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                                                        -𝑴𝒊𝒏𝒕𝒂𝒌

Vi dico soltanto che ho creato una playlist dedicata ad Our Last Duet e a tutte le mie altre storie. Se volete leggere il capitolo con la giusta colonna sonora, trovate il link nella bio!

- Mi dispiace Jimin, scala reale - Yoongi dispose le carte sul tavolo, un ghigno a imperlargli il bel viso.
- Ti odio - il rosa sbuffó, lanciando le carte addosso all'uomo di fronte a lui. Yoongi sorrise, cercando di ripararsi, portando le mani avanti.
Le raccolse, guardando le combinazioni del suo ragazzo e scoppió a ridere.
- Poker di donne, non è male Jimin-ah - schernì il pianista.
- Devi migliorare il tuo bluff - continuó Yoongi, accarezzandogli una guancia con la punta delle dita.
- Non vale! Non pensavo che fossi così bravo a giocare a poker -
- È la maestria che si ottiene nel corso degli anni - Yoongi rise, il mazzo di carte già pronto nelle sue mani per essere mescolato.
- Beh, direi che rimangono solo i pantaloni - Jimin roteó gli occhi e con la punta delle dita cominció a slacciare prima la cerniera e poi ad abbassarsi la zip.
- Non è giusto, cioè... guardati! - le mani del rosa erano puntate contro il corpo del pianista, completamente ancora vestito.
- Dai Jimin non ti è andata così male - Yoongi provó a consolarlo, non riuscendo a trattenere la risata che gli stava sgorgando dalla gola.
- Stai scherzando - non era una domanda, ma una blanda affermazione.
- Ti sei tolto solo un calzino! - Jimin incroció le braccia, cercando di raccogliere un po' dell' orgoglio che gli era rimasto nonostante fosse nudo di fronte al suo uomo.
- È già tanto che tu sia riuscito a farmi togliere quello - Yoongi portó per riflesso una mano al collo, rigirando fra le dita il suo crocifisso d'argento.
- Apprezzo molto la tua schiettezza Yoongs - a Jimin prudevano le mani per la voglia di afferrare una qualsiasi macchina fotografica e scattare tutte le foto possibili al ragazzo davanti a lui.
Yoongi era di una bellezza stravolgente, così, nella sua eterea semplicità, i capelli morbidi e neri più lunghi del solito, le labbra rosa e piccole, in connubio con la pelle chiarissima dello stesso colore della luna.
- Io di certo non mi lamento dello spettacolo - il pianista incroció le braccia, gustandosi il primo piano del suo ragazzo nudo, divertendosi nel rimirare le labbra di Jimin mentre parlava.
- E vorrei anche vedere -
- Dai, vieni qua - disse Yoongi, facendosi indietro con la sedia per permettere al suo ragazzo di sistemarsi sulle sue gambe.
Jimin lo ascoltó, un sorriso sghembo sul suo viso.
- Mi piaci di più visto da qui vicino - sussurró Yoongi e posó le mani sulla schiena nuda e calda del ragazzo sopra di lui.
- Anche tu mi piaci di più visto dal di qui - le mani di Jimin corsero fra i capelli del suo uomo, stringendo le ciocche morbide fra le dita.
- Oh, prima che mi dimentichi - Yoongi aveva alzato le sopracciglia di scatto, come se gli si fosse improvvisamente accesa una lampadina. Jimin lo interrogó con lo sguardo, aggrottando le sopracciglia.
- Ti ho mai parlato di mia zia? - il ragazzo dai capelli rosa scosse la testa confuso, ma di che stava parlando?
- Wheein è una donna molto... particolare - a Yoongi scappó un sorriso genuino nel ricordare la donna.
- Partendo dal fatto che è ricca sfondata, ho anche la fortuna di essere il suo nipote preferito. Mi ha chiamato stamattina per dirmi che vuole fare una serata di beneficenza fra un paio di settimane. Vorrebbe che suonassi il piano per intrattenere gli ospiti -
- Ma è una cosa bellissima Yoongs! A chi saranno devoluti i ricavi? - Yoongi si prese un attimo per rispondere, gli occhi che di colpo si spensero, annebbiati dal rammarico.
- Ad un'associazione che sostiene e si occupa delle donne vittime di violenza -
- Oh, è una cosa importante - rispose Jimin, accarezzando il collo di Yoongi.
- Wheein è stata lei stessa vittima di violenza da parte del suo ex marito. Sa bene cosa si prova, perciò cerca di aiutare altre donne che hanno avuto la sua stessa esperienza - Yoongi abbassó il capo, l'idea soltanto che potesse esistere gente del genere gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
- Mi dispiace davvero tanto Yoongs - Jimin si tuffó nelle sue braccia, cercando in tutti i modi di ripristinare l'atmosfera serena e boriosa di poco fa.
- Cerca un violinista, sai? -
- Perché non chiedi a Taehyung? Siete bravissimi insieme - suggerì Jimin.
- Ci avevo già pensato. Non è che potresti parlarne con Jungkook? Magari accetta -
- Ma certo - Jimin sorrise, contento di vedere il suo uomo più sereno.
- Grazie Jimin-ah - Yoongi si avvicinó, le labbra pronte per essere baciate. Jimin si sbilanció, la bocca tremante e rossa, in attesa che Yoongi unisse la distanza che li separava.
Fu estasi per le menti e i corpi di entrambi quando le loro bocche si scontrarono. Lingue che lambivano labbra e denti. L'affanno del momento che li spingeva l'uno contro l'altro, le mani che si cercavano per cercare la verità del momento, i cuori che, opprimenti, non erano mai sazi d'amore.
- Ti amo Jimin - bisbiglió Yoongi una volta staccato.
- Ti amo anche io -
- Sai Jimin? Dovremmo andare via dal di qui. Scappare, insieme. Magari in Giappone. Ma lontano, lontano dal di qui -
- Come mai queste idee romantiche di fuga? - Jimin sorrise, ormai non faceva altro che sorridere quando era con Yoongi.
- Perché il mondo è troppo vasto per non essere ammirato. È inutile sprecare tutta la vita in un solo posto, no? -

𝘖𝘶𝘳 𝘓𝘢𝘴𝘵 𝘋𝘶𝘦𝘵 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora