Kiss me slowly

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“ Well, I’m not sure what this is gonna be,
But with my eyes closed
All I see is the skyline through the window,
The moon above you & the streets below
Hold my breath as you’re moving in,
Taste your lips & feel your skin,
When the time comes, baby don’t run,
Just kiss me slowly”
Parachute - Kiss me slowly
 
 
27° Capitolo
Sento qualcosa solleticarmi il naso,senza aprire gli occhi sposto via qualsiasi cosa mi stia infastidendo. Mi gratto di nuovo,poi esasperata,agito la mano violentemente in aria e sento di aver colpito qualcosa. Spero non sia Gavroche.
<< Ouch! Cosa ho fatto per meritare uno schiaffo? >> la voce impastata di Spencer mi sveglia di soprassalto. Sono ancora rannicchiata tra le sue braccia, come ieri sera. Ieri sera. Oh, Dio...non era un brutto sogno. Mi stacco dalla ragazza che adesso mi guarda preoccupata.
<< Come va? >>. Sospiro rumorosamente.
<< Bene... >>. Spencer mi guarda come se avessi detto la più colossale delle bugie. Ah, odio il fatto che mi conosce bene.
<< Grazie per ieri... >> mormoro timidamente. La ragazza mi accarezza la guancia.
<< Non dirlo neanche per scherzo! Ero così preoccupata per te.. >>. Mi lascio cullare dal calore che la mano di Spencer mi provoca.
<< Credo di dover parlare con mia madre... >>. La ragazza annuisce poi si allunga a prendere il mio cellulare.
<< Credo che dovresti controllare anche il tuo telefono! Non ha smesso di squillare un attimo >>. Do una rapida occhiata, dieci chiamate perse e altrettanti messaggi da Peyton, Chloe e Aiden. Mi passo una mano tra i capelli,non ho voglia di parlare con nessuno. All’improvviso sento un calore sulla mia mano, noto che Spencer la sta stringendo nella sua.
<< E’ tutto ok. Non devi affrontare tutto adesso...un passo alla volta. Prima tua madre..poi tutto il resto >> mi dice teneramente. Le sorrido grata. Dopo aver fatto una doccia veloce e aver indossato dei vestiti comodi, raggiungo Spencer in cucina, intenta a mangiare dei cereali mentre scrolla distrattamente Facebook. A quanto pare mia madre non c’è, vuol dire che le parlerò più tardi.
<< E comunque eri davvero sexy ieri >> esclamo di soppiatto. Vedo la ragazza saltare e quasi soffocare con il latte. Non riesco a trattenermi dal ridere.
<< Per quanto sia contenta di sentire la tua risata...la prossima volta vorrei evitare di morire >> dice Spencer cercando di riprendersi. Ridacchio divertita e mi siedo accanto a lei mentre afferro la bottiglia di succo.
<< E grazie...so di essere estremamente sexy e attraente >> aggiunge dopo un pò. Mi porto una mano sul petto.
<< Oddio..non riesco a respirare.. >> esclamo tutto ad’un tratto. Spencer si alza all’improvviso e mi prende le spalle.
<< Il tuo ego ha risucchiato tutta l’aria nella stanza >> aggiungo tragicamente. La ragazza rotea gli occhi e mi guarda infuriata. Inizio a ridere convulsamente, così Spencer mi da un piccola spinta e cado con il sedere per terra. Ouch. Adesso è lei quella che ride e non riesco a trattenermi,stiamo ridendo entrambe. Mi alzo a fatica e noto che la ragazza mi guarda seriamente.
<< Non scherzare più così...io...io ero terrorizzata ieri...non sapevo cosa fare e ho temuto il peggio...è stato doloroso vederti così,Alex.. >> mi dice con aria seria. Mi mordo il labbro, può esserci qualcosa di più tenero di questo? Senza pensarci due volte, l’abbraccio forte.
<< Mi dispiace..ho un pessimo senso dell’umorismo. Ieri sei stata eccezzionale..non so come avrei fatto senza di te >> confesso con sincerità. La ragazza si libera dal mio abbraccio e mi pizzica il naso.
<< Sono solo contenta che adesso stai meglio >> mormora a pochi centimetri dal mio viso. Restiamo così per non so quanto tempo, ognuna persa negli occhi dell’altra e Dio, quanto vorrei baciarla. Desidero sentire di nuovo le sue morbide labbra sulle mie. E’ bastato solo un suo bacio e sono settimane che mi sento in astinenza. Mi schiarisco la gola.
<< Forse..ehm..forse è meglio che avviso gli altri. Saranno preoccupati... >> cerco di dire mentre mi allontano lentamente dalla sua vicinanza. La ragazza annuisce sorridendo poi si siede sul divano a fare zapping. Mi chiudo in camera e inizio a chiamare i miei amici sperando di non dover stare troppo al telefono. Non ho ancora nessuna voglia di parlare apertamente di quello che è successo. Inutile dire che ho passato circa un ora e mezza ripetendo fino allo sfinimento, “si, sono sicura”, “va tutto bene”, “tranquilla/o, ne parleremo”, “si,lo so che ci sei per qualsiasi cosa” e così via. Non fraintendetemi, li adoro e so che sono preoccupati per me...ma se non digerisco prima io la situazione non posso farlo anche con loro. Sento la porta di casa chiudersi e so che è appena tornata mia madre. E adesso? Come introduco la cosa? Cose le devo dire? Forse non è una buona idea parlargliene..insomma, magari posso fare finta di niente. Aaaah, no Alex. Non funziona così...non puoi sempre fuggire dalle cose,giusto? Devi affrontarle. Faccio un respiro profondo e scendo al piano di sotto.
<< Ehi tesoro,ciao! >> mia madre mi accoglie con un bacio sulla testa. Sorrido debolmente, poi incontro lo sguardo di Spencer e mi sembra di leggerci un “vai, ce la puoi fare”. Annuisco e mi volto verso la donna.
<< Ehm...mamma...vorrei dirti una cosa >>. Mia madre si gira verso di me e mi guarda in attesa.
<< Io...io vado in camera, devo...uhm devo fare una cosa importante >> Spencer dice tutto d’un fiato per poi sparire al piano di sopra. Sorrido nervosamente.
<< Dimmi tutto, Alex! >> la voce della donna mi riporta alla realtà. Faccio un altro respiro.
<< Ecco vedi,ieri sera..alla festa...è successa una cosa..ecco..io ho vist >> non faccio in tempo a finire la frase che sento suonare il campanello di casa. Roteo gli occhi. Sul serio? Forse devo prenderlo come un segno del destino, cioè non dire nulla e dimenticare l’accaduto. Mi trascino svogliatamente verso la porta e apro...e, per la seconda volta in neanche 24 ore, mi si blocca il respiro. Davanti a me, c’è mio padre con il suo solito sorrisino beffardo.
<< Ciao principessa >> esclama con la sua immancabile voce roca. Non riesco a dire niente, sono immobilizzata.
<< Ray..cosa diavolo ci fai qui? >> sento mia madre tuonare dietro di me. Mio padre rotea gli occhi.
<< Andiamo Diane, non credi che sia arrivato il momento di smetterla? >>. Vedo mia madre incrociare le braccia e fulminare l’uomo con uno sguardo.
<< Non mi fai entrare? >> chiede mio padre,questa volta rivolto a me. Sento il cuore battere a mille. Vorrei poter dire qualcosa, davvero, ma ho perso l’uso delle parole.
<< Perchè dovrebbe? Ray, forse è meglio se vai via... >> esclama mia madre palesemente irritata.
<< Credo che Alex possa parlare per se, Diane. E sono stufo di stare nascosto in un angolo solo perchè mi hai pregato di farlo. L’ho fatto una volta, adesso non ho intenzione di ripetere lo stesso errore >> risponde di rimando l’uomo. Corrugo la fronte. Di cosa diavolo stanno parlando?
Mi giro verso mia madre.
<< A cosa si riferisce? >>
<< Niente >> esclama prontamente la donna.
<< Credo che Alex sia grande e vaccinata per sapere la verità >> adesso l’uomo è entrato in casa e si è affiancato a mia madre. Sono ancora più confusa e, ammetto, innervosita da tutta questa situazione.
<< Quale verità? Si può sapere di che diavolo state parlando? >> sbotto esasperata.
<< Due anni fa,sono venuto a cercarti... >> inizia mio padre
<< Ray..>> lo ammonisce mia madre ma lui la ignora e si avvicina a me.
<< Due anni fa, ho bussato a questa porta sperando di vederti e di parlare con te. Quando ti ho lasciato,ho promesso a me stesso che sarei tornato solo se mi fossi ripulito. Niente più droga o alcool. Niente più cazzate. Ero appena uscito dalla riabilitazione e sono subito corso qui...ma tu non c’eri. Ho cercato in tutti i modi di convincere tua madre a credermi. Che ero cambiato e che volevo un altra possibilità con te >>. Sento le sue mani sulle mie e non riesco a staccare gli occhi dal suo viso. Sembra estremamente sincero e triste.
<< Ma tua madre non me l’ha permesso. Ha detto che avrei rovinato di nuovo tutto e non poteva permetterlo. Sono stato uno stupido allora...dovevo insistere, invece i sensi di colpa hanno avuto la meglio. Ho pensato che avesse ragione...che il fatto che fossi sobrio non cambiava niente. Ho avuto il timore di poterti ferire di nuovo...e sono andato via. Questo fino a ieri sera, quando ti ho vista alla festa. E ho capito, ho capito che la vita è una sola...siamo noi a reinventarla ogni volta per far si di rimediare ai nostri sbagli. Ho capito che dovevo parlarti e che dovevo trovare il modo di arrivare a te >> conclude con gli occhi lucidi. Il mio cuore batte così forte che sembra voler uscire dal petto. Mi giro verso mia madre, mi guarda con tristezza.
<< E’...è...tutto vero? Sta..sta dicendo la verità? >> chiedo con fatica. La donna non risponde ma i suoi occhi lo fanno per lei. Sento la testa pesante e chiudo per un attimo gli occhi.
<< Perchè? >> mormoro
<< Alex, devi capire che... >>
<< Perchè non me l’hai detto? >> adesso sto urlando ma non mi interessa.
<< Non avevi il diritto di tenermelo nascosto. Perchè l’hai fatto? >>, sento le lacrime scivolare lentamente sulle mie guance.
<< Tesoro, ascolta... >> mia madre cerca di avvicinarsi ma arretro velocemente. All’improvviso vedo spuntare Spencer sulle scale. Ha un espressione sorpresa. Dopo essersi guardata intorno, capisce tutto. Non riesco a sopportare più questi sguardi puntati su di me, così afferro le chiavi della macchina e mi precipito fuori. Vi ricordate quando ho detto che non devo più fuggire? Ecco, cazzate. Adesso desidero solo andare il più lontano possibile da tutti loro. Sono ferma in auto da più di un ora, ho la testa che mi scoppia. Non posso credere che mia madre mi abbia nascosto questa cosa in questi due anni. Avrei potuto avere ancora un padre. Forse le cose sarebbero state diverse,di sicuro non avrei dovuto subire per anni i commenti cattivi di Madison & co. So che l’ha fatto per il mio bene...ma non dovevo avere anche io voce in capitolo in tutta questa storia? Il mio parere conta così poco? Sento salire la rabbia. Colpisco il volante e mi lascio sfuggire un urlo. Sono così stanca di dover trattenere sempre i miei sentimenti e i miei pensieri cercando di essere una buona figlia e una buona amica quando gli altri non si fanno problemi a compiere azioni palesemente sbagliate. Esco dall’auto e mi incammino, alla fine sono andata dritta al mio posto speciale. So che qui nessuno mi può disturbare. Mi siedo e cerco di regolare il respiro,mi devo calmare. Sono qui da una mezz’ora e non so cosa fare,non voglio tornare a casa..non sono ancora pronta.
<< Sapevo di trovarti qui >>. Sgrano gli occhi. Spencer è ferma a qualche metro di distanza.
<< Che...come...come sei arrivata qui? >> cerco di raccogliere i pensieri.
<< Noi essere umani abbiamo quelle cose chiamate..gambe! >>. Resto sorpresa, è davvero arrivata fin qui a piedi?
<< Ti dispiace se mi siedo? Sono stremata...soprattutto mentalmente. Confesso che ho avuto il timore di perdermi più di una volta >> continua la ragazza. Distolgo lo sguardo e resto in silenzio. Sento Spencer sedersi accanto a me mentre si porta le ginocchia al petto.
<< Ascolta..apprezzo il tuo gesto. Ma non voglio vedere nè parlare con nessuno >> dico decisa.
<< Possiamo anche stare in silenzio tutto il tempo che vuoi >>. Ok, adesso mi sto innervosendo di nuovo.
<< No, grazie. Se non vuoi andare via..vuol dire che lo farò io >> esclamo infastidita.
<< Che ne dici di restare qui? Invece di continuare a scappare >>. Mi alzo di scatto.
<< Cosa vuoi da me,Spencer? Eh? >> inizio ad urlare, << ho detto che voglio stare da sola. Che ne sai tu di cosa sto provando? Cosa sai di me? Te lo dico io, niente. Quindi non azzardarti a dire che sto fuggendo perchè non ne hai il diritto. Se non sai cosa sto provando allora non puoi parlare >>. Mi brucia la gola per quanto ho urlato. Mi volto e inizio ad incamminarmi verso la macchina ma una mano mi ferma.
<< Hai ragione, non so cosa provi...per questo sono qui. Perchè voglio aiutarti e non voglio lasciarti da sola con tutti questi sentimenti. Smettila di tenerti tutto dentro, Alex. Quando capirai che non sei sola e che ci sono persone che tengono a te? >>. Cerco di trattenere le lacrime, odio sentirmi così debole.
<< Persone che possono andare via? Che decidono di mollarti da un giorno all’altro senza pensare minimamente alle conseguenze? Queste persone dici? >> urlo ancora mentre mi sono girata verso la ragazza. Sento le lacrime rigarmi il viso ma non arrivano a toccare terra perchè le mani di Spencer sono sulle mie guance.
<< Non tutte le persone sono come tuo padre, Alex. Guardami...io non sono tuo padre e non ti lascerò, per nessun motivo al mondo. Devi credermi...anche quando vorrai spingermi via, come in questo momento, non me ne andrò. Sarò sempre con te... >> esclama la ragazza con gli occhi lucidi. Restiamo un attimo in silenzio, si sentono solo i grilli in lontananza e qualche battito di ali.
<< Perchè....perchè non ha lottato per me? Perchè non ha smosso mari e monti per vedermi..anche solo per parlare con me? Eh? Forse perchè non ne valgo la pena...ecco perchè >> tiro su col naso mentre cerco di regolare la voce, << Allora se anche mio padre mi ha voltato così facilmente le spalle...cosa ti impedisce di farlo anche tu? O Aiden, o Peyton? Eh? >> dico in un sussurro. Provo a svincolarmi dalla presa ma Spencer mi trattiene ancora il viso.
<< Oh Alex. Tu ne vali la pena, credimi. Non lo vedi quanto sei importante nelle nostre vite? Non immagini che impatto positivo hai avuto sulla mia di vita. Non ho mai conosciuto una ragazza come te...tuo padre ha sbagliato, cavolo anche tua madre. Ma siamo dei semplici esseri umani, Alex. Abbiamo paura, abbiamo dei dubbi che non ci lasciano dormire,abbiamo dei rimpianti che ci consumano dentro...siamo deboli il più delle volte. Spesso proprio nei confronti di chi amiamo. Non sto giustificando nessuno dei tuoi genitori..sto solo cercando di farti capire che quando una persona si trova di fronte ad una scelta...non sempre fa quella giusta,questo non vuol dire che non tenga all’altra persona >> Spencer fa una piccola pausa, poi appoggia la sua fronte sulla mia, << Tu, Alex Davis, ne vali la pena. Se non fosse così, tuo padre adesso non ti starebbe cercando per tutta la città, tua madre non starebbe chiamando Aiden e Peyton ininterrottamente ed io non avrei percorso tutti questi chilometri per arrivare da te >>. Guardo la ragazza negli occhi e mi sento meglio. Giusto quel pò che basta per farmi smettere di frignare come una bambina. Sorrido grata.
<< Graz >> non riesco a terminare la frase perchè sento le labbra di Spencer sulle mie. Spencer mi sta baciando.Mi sta baciando e sento un intero zoo scatenarsi nel mio stomaco. Come può un semplice bacio provocarmi tutto questo? Sento la sua bocca indugiare piano sulla mia. Il suo bacio è quasi un sussurro ma ha la forza di scombussolare ogni fibra del mio corpo. Non ricordavo quanto fossero morbide le sue labbra, ho un irrefrenabile voglia di morderle. Sto per ricambiare il bacio quando mi ricordo della nostra situazione. Mi stacco a malincuore. Non va bene così, non posso cascarci di nuovo. Non adesso che sono così vulnerabile.
<< No...questo non doveva succedere. Non ho bisogno anche di questo, Spencer. Non posso combattere anche contro questa cosa...questo tuo comportamento. Non è giusto nei miei confronti >> dico tutto d’un fiato. La ragazza mi guarda colpevole e so che devo andare. Perchè se resto ancora un secondo di più mi arrendo al suo tocco..perchè non ho più la forza di combatterlo. Mi incammino velocemente verso la macchina e sono sollevata nel constatare che Spencer non mi ha seguita.

If I could turn back time (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora