Welcome to my life

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Are you stuck inside a world you hate?
Are you sick of everyone around?
With the big fake smiles and stupid lies
But deep inside you’re bleeding”
Simple Plan - Welcome to my life
 
 
3° Capitolo
 
Ultima ora, finalmente! Purtoppo è quella di ginnastica, sto facendo il terzo giro e già voglio morire. A cosa mi serve saper correre intorno ad un perimetro? Non lo capirò mai. Guardo Aiden, suda copiosamente, è uno spettacolo imbarazzante. Credo che gli occhi gli stiano uscendo fuori dalle orbite! Lo supero facendo una linguaccia. Drrrriiiiiiin. Grazie al cieloè finita anche questa giornata. Vado agli spogliatoi, ovviamente è pieno di cheerbitches che hanno appena finito gli allenamenti.
<< Ragazze, copritevi! E’ arrivata la lesbica >> Madison esclama a pieni polmoni. Roteo gli occhi, non ho nessuna intenzione di darle corda, voglio solo tornare a casa.
<< Ehi, stramba! Stiamo parlando con te >>
Chiudo l’armadietto e mi volto verso i minions in gonnella.
<< No, state parlando di me. Non con me, ergo, non ho nessun obbligo a rispondere >>
Sento qualche esclamazione, ma decido di ignorare tutti e andare a fare la doccia.
Qualche minuto dopo, noto delle figure scappare dalla porta, accompagnate da delle risatine. Mi avvicino ai miei vestiti e COSA CAZZO?! sono tutti imbrattati con della vernice spray e, dulcis in fundo, sul mio armadietto c’è scritto “Lesbica”. Faccio un respiro profondo. Bene, questa è guerra. Indosso le mie Dottor Martens, mi copro quanto più è possibile con l’asciugamano. Prendo la bomboletta e aggiungo la parola “Fiera” sotto la scritta. Faccio per andare via quando noto Spencer, anche lei in asciugamano, che fissa il mio armadietto. Sembra avere un espressione triste.
<< Cosa? >> sbotto
<< Niente...penso solo che abbiano esagerato >>
Rido.
<< Tu pensi? Non credevo ne avessi la facoltà >>
<< Ehi, sto solo dicendo che mi dispiace >>
<< Non me ne faccio niente del tuo dispiacere...e sai perchè? Perchè puoi anche indossare questa tua espressione da santarellina, ma sei esattamente come loro. Solo spazzatura >>
Sembra ferita, ottimo. E’ quello che volevo. Raccolgo la bomboletta e mi avvicino a Spencer. Arretra di qualche passo, ma il muro la ferma. Siamo vicinissime, riesco a sentire il suo profumo e il calore del suo corpo ancora caldo. Resto un attimo senza parole, ha due occhi blu bellissimi...in realtà, vederla così, senza trucco e quasi innocente, sembra bellissima. Scuoto la testa, cosa mi viene in mente?
<< Tieni, prendila. Vuoi finire il lavoro delle tue amichette? >> le porgo la bomboletta. Lei mi guarda e deglutisce.
<< Sei una stupida, Alex Davis. Va al diavolo >> mi dice in tono brusco, poi mi supera e sparisce dietro ad un altra fila di armadietti. Meglio andare via di qui.
Sono nel parcheggio della scuola, ovviamente non passo inosservata. E i fischi e le battutine non mancano. Finalmente intravedo Peyton e Aiden. Sbiancano. Aiden mi corre in contro coprendomi con la sua camicia. Mi siedo in macchina senza dire niente.
Siamo quasi fuori casa mia, nessuno ha detto una parola ma vedo Pey stringere il volante così forte che le nocche sono diventate bianchissime. L’auto si ferma.
<< Ti va di parlarne? >>
<< Non c’è molto da dire >>
<< Questa storia deve finire >> Aiden sbotta all’improvviso.
<< Ragazzi, davvero. Non mi importa, però non me ne starò con le mani in mano! Pey, tua cugina è ancora un abile grafica? >>
<< Mmm si....perchè? Cosa c’entra adesso lei? >>
<< Mettimi in contatto con lei, e lo saprai >> esco dalla macchina, sto per togliermi la camicia ma Aiden scuote violentemente la testa.
<< Tienila, serve più a te che a me! Poi quando me la restituisci ci dormirò dentro..e snifferò il tuo profumo >> Aiden dice con espressione spiritata.
<< Eeeew maniaco >>
Tutti e tre scoppiamo a ridere. Li saluto ed entro in casa. Gavroche mi corre subito tra le gambe, furbetto, vuole la pappa.
<> nessuna risposta. Mi avvicino alla cucina e noto un bigliettino “Sono uscita a cena fuori. C’è del pollo con le patate...e il gelato. Ci vediamo domani mattina. Ti voglio bene”. A quanto pare sono sola soletta. Vi racconto un pò di più sulla mia famiglia. Mia madre incontra mio padre ad un concerto, lui è il chitarrista della band (band famosa, ma non ai livelli dei Rolling Stones o Guns n’ Roses), si innamora follemente. Sembra un sentimento reciproco. Si sposano, nasce una bellissima bambina (direi anche modesta). Sembra filare tutto liscio, ma il paparino è un incallito traditore in più è anche un drogato. Dopo anni di sopportazione, mia mamma decide di divorziare. Avevo nove anni, da quel giorno non ho più rivisto mio padre. E’ completamente fuggito da me. Fa schifo? Si, abbastanza...ma almeno ci ha lasciato la casa. Una casa enorme e bellissima. In estate io e miei amici facciamo spesso delle festicciole in piscina. Per quanto riguarda mia madre, santa donna, è sempre stata presente nella mia vita. Abbiamo un rapporto bellissimo e il suo amore incondizionato ha colmato tutto il dolore causato da mio padre. Da quasi un anno a questa parte, pare abbia conosciuto un uomo (io lo chiamo Mister X), ma non vuole ancora prensentarlo. Dice che presto lo farà, perchè la rende felice e amata...ed io sono davvero contenta per lei. Anche se questa identità nascosta mi inquieta un pò, spero non sia calvo. Ho un avversione contro i calvi. Beh, lo scoprirò a breve, spero. L’arrivo di un messaggio sul telefono mi riporta alla realtà. E’ Peyton, mi ha dato il numero della cugina. Sorrido soddisfatta, apriamo le danze. 

If I could turn back time (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora