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-𝒁𝒂𝒗𝒊𝒋𝒂𝒗𝒂

Le sue mani erano piene del corpo di Jungkook. Scivolavano e toccavano il tessuto dei suoi vestiti, desiderando che sotto i polpastrelli ci fosse la sua pelle immacolata e non una fastidiosa felpa. Lo strinse a sé, appoggiando i palmi sulla sua vita sottile per spingerselo contro.

Taehyung stava letteralmente per impazzire. La bocca di Jungkook era tenera e timida contro la sua, un dolce fiore succoso, che Taehyung si dilettava nel divorare con i denti e con la lingua. Erano stesi nel letto dell'argenteo, i corpi avvinghiati, i respiri gli uni sugli altri. Aveva l'urgente bisogno di essere accarezzato e toccato da Jungkook, tanto che non resistette più e gli prese le braccia per sistemarle attorno al suo collo. Era desideroso delle sue attenzioni, tanto quanto lo può essere un amante in cerca dell'altro. Jungkook ansimava piano, costringendo il suo corpo a non far emettere un sospiro in più del necessario, ma quando Taehyung spostò le sue labbra, solo per posarle sul collo niveo del ragazzo sotto di lui, il moro si lasciò sfuggire il nome dell'argenteo quasi fosse una preghiera sussurrata.

- Lasciati andare - pronunciò il violinista, con voce così rauca e così profonda da far tremare Jungkook dalla punta dei capelli fino alla punta dei piedi, un involucro che si animava solo ed esclusivamente al contatto passionale di Taehyung.

- Taehyung - bisbigliò il moro, con la schiena inarcata per il piacere devastante che lo stava travolgendo. L'argenteo sorrise a malapena nel sentire il suo nome sgusciare da quella labbra rosee di baci rubati.

- Taehyung - ripetè di nuovo, questa volta con voce più alta. Il violinista si scostò, solo per guardarlo negli occhi e capire se andava tutto bene.

- Cosa c'è Kookie? Ti ho fatto male? - domandò preoccupato, guardando il collo del ragazzo su cui ormai erano comparsi i segni rossi dei suoi morsi.

- Taehyung! - l'argenteo si svegliò di soprassalto, udendo la voce scura e densa di suo fratello, che a quanto pare non si era fatto problemi a sbattere la porta d'ingresso e urlargli nell'orecchio per svegliarlo.

- Seokjin e che cazzo stavo dormendo, coglione - sbottò il violinista, tirandosi su dalla posizione scomoda del divano in cui era. Si era addormentato in pieno pomeriggio, stremato e indolenzito dalla nottata passata con Jungkook sulle sue gambe.

- Non dare del coglione al tuo fratellone TaeTae, non è corretto -

- Se non mi avessi fatto venire un infarto magari me lo sarei risparmiato, cosa dici? - sbraitò Taehyung ironico e frastornato, con ancora gli occhi semichiusi.

- Dico che avevi un sorriso da ebete stampato sulla faccia prima che ti svegliassi. Cosa stavi sognando? Di essere il protagonista di un'orgia? - domandò il più grande con un ghigno, sedendosi sul divano e togliendosi il giubbotto di troppo dalle spalle.

Fu come un lampo, uno shock. Gli bastarono quelle parole per ricordarsi esattamente quello che aveva sognato fino a pochi istanti prima di svegliarsi. Jungkook. Aveva sognato di baciare Jungkook. E per di più, l'erezione dolorosa che si trovava in mezzo alle gambe era un evidente segno dell'eccitazione che avevano scatenato le immagini di quel sogno così bagnato.

Ommioddio

Ommioddio non è possibile

- Avevo ragione vero? Hai sognato di essere il protagonista di un'orgia - disse il maggiore, puntando al rigonfiamento visibile dei pantaloni e alla faccia sconvolta di Taehyung.

𝘖𝘶𝘳 𝘓𝘢𝘴𝘵 𝘋𝘶𝘦𝘵 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora