This kiss (Prima parte)

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“ It’s the way you love me,
It’s a feeling like this,
It’s centrifugal motion,
It’s perpetual bliss,
It’s that pivotal moment,
It’s ah, subliminal
This kiss, this kiss
It’s criminal
This kiss, this kiss”
Faith Hill - This kiss
 
 
21° Capitolo (prima parte)
Una settimana. Una settimana dall’inizio della scuola, e un giorno al mio compleanno. Ebbene si, a breve sarò una diciassettenne. Mia madre vorrebbe organizzare un mega party ma le ho fatto gentilmente notare che ho solo quattro amici, cinque se contiamo anche Gavroche. Quindi le ho proposto un barbecue in giardino e coprifuoco allungato oltre la mezzanotte. Direi che sono più che soddisfatta. Sono sul divano a fare zapping quando Spencer si siede accanto a me e sospira rumorosamente. Una volta. Due. Tre.
<< O hai qualche problema respiratorio o stai cercando di dirmi qualcosa >> esclamo senza staccare gli occhi dallo schermo. La ragazza sbuffa e mi prende il telecomando. Adesso la tv è in modalità muta. Roteo gli occhi e mi giro verso di lei.
<< Ovviamente voglio dirti qualcosa! Stavo solo cercando di attirare la tua attenzione >> sbotta corrucciata.
<< Hai ragione. Mea culpa, dovevo capirlo dal secondo sospiro! >> dico in modo sarcastico. La ragazza fa il musino e incrocia le braccia. Quanto vorrei allungarmi e lasciare un bacio su quelle labbra. Ah,sono un caso perso.
<< Cosa vuoi dirmi? Sono a tua disposizione >> esclamo teneramente mentre mi giro completamente verso di lei.
<< Sono preoccupata..e nervosa >> mi dice mordendosi il labbro. Dio, Spencer..smettila o non rispondo delle mie azioni.
<< Quindi sei preoccuposa! Anzi no, nervuppata >> sogghigno divertita.
<< Lascia perdere, non importa >> Spencer fa per alzarsi ma la trattengo per la mano.
<< Scusa, sono un idiota. Ti prego, siediti e dimmi cosa ti preoccupa >> dico seriamente. La ragazza sembra pensarci su poi torna a sedersi.
<< Mi preoccupa il rientro a scuola. Mi preoccupa Madison e tutte le altre... >>
<< Sei nervosa per quello che potranno dire su di te o sul fatto che ti vedranno insieme a noi? >>. Spencer mi guarda indignata.
<< Non mi interessa se hanno da ridire su chi frequento. Siete più amici voi che quelle ochette di cheerleaders >>. Sorrido orgogliosamente.
<< E allora non capisco di cosa ti preoccupi >> esclamo con sincerità
<< Dei pettegolezzi. Delle cattiverie che ci saranno sul mio conto e sul vostro. Non voglio essere al centro dell’attenzione, già è stato complicato scrollarmi di dosso quello da “poverina, orfana di madre”. E, soprattutto non voglio che nessuno di voi si trovi al centro di gossip inutili per colpa mia >> si confida la ragazza. Le stringo la mano dolcemente.
<< Spence, non devi preoccuparti per noi! Siamo immuni ai pettegolezzi. Io sono ancora la “lesbica stramba senza padre”, Aiden è sempre lo “sfigato nerd” e Peyton la “psicopatica” >> esclamo ridendo. Spencer ride incuriosita.
<< Perchè psicopatica? >>
<< Dio, hai davvero bisogno di chiederlo? Quella ragazza sembra piccola e carina ma è completamente senza freni. Ha minacciato di morte, litigato e spaventanto metà scuola >>. Adesso ridiamo entrambe.
<< Tutto questo per dirti che... sei dei nostri. Non devi preoccuparti di nulla! Per qualsiasi cosa puoi contare su di noi, perchè ci siamo passati e sappiamo come funziona. Ce la sappiamo cavare..e anche tu >> concludo sorridendo.
<< Hai ragione. Ho voi..ed è l’unica cosa importante! Grazie Alex >>. Spencer si alza e mi lascia un bacio sulla guancia per poi sparire al piano di sopra. Sospiro rumorosamente e riprendo il telecomando, finalmente posso tornare a guardare la tv. Un messaggio disturba la mia quiete.
Bambi: “Preparati, ti sto venendo a prendere. Facciamo un giro e due chiacchiere”. Roteo gli occhi. Perchè non mi lasciano guardare la tv in pace?
Io: “Dammi un buon motivo per cui dovrei accettare”
Bambi: “Ti porto a prendere il gelato”
Io: “Ok, non dire altro. Dieci minuti e sono pronta”
Ehi, sono solo un povero essere umano.
<< Ok, non voglio sembrare ingrata e non mi sto assolutamente lamentando. Ma...come mai questo gelato improvvisato? >> chiedo al mio amico mentre affondo il cucchiaino nel morbido e delizioso composto gelato.
<< Non posso passare un pò di tempo con la mia scimmietta senza che dietro ci sia una doppia finalità? >>. Lo guardo seriamente.
<< No >>. Aiden sospira sorridendo.
<< E va bene, hai ragione. C’è un motivo dietro a questa uscita. Il fatto è che sono preoccupato per l’inizio della scuola >>. Roteo gli occhi. Davvero? Devo di nuovo affrontare questo discorso? Cosa sembro, una cazzo di psicologa?
<< E di grazia, di cosa sei preoccupato? >> domando esasperata.
<< Di me e Spencer. Ho paura che una volta tornato tutto alla “normalità”, lei possa cambiare idea su di me..su di noi. Ho il timore che mi possa lasciare con una pacca sulle spalle mentre mormora un “è stato bello finchè è durato” e addio. Magari si guarda in giro e si rende conto che può trovare di meglio... >>. Mi trattengo dal fare una smorfia. Poi dicono che noi ragazze siamo melodrammatiche.
<< Gesù, Aiden...pensi così poco di Spencer? Voglio dire, hai imparato a conoscerla, credi davvero che farebbe una cosa del genere? >> domando seccata. Il ragazzo scrolla le spalle. Dio, dammi la forza.
<< Che ne so! Magari una volta che rientra nel suo habitat insieme alle cheerleaders ritorna quella di prima. Insomma, io ricordo ancora come lei e le sue amichette ci hanno trattato in questi anni >> confessa il mio amico.
<< Il suo habitat? Non è mica un pinguino che ritorna al Polo Nord dopo un soggiorno allo zoo... >>
<< Polo Sud >>
<< Mh? Come? >>
<< I pinguini. Vivono al Polo Sud invece tu hai detto Polo Nor >>
<< Aaaah zitto, Bambi! Non è questo il punto. >> esclamo esasperata, << Neanche io ho dimenticato le cose brutte che hanno detto o fatto le cheerbitches ma il fatto è che Spencer ci ha dato modo, in questi mesi, di conoscere la vera Spencer. Abbiamo capito che si faceva trascinare da Madison & Co. Stupido come comportamento, certo, ma in fondo sai che ho ragione. Hai solo paura di perderla e di essere ferito ma...credimi, Spencer non ti farebbe mai una cosa del genere. Quindi smettila di farti tutte queste pippe mentali e tieniti stretto quella ragazza >> concludo alterata. Il mio amico resta in silenzio per qualche secondo, poi mi stritola tra le sue braccia.
<< Sei la migliore >> esclama sorridendo. Sbuffo, questi due mi porteranno alla pazzia. Finalmente è sera, tra qualche ora sarà il mio compleanno e non riesco a prendere sonno. Non sono emozionata per l’evento in se per se. Non sono mai stata una fan dei compleanni. Pensate che l’anno scorso ho costretto i miei due amici a guardare tutta la notte la filmografia completa di Harry Potter per poi finire a giocare a Mario Karts completamente brilli. Il giorno dopo mia madre era completamente fuori di testa. No, sono nervosa perchè ho uno strano presentimento ma non riesco a capire il motivo. Forse sono solo paranoica. Tra un pensiero e un altro, sprofondo in un sonno comatoso.
<< Sssh fai piano, altrimenti ci sente >>
<< Aspetta, faccio un video >>
<< Sono sicura che le verrà un colpo >>
Sento delle voci intrufolarsi nella mia testa, ma non oso aprire gli occhi. Probabilmente sto facendo uno dei miei strani sogni.
“ TANTI AUGURI A TEEEE, TANTI AUGURI A TEEE, TANTI AUGURI ALEX, TANTI AUGURI A TEEE”. Salto dal letto spaventata. Cosa cazz? Mi guardo intorno e vedo mia madre con Gavroche in braccio che indossa un cappellino a punta. Non sembra entusiasta. Robert ha un sorriso a 32 denti mentre ha il cellulare in mano e poi c’è Spencer con un vassoio colmo di cibo per la colazione. Resto imbambolata per alcuni secondi.
<< Auguri tesoro >> mia madre mi lascia un bacio sulla testa. Poi si ferma a guardarmi sconsolata. Che ho fatto adesso? Mi sono appena svegliata! Sento Robert schiarirsi la gola mentre Spener ridacchia.
<< Gesù, Alex...metti dei pantaloncini! >> esclama mia madre. Oh, ecco.
<< Gesù, Diane...vivi con me da diciassette anni e non ricordi che dormo così? >> rispondo a tono. Gavroche approfitta di questo momento di distrazione per urlare un MIAO pieno d’odio e buttare all’aria il cappellino per poi sfrecciare via dalla porta. Adesso stiamo ridendo tutti.
Ringrazio per gli auguri e mi fiondo sul vassoio con la colazione. Forse posso riconsiderare questa storia dei compleanni. Sono così assorta nel cibo che non mi sono accorta che nella mia stanza adesso c’è solo Spencer.
<< Ehi >> dico con la bocca piena.
<< Ehi tu! >> risponde la ragazza sorridendo. Vedo che mi fissa senza dire niente ed io non so che fare. Continua a fissarmi, così decido di smettere, a malincuore, di ingozzarmi.
<< Vuoi dirmi qualcosa...? >> le chiedo timorosa. Spencer sembra risvegliarsi.
<< Uhm si..cioè no. In realtà, ecco...vorrei..vorrei darti il mio regalo >> balbetta teneramente.
<< Spence, non dovevi! Davvero... >>. La ragazza inarca un sopracciglio.
<< Lo stai dicendo solo per cortesia, vero? >>. Sogghigno maliziosa.
<< Ovvio. Forza, dammi il mio regalo! >> esclamo battendo le mani. Spencer sparisce per poi ritornare due minuti dopo con un pacchetto colorato. Me lo porge timidamente. Mi rigiro il regalo tra le mani. La sua forma suggerisce già il contenuto ma sono comunque curiosa.
<< Cosa aspetti? Scarta questo benedetto regalo >> esclama esasperata la ragazza. Roteo gli occhi. Vi pare che devo essere bullizzata anche nel giorno del mio compleanno? Straccio ferocemente la carta e sgrano gli occhi. Resto senza fiato. Sento gli occhi bruciare e mi sforzo di non piangere.
<< Come...dove...dove l’hai trovato? >> chiedo flebilmente. La ragazza si inginocchia davanti a me.
<< Forse conosco un tizio, che conosce un altro tizio, cugino di un cugino che mi ha aiutata >> dice con un sorrisetto furbo. Sorrido debolmente.
<< E’ bellissimo, Spencer...io..non ho parole. Davvero. L’ho cercato per anni senza riuscirci >> mormoro ancora stupefatta.
<< Beh, dovevo arrivare io per far si che accadesse >> esclama divertita. Si, dovevi arrivare tu a sconvolgermi la vita e a renderla più bella. Guardo la ragazza ancora difronte a me e, senza pensarci due volte, la stringo tra le mie braccia. Sento le sue mani che si aggrappano ai miei fianchi per non cadere.
<< Grazie...non sai quanto sia importante per me >> sussurro emozionata. Ci stacchiamo dall’abbraccio.
<< Oh no, lo so. Per questo ho smosso mari e monti per trovarlo,sciocchina >>. Sorrido dolcemente.
<< E adesso goditi il mio regalo. Ci vediamo giù, in cucina >>. Mi lascia un tenero bacio sul naso ed esce dalla stanza. Resto a fissare il vinile della band di mio padre. E’ introvabile anche perchè è autografato da tutti i membri. Ho provato a cercarlo dapperttutto senza risultati. Per me è importante perchè questo disco è stato pubblicato nell’anno della mia nascita e, all’interno, c’è una canzone che mio padre ha scritto solo per me. Sono ancora scossa per la sorpresa. Ma ancor di più dal gesto di Spencer. Ricordo di aver accennato a questo disco settimane fa, e la ragazza non l’ha dimenticato. Mi porto il vinile sul petto mentre mi sdraio sul letto. Aaah, questa ragazza fa di tutto per rendermi la vita difficile. Come posso non amarla? Dopo aver ascoltato un pò il disco, fatto una doccia e risposto agli auguri di Peyton, Aiden e Chloe, decido di scendere in cucina. Trovo mia madre immersa tra pentole, cibo e vassoi. La guardo inorridita. Robert scuote la testa sorridendo.
<< Ehm mamma...stai cucinando anche per i miei 18 anni? >>
<< Non dire sciocchezze, Alex. Non credo ci sia troppo cibo >> esclama la donna.
<< Definisci troppo >> mormoro tra i denti. Mia madre scrolla le spalle. Il mio sguardo cade su Spencer che sta affettando qualcosa, mentre Robert va avanti e indietro pulendo la cucina. Sospiro sconsolata. Mi avvicino a Spencer e le poggio le mani sulle spalle. La ragazza salta al mio contatto.
<< Non hai un pò di vergogna? Sai che questo è sfruttamento minorile? >> esclamo divertita verso mia madre. La donna si gira furiosa mentre brandisce una spatola.
<< Alexandra Elizabeth Davis, smettila di fare la spiritosa o questo sarà l’ultimo compleanno che festeggerai >>. Ridacchio divertita, adoro stuzzicarla.
<< Pssst, Robert...scappa finchè sei in tempo >> bisbiglio mentre sono ancora dietro Spencer. Padre e figlia cercano di trattenere le risate. Mi avvicino all’orecchio della ragazza.
<< Vale anche per te >> mormoro lentamente. Noto che Spencer ha smesso di tagliuzzare e ha la pelle d’oca.
<< Ok, adesso te le do di santa ragione >> esclama mia madre esasperata mentre mi si avvicina pericolosamente. Lancio un urletto e uso Spencer come scudo, mentre la ragazza inizia a ridere convulsamente. Smette all’improvviso quando vede mia madre fermarsi davanti a lei,ancora con la spatola in mano. E’ un attimo e si libera dalla mia presa lasciandomi faccia a faccia con la donna. Urlo un “traditrice” e scappo via dalla cucina. Sento le risate fino in camera mia. Sorrido divertita, forse questo compleanno sarà diverso da tutti gli altri. Dopo un pranzo leggero, in attesa del barbecue di stasera, siamo seduti tutti e quattro sul divano a guardare Mean Girls. Adoro questo film..e ho una tremenda cotta sia per Rachel McAdams che per Amanda Seyfried. Dopo aver visto alcune scene mi viene in mente una cosa. Sogghigno divertita,mi giro verso Spencer ma prima di riuscire ad aprire bocca la biondina mi blocca.
<< Ah ah. Non osare dire quello che stai pensando >> esclama la ragazza. Sgrano gli occhi. No, non può avermi letto nel pensiero. La guardo incuriosita mentre continua a guardare lo schermo.
<< Non assomiglio per niente a Regina George >> aggiunge indispettita. Resto a bocca aperta. Come? Cosa?
<< Come facevi a sapere che stavo pensando questo? >> chiedo sorpresa. La ragazza si gira verso di me sorridendo maliziosamente.
<< Ormai ho imparato a conoscerti, Davis >>. Ed ecco che per la seconda volta, in questa giornata, Spencer mi ha lasciato senza parole. Si è avvicinata l’ora di cena, io e Robert stiamo finendo di sistemare le cose in giardino. Sono un pò nervosa, perchè mia madre, a breve, conoscerà Chloe. Sono in pena per quella ragazza. Sento il campanello e mi avvio verso la porta. Ad aspettarmi ci sono Peyton e Aiden che non appena mi vedono si fiondano addosso e mi riempiono di baci. Rido divertita. Li adoro. I due ragazzi salutano gli altri e si accomodano in giardino, sto andando anche io quando sento suonare di nuovo il campanello. Oddio, ecco Chloe. Adesso sono agitata. Faccio per andare alla porta quando vengo spinta bruscamente da mia madre che si fionda ad aprire. Roteo gli occhi. A volte è peggio di una ragazzina.
<< Buonasera Signora Davis, è un piacere conoscerla >> sento la voce calda e profonda della ragazza.
<< Ooh, quante formalità! Chiamami Diane, tesoro >> esclama mia madre mentre stritola Chloe in un abbraccio. Mimo con la bocca un “mi dispiace” sincero. La ragazza si limita a sorridere.
<< Dio, Alex..non mi hai mai detto quanto è bella >> dice mia madre.
<< Sarebbe stato riduttivo >> rispondo sorridendo. Noto che Chloe è arrossita tutta. Aawww che tenera. Dopo alcuni secondi mi viene incontro e mi lascia un bacio sulla guancia.
<< Auguri festeggiata >> mormora al mio orecchio. Le prendo la mano e la guido in giardino. Inziamo questo barbecue.

If I could turn back time (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora