If I could turn back time (Prima parte)

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“ I didn’t really meant to hurt you,
I didn’t wanna see you go,
 Know I made you cry but baby,
If I could turn back time,
If I could find a way
I’d take back those words that have hurt you
And you’d stay.
If I could reach the stars,
I’d give’ em all to you,
Then you’d love me,
Love me like you used to do”
Cher - If I could turn back time
 
43° Capitolo (Prima parte)
Sono ferma davanti ad una porta che,nel corso della mia breve vita,ho visto innumerevoli volte. La sto fissando da un tempo indeterminato. Lascio vagare il mio sguardo sul legno duro,bianco. I miei occhi si soffermano sulle leggere crepe create dal tempo,sui cardini un pò arrugginiti e dai numeri grandi e neri che risaltano prepotentemente sul candido colore della porta. Intorno a me c’è solo silenzio,a farmi compagnia il battito accelerato del mio cuore. Giro lentamente la testa dietro di me e, noto la macchina ferma sul vialetto. Lascio vagare lo sguardo sulla figura nell’abitacolo. Guardo Peyton con occhi imploranti ma la mia amica si limita a sorridere e ad alzare i pollici all’insù. Bell’incoraggiamento. Faccio un respiro profondo,mi volto verso la porta e busso. I lunghissimi secondi scandiscono i battiti del mio cuore. Finalmente la porta si apre e vengo accolta da una faccia palesemente sorpresa..in modo positivo,direi.
<< Alex..che bello vederti! >> la voce di Paula è come balsamo per il mio nervosismo. Sorrido genuinamente.
<< E’ lo stesso anche per me... >> mormoro mentre mi accomodo in casa.
<< Per quanto vorrei tartassarti di domande e sapere come stai...so che sei qui per una ragione ben precisa,quindi non ti trattengo ulteriormente ma,sappi che la mia porta è sempre aperta per te. Per qualsiasi cosa. Sei come una figlia per me... >> esclama la donna. Sono così sopraffatta dalle emozioni che mi limito ad annuire.
<< Beh,inutile che ti indico la strada...sei di casa >> aggiunge dopo un pò Paula. Annuisco ancora una volta e inizio a salire i gradini della mia infanzia. Busso alla porta e resto in attesa. Non so neanche io dove ho trovato il coraggio di fare tutta questa strada per arrivare fin qui. Mi sembra di essermi mossa come un automa,macchinalmente senza ricordare il percorso che ho fatto fino ad ora.
<< Mamma,smettila! Ho già detto che non ho voglia di vedere la gara di pattinaggio artistico con te >> urla una voce palesemente annoiata. Non riesco a trattenermi dal ridacchiare. Decido di farmi coraggio e ruoto la maniglia. Ed eccolo lì, il mio migliore amico...sdraiato sul letto con il pc sulle gambe. Sento il cuore scoppiarmi di gioia..l’ultima volta che ho visto Aiden era in un letto d’ospedale che lottava tra la vita e la morte. Il ragazzo non si è ancora reso conto della mia presenza, ma,come se si fosse accorto di essere osservato, alza lo sguardo verso la mia direzione. Noto una miriade di emozioni passare sul suo volto per poi assumere un espressione neutra.
Restiamo a fissarci per un pò,ci studiamo scrupolosamente. Sembra dimagrito e ha il viso stanco.
<< Alex... >> mormora dopo un attimo che sembrava un eternità.
<< Aiden...ehi...io,non so se è un buon momento,insomma se ti disturbo,ecco...in realtà non so neanche se vuoi parlare con me...però non mi interessa,cioè,nel senso che non importa se non vuoi, posso parlare anche solo io,ecco si... >> farfuglio impanicata. Sento il ragazzo ridacchiare.
<< Gesù, Alex...respira! >> esclama con un mezzo sorriso,per poi spostare il pc e mettersi a sedere. Mi guarda ancora una volta,poi mi fa cenno di sedermi sulla sedia accanto alla scrivania. Annuisco e,con gambe tremanti,mi accomodo.
<< Sapevo che prima o poi saresti venuta... >> dice sommessamente.
<< Per quanto non meriti di stare in tua presenza...so che ti devo almeno delle scuse per l’incidente e,delle risposte,se vuoi farmi delle domande >> sussurro guardandomi le mani.
<< Alex, non guidavi tu quel camion >> dice in un sospiro Aiden.
<< Non sarebbe successo niente se non avessi fatto tutte quelle scelte sbagliate... se avessi affrontato la situazione in maniera differente >> mormoro tristemente.
<< Vero... >> dice in un sussurro e sento delle fitte trafiggermi il petto, << ma non voglio delle risposte...in realtà,voglio solo che mi racconti tutto. Dall’inizio alla fine >>. Deglutisco a malapena.
<< Ok... >>
Gli ho raccontato tutto,ogni particolare e ogni sentimento che ho provato in tutti quei mesi in cui combattevo con i dubbi,le paure e le emozioni. Non so quanto tempo sia passato, Aiden è ancora seduto sul letto ma non mi guarda più. Credo stia assimilando tutto quello che gli ho detto.
<< Ti ho fatto una cosa terribile,imperdonabile..lo so. Mi sono dimostrata, non solo un amica terribile, ma una persona di merda...avevi ragione,io volevo tutto e non ero disposta a perdere niente. Non ero disposta ad ammettere che mi stavo comportando da persona egoista ed immatura. Avevi ragione su tutto...e se solo potessi tornare indietro...farei tutto diversamente...mi dispiace Aiden...mi dispiace... >> cerco di concludere senza scoppiare a piangere. Sento il ragazzo sospirare rumorosamente.
<< Alex... >> mormora stancamente, incrocio il suo sguardo e resto in attesa, << come stai? >>. La confusione mi colpisce dritto in faccia. Cosa...cosa vuol dire? Non mi aspettavo una domanda del genere.
<< Che..in che..in che senso? >> balbetto confusamente.
<< Come in che senso?! Come stai? Fisicamente e mentalmente >> incalza Aiden.
<< Uhm...sto...sto bene >> dico cautamente.
<< Alex...ti conosco da una vita. So quando mi dici una bugia. So quando stai male.. >> esclama il ragazzo.
<< Sto...io,ecco..beh è stato un anno difficile per tutti... >> mormoro lasciando vagare lo sguardo per la stanza.
<< Voglio essere sincero con te...non sono ancora pronto a perdonarti... >> inizia a parlare il mio amico, annuisco debolmente e sento di nuovo le lacrime salirmi agli occhi, << ma non riesco ad odiarti,non riesco a non pensare a tutto quello che mi hai detto >>, alzo di scatto la testa e fisso con incredulità il ragazzo.
<< Ti conosco,Alex...posso immaginare quanto sia stato difficile per te cercare di capire come affrontare tutta la situazione. Hai fatto i conti con troppi sentimenti tutti in una volta e,ammetto, che riesco a capire il tuo stato d’animo di quei mesi... >>
<< No, Aiden no.. >> cerco di dire,ma il mio amico mi ferma.
<< Non ti sto giustificando,sono stato in coma ma non sono impazzito! Hai sbagliato,specialmente nei miei confronti. Avresti potuto fare scelte differenti...avresti potuto fare tante cose diversamente ma,probabilmente,credevi di agire nel giusto...voglio solo dirti che...ti capisco. E non ti odio... >>. Adesso sto piangendo senza freni. Non posso credere alle parole di Aiden. All’improvviso, sento delle braccia forti cingermi le spalle. Sono travolta dall'inconfondibile profumo di Aiden e piango ancora più forte.
<< Non...nnon merito..non lo merito...io..iio non >> cerco di dire tra i singhiozzi mentre provo a librarmi dalla sua stretta.
<< Alex,smettila...ehi,calmati >> il ragazzo sussurra lentamente. Scuoto la testa ripetutamente.
<< Ok,adesso stammi a sentire >>, Aiden si stacca dall’abbraccio e mi guarda seriamente, << hai sbagliato,Alex. Hai tradito la mia fiducia e non so quando avrò la forza di perdonarti. Ma c’eri anche tu in quella macchina. Anche tu hai rischiato di morire e,non so tu,ma io ho ancora gli incubi. E’ stato un incidente,ok? Di questo,nessuno ne ha colpa...quando si tratta della vita di una persona,non c’è nessuna colpa. Smettila di farti del male,perchè lo vedo nei tuoi occhi...e per quanto non riesca a dimenticare il tuo tradimento,mi risulta ancora più difficile vederti così a pezzi >> conclude con forza. Lo guardo allibita.
<< Perchè? >> mormoro incredula.
<< Perchè ti voglio ancora bene,stupida >> risponde Aiden con le lacrime agli occhi. Mi aggrappo al suo petto e continuo a piangere. Non so quanto tempo siamo rimasti abbracciati,so solo che ho pianto tutte le lacrime che avevo e,adesso,mi sento stremata.
<< Posso...ecco,posso farmi sentire..ogni tanto? >> domando dopo essermi staccata dal suo abbraccio.
<< Io...uhm...ok,direi che..che va bene sentirci qualche volta..ho ancora bisogno di tempo,Alex.. >> mormora il ragazzo.
<< Assolutamente..lo capisco. E’ già tanto che mi concedi questa possibilità.. >> mi affretto a dire. Restiamo un pò in silenzio. Forse dovrei andare via adesso...anche se non voglio. Ho paura che, una volta varcata la soglia di casa, tutto quello che è appena successo possa sparire.
<< Sai, Spencer mi viene a trovare spesso.. >>, il mio amico decide di rompere il silenzio.
<< Per quanto possiamo aver sbagliato tutte e due..neanche lei meritava tutto questo. E’ una brava persona,come te... >> confesso con un mezzo sorriso.
<< E come lo sei tu >> aggiunge prontamente Aiden, scuoto debolmente la testa ma non mi va di discutere ulteriormente.
<< All’inizio,voleva raccontarmi a tutti i costi la sua versione dei fatti. Ma ho sempre aspettato te. Volevo sentire prima te. Spencer sarà stata anche la mia ragazza..ma tu eri la mia migliore amica. Avevi la priorità su questa cosa >> continua il ragazzo. Cerco di dissimulare la fitta al cuore dopo aver sentito “eri”.
<< E’ stato difficile vederla..sapere quello che aveva fatto...che avevate fatto. Poi è diventato difficile cercare di evitarla,mi stava mandando fuori di testa. Voleva farsi perdonare a tutti i costi...Dio, mi ha stressato! >> esclama esasperato ma con un mezzo sorriso. Non riesco a trattenere una risata.
<< Oh,ti credo! Sa essere davvero insistente! >> aggiungo prontamente.
<< Quindi adesso..siete..uhm amici? >> domando cautamente. Il ragazzo scrolla le spalle.
<< Si..più o meno...insomma,ci stiamo lavorando su! Sto ancora cercando di far riappacificare per bene Spencer e Peyton...non voglio perdere nessuno di voi,sai..quindi spero che tutti noi, a piccoli passi,riusciamo a perdonarci a vicenda ecco.. >> risponde Aiden. Scuoto la testa. Trovatemi una persona più eccezionale di lui,vi sfido.
<< Lo spero anche io...per questo sono tornata... >> sussurro timidamente. Sento il ragazzo ridacchiare e lo guardo confusamente.
<< Alex,non metto in dubbio che tu sia tornata qui per questo...ma, diciamoci la verità! Tu sei tornata principalmente per Spencer >> esclama Aiden. Sgrano gli occhi mentre il cuore mi è salito in gola. Vedo il ragazzo sorridere genuinamente e, in un certo senso,mi rilasso un pò.
<< L’ami ancora,vero? >> mi chiede sempre sorridendo. Lo guardo imbarazzata.
<< Non ho mai smesso.. >> sussurro con un mezzo sorriso. Il ragazzo annuisce per poi mettermi una mano sulla spalla.
<< E allora...metti la testa a posto. Metti le cose a posto. Rimettiti a posto...e riprenditi Spencer >> esclama solennemente. Credo che la mia bocca sia finita a terra. Aiden mi ha davvero dato la sua benedizione?
<< Aiden...come puoi dirmi queste cose dopo tutto quello che è successo? >> chiedo stordita.
<< Alex..abbiamo rischiato di morire. Le persone a noi care,hanno rischiato di perdere una figlia/o...non c’è spazio per l’odio. Per quanto mi faccia male,tu e Spencer avete qualcosa di veramente speciale. Lo leggo nei vostri occhi...forse l’ho sempre saputo ma non mi sono mai soffermato troppo sui segnali che entrambe mi stavate dando,anche solo inconsciamente. Quindi..questo ecco >> conclude il ragazzo.
<< Ti voglio bene, Aiden... >> dico con occhi rossi.
<< Ti voglio bene anche io,scimmietta >> mormora dolcemente.
Ho salutato Aiden,ho fatto due chiacchiere veloci con Paula e adesso mi sono chiusa la porta di casa alle spalle. Mi affaccio al finestrino dell’auto e noto che Peyton si è addormentata. Mi scappa un sorriso. Sono felice. So che non merito di sentirmi così...ma non lo riesco ad evitare. Aiden mi ha dimostrato per l’ennesima volta che persona meravigliosa sia e,non ho più intenzione di deluderlo. Farò quanto in mio potere per farmi perdonare e per far si che lui possa fidarsi di nuovo di me. Ma devo seguire il suo consiglio. Devo rimettermi a posto. Solo così posso ricominciare. Busso rumorosamente al finestrino e noto Peyton saltare dallo spavento e colpire il clacson ripetutamente. Scoppio a ridere convulsamente.
<< Dio,quanto sei idiota! >> urla la mia amica cercando di riprendere fiato. Si,sono proprio felice.

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