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-𝑮𝒂𝒎𝒎𝒂 𝑳𝒊𝒓𝒚𝒂𝒆

Jungkook si addormentó fra le sue braccia, lentamente e profondamente, galleggiando in quella sfera di tediosa pace, che tanto contraddistingueva la presenza di Taehyung. Non seppe dirsi cosa successe, una volta alzati dal divano del soggiorno. Si ricordava solo di essere stato preso per mano, le dita del violinista, delicate e premurose attorno alle sue più timide e impacciate, così perennemente fredde che Taehyung se ne accorse e se le posó sul petto per scaldarle.
- Hai le mani gelate - sussurró l'argenteo nell'ombra della sua camera, guardando il più piccolo dritto negli occhi, nonostante la coltre di buio che li separava.

Se Jungkook aveva imparato una cosa, era che Taehyung adorava l'oscurità; lo aiutava a comporre diceva. A sentire la musica, a farla vibrare sulle corde del suo strumento, a percepirla. Jungkook tentó in tutti i modi di evitare di sentire i battiti accelerati del ragazzo di fronte a lui. Era impossibile pensare che potesse fargli lo stesso effetto che Taehyung faceva a lui.
E Taehyung lo faceva sentire così bene.

Le sue mani bruciavano per quel contatto così intimo e gentile, e fu proprio nel momento in cui decise di allontanarsi da lui, per via di tutto quel torbido imbarazzo che stava provando, che Taehyung gli afferró i polsi e si sbilanció in avanti per baciarlo.
Fu solo uno sfiorarsi di labbra, un bacio a stampo, quelli dolci e impacciati dei bambini che tanto scaldano il cuore per la loro onestà.

- Come fai a farmi sentire così bene, Jungkook? - domandó Taehyung, tenendo le braccia strette attorno alla vita del più piccolo.
Non ottenne risposta. Jungkook lo guardava sbigottito, con quegli occhi grandi spalancati per via delle sue parole così sincere. Taehyung decise di osare, chè Jungkook aveva davvero il potere di piegarlo e farlo crogiolare in quel pozzo infinito di sentimenti che provava per lui.
- Sei bellissimo - sussurró al suo orecchio, sfiorando la cartilagine con le labbra piene e rosse come ciliegie.
- I-io... Grazie - balbettó il moro, che davvero non sapeva come agire o comportarsi con quelle nuove attenzioni tutte rivolte su di sè. Non che non gli facesse piacere, ma era ancora troppo strano, troppo invadente e nuovo che gli faceva venire il mal di testa per la sua intensità.
- Dico solo la verità - ammise il violinista facendo spallucce.
- Vieni, proviamo a dormire - aggiunse Taehyung, sollevando le coperte del suo letto.
L'argenteo si stese, facendo segno alla sua cotta di imitarlo e sprofondare nel calore delle sue braccia. Quando Jungkook si sentì stringere dalle braccia magre di Taehyung, si lasció scappare un sospiro, chè averlo così vicino, stretto a sè, con tutti i vestiti addosso, che sembrava quasi non averli per tutto il caldo che stava provando, era davvero troppo e troppo poco allo stesso tempo.
- È tutto ok? - domandó il più grande, preoccupato di aver spinto troppo e che Jungkook si sentisse a disagio.
- Sì, è tutto ok - rispose il moro, con un timido sorriso sulle labbra, accocolandosi ancora di più contro il petto rassicurante di Taehyung, abbeverandosi del suo calore e del suo profumo così dolce.

È troppo carino, pensó Taehyung, senza perdersi l'occasione di infilare le mani nei capelli lunghi di Jungkook e accarezzarlo.
- Notte Taehyung - mormoró il moro, chiudendo gli occhi. E il violinista, che di chiudere gli occhi non ne aveva proprio voglia, gli diede la buonanotte solo per assecondarlo e si perse nei suoi pensieri e nel guardare Jungkook per tutta la notte, non riuscendo a capire come un essere così meraviglioso e puro potesse essere finito così vicino al suo cuore da far male.

~

Jungkook si sveglió di soprassalto. L'incubo atroce che lo aveva destabilizzato era ora un ricordo lontano, grazie alle braccia di Taehyung che non lo avevano lasciato per tutta la notte.
Si voltó a guardarlo, la luce della sole che si arrampicava e si intrecciava sulle pareti della sua camera, permettendogli di intravedere l'espressione serena e assopita del ragazzo accanto a lui.

𝘖𝘶𝘳 𝘓𝘢𝘴𝘵 𝘋𝘶𝘦𝘵 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora