il muro, appoggiando le mani ai lati della testa del moro, intrappolandolo fra le sue braccia. Fu un bacio tenero, timido, dove la goffaggine dovuta dalla poca esperienza di Jungkook, si mescolava alla bocca sapiente di Taehyung che sapeva perfettamente dove posare i baci per fargli arcuare la schiena e ansimare.
- Avrei dovuto chiederti il permesso prima di baciarti - sussurró il violinista sulla bocca della sua cotta, facendogli percepire distintamente il movimento della labbra per farlo fremere.
- T-taeuhyung, io... - balbettó Jungkook, che ormai aveva la testa piena dell'argenteo, il cuore gli batteva all'impazzata, le guance tanto rosse da scottare, era tutto troppo da digerire e da metabolizzare.
- Lo so, tranquillo - bisbiglió il più grande, spostando una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio di Jungkook per guardarlo meglio. Non c'era davvero bisogno di troppe parole, chè Taehyung sapeva alla perfezione quanto il moro avesse bisogno di tempo per capire quello che stava succedendo e comprendere i sentimenti che provava per lui. Non doveva correre o affrettare le cose e nemmeno lo voleva, anzi, preferì gustarsi l'espressione di completa sorpresa e meraviglia sul volto dell'altro.
- Stai bene? - chiese Taehyung, sfiorandogli una guancia con i polpastrelli. Jungkook annuì piano, che in quel momento le parole dovevano essergli morte in gola per via di quello che era successo.
- Vuoi andare a dormire? - domandó, notando quanto frastornato fosse il moro.
- Credo di avere bisogno di tempo per pensare - mormoró Jungkook, lasciandosi andare al tocco caldo di Taehyung sulla sua guancia che lo cullava dolcemente.L'argenteo annuì, che immaginava di ricevere una risposta del genere, conoscendo ormai alla perfezione, tutte le sfaccettature del ragazzo di fronte a lui.
Taehyung si scostò, lasciando lo spazio necessario a Jungkook per passare e dirigersi alla sua porta. Per quella sera, poteva bastare.
Jungkook si avvicinó alla porta, frugando nelle tasche per trovare la chiave. Quando la fece scivolare nella serratura, il tintinnio secco delle chiavi a riempire l'aria, il moro si voltó e non esitó nel raggiungere quello che ormai era diventato oggetto dei suoi pensieri più nascosti da settimane. Fece scivolare una mano sul collo morbido e abbronzato di Taehyung e si alzó leggermente sulle punte per scoccargli un innocente bacio sulla guancia.- Buonanotte - sussurró piano, sfiorandogli le labbra con il suo respiro caldo.
- Buonanotte Jungkook - rispose di rimando il violinista con un sorriso sulle labbra rosse di baci.
Il moro si staccó di malavoglia, quasi paragonato al dolore fisico quello di staccarsi dal corpo caldo del ragazzo che gli piaceva. Quando aveva cominciato a nutrire interesse per Taehyung? Era sempre stato innamorato delle sue carezze e dei suoi abbracci invadenti, adorava sentirlo suonare il violino e parlare, quasi che la sua voce fosse un antidoto ad alto prezzo contro l'ansia e le sue paure. E ora che lo aveva baciato, confessandogli indirettamente i sentimenti che provava per lui, Jungkook si sentiva morire.
- Ci vediamo domani ok? - domandó l'argenteo.
- Certo - e detto quello, sorridendo un'ultima volta, Jungkook si giró e fece scattare la serratura, per poi chiudersi la porta alle spalle.
Non riuscì nemmeno ad arrivare in camera sua, si fece solo cadere lentamente a terra, l'atmosfera pregna di ombre e di luce di stelle. Portó una mano a toccarsi le labbra, chiudendo gli occhi e sfiorando il gonfiore dovuto ai baci passionali del suo vicino.
Quello era stato il suo primo bacio.
Taehyung lo aveva baciato quasi non volesse altro che premere la bocca sulla sua, toccarlo e averlo.
Sorrise, inconsciamente, chè le sue vene erano ancora piene di potente adrenalina, non permettendogli di concepire cosa fosse effettivamente successo. Si addormentó solo molte ore dopo, pensando soltanto a quanto ancora volesse rivivere la sensazione di avere le labbra del violinista posate sulle sue.
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𝘖𝘶𝘳 𝘓𝘢𝘴𝘵 𝘋𝘶𝘦𝘵 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌
FanfictionJeon Jungkook, prodigio indiscusso della matematica, e segnato da un passato traumatizzante e difficile, vive da solo rinchiuso nella sua bolla di solitudine. Affetto dalla sindrome di Asperger, preferisce l'isolamento alla caoticità della vita mond...