Start of something good

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“You never know when you’re gonna meet someone
And your whole wide world, in a moment, comes undone
You’re just walking around then suddenly
Everything that you thought that you knew about love is gone
And all my scars don’t seem to matter anymore
‘cause they led me here to you
[...]
And I’m gonna say what I need to stay
Don’t want to be misunderstood
But I’m starting to believe that
This could be the start of something good”
Daughtry - Start of something good
 
11° Capitolo
 
<< I was made for loving you baby, you were made for loving me! And I can’t get enough of you baby can you get enough of meeeee >> sto cantando a squarciagola nella mia stanza. Mi sto dilettando in qualche mossa rock saltando sul letto e in giro per la camera. Stamattina sono di buon umore. Vai con l’assolo di chitarra,yeah!
<< Wow peccato non avere con me una telecamera. Questo spettacolino è interessante >>. Salto dalla paura. Spencer è in piedi davanti alla porta.
<< Non si usa bussare dalle tue parti? Dio, mi hai fatto prendere un colpo >> esclamo mentre abbasso il volume dello stereo. La ragazza ride di cuore. Già, divertente. Sapete che Houdini è morto così? Non si scherza.
<< Ci ho provato! Ma eri così impegnata che non mi ha sentito >>
<< Già... beh, cosa vuoi? >>
<< Ti ho portato la colazione! Tua madre e mio padre sono usciti presto per andare al lavoro >>
Noto che ha in mano un piatto con dei pancakes e un bicchiere di succo. Prendo il tutto e mi siedo sul letto.
<< Grazie! Come mai questa cosa? >>, la ragazza scrolla le spalle.
<< Volevo ringraziarti per ieri sera... >>
<< Non devi...non ho fatto niente di che! Però accetto volentieri questa buonissima colazione >> sorrido già con la bava alla bocca. Noto che Spencer mi fisssa.
<< Cosa? >>
<< Dormi sempre così? >>. Dannazione, sono di nuovo in mutande davanti a lei.
<< Ehm si... sei fortunata. A volte dormo completamente nuda >>. Cosa? Perchè le ho rivelato una cosa del genere? Spencer si schiarisce la voce.
<< Eh si, direi proprio fortunata.. >> . Non sembra imbarazzata, anzi, direi quasi curiosa.
<< In realtà sono venuta a dirti anche un altra cosa... cioè, volevo scusarmi >>
La guardo perplessa. A cosa si riferisce? Oddio, vuoi vedere che mi ha avvelenato i pancake?
<< Per cosa...? >>
<< Per l’altra sera..quando ti ho detto di non impicciarti perchè ecco... perchè non hai un padre..è stato molto scortese e insensibile da parte mia >> dice tutto d’un fiato. Di solito la Alex che conosco avrebbe detto qualche battutina sarcastica o cattiva e invece la sincerità di Spencer mi ha spiazzata.
<< Non importa.... in fondo hai detto una cosa vera >>
<< Vera o meno non dovevo. Ho perso mia madre, dovrei essere più sensibile su queste cose >>
<< Tua madre non c’è più...lui è solo un drogato che ha deciso di fuggire via >>. Per un attimo cala il silenzio.
<< Beh, sei cresciuta benissimo anche senza di lui. Direi che hai vinto tu >> mi sorride e annuisco.
<< Quindi, ecco la mia colazione di pancake al gusto di grazie per essere stata così carina con me, accompagnata da un succo di concentrato di scuse per essere stata una stronza >> esclama divertita.
<< Wow, di solito il mio cibo dice solo “mangiami” >> rido, e dopo un pò anche lei.
<< Beh, ti lascio al tuo Rock Show, vado a fare un giro con Madison. Ci vediamo a pranzo >>
<< Mmm Madison, hai tutta la mia invidia >> dico con sarcasmo. Spencer rotea gli occhi, poi fa una linguaccia ed esce dalla stanza. Solo dopo alcuni secondi mi accorgo di stare sorridendo come un imbecille. Che ti prende, Davis? E cosa sta succedendo tra me e Spencer? Fino all’altro giorno volevamo vederci entrambe morte..e adesso? Parliamo civilmente? Forse sta provando ad essere più umana? Devo fidarmi?. Il resto della mattinata è passato tra chiacchere telefoniche con i miei amici e la nullafacenza più totale. Verso l’una mia madre e Robert entrano in casa con i sacchetti di cibo messicano. Siii, si mangia. Dopo un pò torna anche Spencer. Adesso siamo tutti e quattro seduti in giardino a goderci il pranzo. La ragazza sembra più rilassata e disponibile al dialogo. A quanto pare le cose con il padre vanno meglio. Guardo mia madre, è felice come non la vedevo tanto e la cosa mi riempie di felicità. Forse le cose stanno iniziando ad andare bene..forse questa situazione può davvero funzionare. Dopo pranzo aiuto mamma e Spencer a sparecchiare, in tre è decisamente più veloce.
<< Stasera non ci sono! Non sentire troppo la mia mancanza >> dico rivolta a mia madre
<< Più cibo per noi, visto che mangi come una donna incinta di due gemelli >> risponde la donna
<< E tu dovresti essere mia madre? La matrigna di Cenerentola in confronto è un pezzo di pane >>
<< Dovresti fare l’attrice per quanto sei melodrammatica >>. Noto con la coda dell’occhio Spencer che sorride divertita.
<< Comunque, esci con Peyton e Aiden? >> mi chiede mia madre
<< No >> . Mia madre mi guarda incuriosita, poi sorride.
<< Hai un appuntamento? Con chi? La conosco? >>. Roteo gli occhi, perchè dev’essere così...così...mamma?!
<< Si, e no non la conosci! >>
<< E’ forse la ragazza che ti ha lasciato quel bel ricordino sul collo? >>. Ok, mamma, adesso basta. Sei imbarazzante. Vedo che Spencer non sorride più.
<< Si, è lei. Si chiama Chloe ed è la cugina di Peyton. E adesso basta, non saprai più niente >> esclamo indispettita.
<< Ma ma come? Sono tua madre! Ho il diritto di sapere..ehi, dove vai? Non andare in camera, parla con me. Voglio sapere tutto >>
Ridacchio mentre mi lascio mia madre alle spalle e mi avvio in camera mia. Dopo un pò decido di affacciarmi nella stanza di Spencer. La porta è socchiusa, la ragazza è seduta davanti ad un cavalletto e ha una espressione seria mentre guarda la tela. E’ davvero carina tutta concentrata.
<< Ehi Van Gogh, disturbo? >>, la ragazza si volta verso di me, sorride e scuote la testa.
<< Stai dipingendo qualcosa? >>
<< Vorrei...ma non ho nessuna ispirazione. E’ da tanto che non dipingo..>> sospira
<< Non pensavo fossi un artista >>
<< Non sai molte cose >> sorride
<< Vero... non mi sembra di averti visto nel corso di pittura! Di solito aspetto Peyton fuori dall’aula >>
<< Non mi hai vista perchè non lo frequento. Per anni ho preso lezioni private, mia madre diceva che avevo un talento straordinario e che doveva essere seguito per bene. Le mamme tendono sempre ad esagerare >> ride
<< Beh, almeno la tua pensava fossi talentuosa. Mia madre pensa che io sia un pozzo senza fondo >> esclamo divertita. La ragazza ride di cuore. Mi avvio alla porta.
<< Beh, ti lascio al tuo momento artistico, a dopo >>.
Qualche ora dopo, sono in camera mia...più precisamente nel mio armadio. Sto cercando qualcosa di carino da mettere per l’appuntamento. Sono contenta di questa uscita, anche se sono un pò agitata. Non sono la tipa da relazioni, appuntamenti e cose serie. Mentre sono assorta nei miei pensieri, sento qualcuno bussare alla mia porta.
<< Sono nuda. Non puoi entrare, a meno che tu non sia Angelina Jolie >> urlo divertita, subito dopo vedo la testa di Spencer affacciarsi nella stanza.
<< Non sei nuda >> esclama
<< E tu non sei la Jolie. Non so chi è più delusa delle due >> le faccio un occhiolino. La ragazza ride ed entra nella stanza.
<< Ti stai preparando per l’appuntamento? >>
<< Si, almeno credo. Non riesco a trovare niente di carino mmm >> mi giro di nuovo verso l’armadio in cerca di ispirazione. Quando sento un calore sul collo.
<< Vuoi una mano? >> Spencer è dietro di me, vicinissima alla mia schiena. Riesco a sentire il suo profumo. Sembra cocco con una punta di vaniglia. Mi giro verso di lei.
<< Ehm no...non ti preoccupare...tranquilla >>, cerco di spostarmi ma inciampo nella chitarra accanto all’armadio. Sono già pronta a baciare il pavimento quando sento qualcosa trattenermi. Le mani di Spencer sono sui miei fianchi. Siamo di nuovo vicine, così vicine da sentire il suo alito caldo. Mi divincolo dalla presa e sorrido imbarazzata. Raccolgo la chitarra dal pavimento. Stupido strumento.
<< Suoni? >> mi chiede Spencer all’improvviso
<< Qualche volta... mi rilassa >>
<< Canti? >>
<< Qualche volta...quasi mai in realtà >> dico con noncuranza. Mi giro e vedo la ragazza sorridere. Oh oh...qualcosa mi dice che sono nei guai.
<< Canta qualcosa...>>. Ecco, come volevasi dimostrare!
<< Ah ah, non credo proprio >> dico ridendo
<< Ti prego, ti prego,ti prego >>
<< No, no... assolutamente no >>. Non posso mettermi in imbarazzo davanti a lei così.
<< Per favore... canta per me... >> dice in tono dolce e sommesso. Mi sta facendo anche il musino, così non vale. Sospiro rassegnata. Prendo la chitarra e mi siedo sulla sedia. Sento Spencer battere le mani eccitata. Maledetta.
<< Ok, qualche richiesta particolare? >> le chiedo mentre accordo lo strumento. La ragazza scuote la testa.
<< Vuoi solo mettermi in imbarazzo, giusto? >>, questa volta sorride e annuisce.
Ci penso un pò, poi magicamente le mie dita iniziano a muoversi da sole. Hanno deciso loro la canzone e non posso far altro che iniziare a canticchiare.
<< Looking from a window above, it’s like a story of love. Can you hear me? Came back only yesterday, I’m moving further away, want you near me? >> . Ho sempre amato questa canzone, quindi sono felice di cantarla. Tutta l’agitazione e l’imbarazzo sono spariti nel momento stesso in cui ho incrociato lo sguardo di Spencer. La ragazza sta sorridendo dolcemente.
<< All I needed was the love you gave, all I needed for another day, and all I ever knew...only you >>. Adesso Spencer mi guarda rapita, sembra pendere dalle mie labbra.
<< Sometimes when I think of her name, when it’s only a game and I need you. Listen to the words that you say, it’s getting harder to stay, when I see you >>. Mi sono persa in due gocce blu che adesso mi stanno guardando con serietà. Niente di severo o strano.. Spencer mi sta fissando e basta, lo fa con una di quelle sue espressioni che non riesco mai a decifrare.
<< All I needed was the love you gave, all I nee >> mi interrompo subito quando sento squillare il cellulare. Guardo di nuovo la ragazza. Sembra che il tempo si sia fermato. Il cellulare continua a squillare, così decido rispondere
<< Ehi Chloe! Sei già in cammino? Ottimo! Certo certo, io sono già pronta..quasi... >> mi porto una mano sulla fronte. Ho perso proprio la nozione del tempo.
<< Si si, va bene...a tra poco. Si, anche io non vedo l’ora...ciao >> attacco subito e mi giro verso l’armadio. Spencer mi ha preceduta, è alle prese con i miei vestiti. Si volta verso di me con in mano un completo pantalone-tuta nero, non troppo classico e con le tasche.
<< Secondo me stai benissimo così... >> mormora.
Prendo il completo e mi avvio in bagno << Lo scopriremo presto! Non ho molto tempo per scegliere altro! >> esclamo chiudendomi la porta dietro le spalle. Dieci minuti dopo sono pronta, esco dal bagno ma Spencer non c’è. Mi guardo intorno, tutto quello che è successo prima è davvero accaduto? Sembra un ricordo lontano. Un messaggio sul telefono mi porta alla realtà. Chloe è fuori che mi aspetta. Scendo di corsa le scale, sono tutti seduti sul divano. Appena entro nella stanza gli occhi sono puntati su di me.
<< Tesoro, sei bellissima! >> esclama mia madre, sorrido imbarazzata. Robert fa un fischio di apprezzamento. Ok, questo mi ha inquietata.
<< Tutto merito di Spencer, è lei che mi ha consigliato questo completo >> mormoro
<< Beh, io ho solo scelto il vestito...il resto è tutto merito tuo >>dice la ragazza. Ed ecco di nuovo la sua strana espressione.
<< Ok,meglio andare! Ci vediamo più tardi >> esclamo mentre mi avvio alla porta
<< Aspetta Alex, non vuoi far entrare Chloe qualche minuto? >> domanda mia madre con finta nonchalance.
<< Ah ah, ci hai provato Diane. No, non voglio farla fuggire. Notteeeee >> urlo chiudendomi la porta alle spalle. Vedo Chloe appoggiata all’auto. Certo che è proprio bella. Gioca bene le tue carte, Davis!  

If I could turn back time (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora