Everywhere (Prima parte)

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“ Something’s happening, happening to me
My friends say I’m acting peculiarly
Come on baby, we better make a start
You better make it soon before you break my heart
Oh, I want to be with you everywhere”
Fleetwood Mac - Everywhere
 
16° Capitolo - prima parte
La luce del mattino fa capolino prepotentemente nella stanza e, sulla mia faccia. Senza aprire gli occhi, cerco di stiracchiarmi ma mi accorgo di avere qualcosa di pesante sullo stomaco. Apro gli occhi e vengo colpita dalla realtà. Spencer dorme accanto a me, è a pancia in giù, il viso incastrato nel mio collo e il braccio sulla mia pancia. La guardo dolcemente, sembra dormire beatamente...povera, tra un pò si sveglierà con un dopo sbornia leggendario. Nonostante abbia bevuto come una spugna, riesco ancora a sentire il suo profumo vanigliato misto a whiskey. E’ quasi piacevole. La guardo ancora un pò, non riesco a non pensare a quello che è successo anzi, a quello che stava per accadere ieri notte. Perchè è palese che ci stavamo quasi baciando. Posso scusare Spencer,perchè era ubriaca..ma io? Che scusa ho? Desideravo quel bacio? E adesso come devo comportarmi? Vado nella mia stanza e invento scuse su scuse? Mentre sono assorta nei miei pensieri sento la ragazza mormorare qualcosa per poi aprire gli occhi. Incrocia il mio sguardo. Resto un attimo in silenzio, non è male iniziare la giornata con due occhi così belli che mi guardano. Spencer sorride poi una smorfia le contrae la faccia.
<< Aaaaah ho la testa che mi scoppia >> il suo tono è così doloroso che sto male io per lei.
<< Non dovevi bere così tanto! Perchè l’hai fatto? >> le chiedo incuriosita, la ragazza si è portata le mani sul viso
<< Non lo so... non volevo pensare a niente >> mormora ancora con il viso coperto. Vorrei chiederle cosa cercava di dimenticare ma ammetto di voler andare via il prima possibile. Ho il timore di affrontare l’argomento “cosa è successo ieri?”. Così mi alzo dal letto e mi avvio alla porta.
<< Fai una bella doccia, mangia qualcosa e prendi un aspirina! Andrà meglio >> le dico con compassione, sto quasi per uscire quando la sento chiamarmi. Mi giro, adesso è seduta in posizione indiana. Ha il trucco sbavato, i capelli arruffati e gli occhi stretti in due fessure...e penso sia bellissima. Aaaah, dannazione Alex. Riprenditi.
<< Cosa c’è? ti senti male? >>, la ragazza scuote la testa ma rimpiange subito il movimento perchè fa un altra smorfia di dolore.
<< Ti volevo ringraziare per ieri.... >> . Mi si ferma il cuore, vuol dire che ricorda? Mi fingo stupita e incuriosita. Spencer sembra aver letto la mia espressione e adesso mi guarda pensierosa, poi abbassa la testa
<< Non ricordo molto di ieri sera... solo che mi hai aiutata ad entrare in casa e, da come ci siamo svegliate stamattina...credo tu sia rimasta per controllarmi durante la notte, giusto? >>. Allora non ricorda. So che dovrei essere sollevata, una parte di me lo è...ma un altra piccolissima parte è un pò delusa. Metto su uno dei miei migliori sorrisi.
<< Esatto! Non mi andava stamattina di trovarti morta soffocata nel tuo vomito...quindi sei in debito con me, Champan >>. Spencer fa una smorfia di disgusto.
<< Non c’era bisogno di inserire questo dettaglio...comunque sono contenta di non aver fatto o detto qualcosa di imbarazzante. Qualcosa di cui mi sarei pentita >>. Non riesco più a mantenere il sorriso così mormoro un “tranquilla,è tutto ok” e scappo dalla camera. Ho bisogno di distrarmi. Dopo aver fatto una doccia, decido di andare da Peyton. Passerò la giornata con lei, anzi credo proprio che dormirò a casa sua.
<< Sicura che va tutto bene? >>, siamo a letto mentre guardiamo qualche episodio di Black Mirror
<< Va tutto benissimo, Pey! Questa è la decima volta che me lo chiedi >> esclamo un pò annoiata. La mia amica mi conosce fin troppo bene e sa che c’è qualcosa che mi turba.
<< Ok, ok! Chiedevo...ti ricordo solo che io ci sono, per qualsiasi cosa >>, mi dice stringendomi la mano. Oh, Pey credimi, non sai quanto vorrei parlare con te...ma non posso,almeno non ora perchè devo capire cosa mi sta succedendo.
<< Lo so...e ti adoro per questo >> le rispondo sorridendo. Passiamo un altra oretta a chiacchierare e a guardare la tv, quando Peyton prende il telefono, controlla alcuni messaggi e getta il cellulare sul letto.
<< Stupido Bambi >> esclama infastidita. La guardo incuriosita.
<< Ok, so anche io quanto può essere stupido Aiden...ma cosa ha fatto adesso? >>. Peyton sbuffa
<< Gli ho chiesto di accompagnarmi domani a prendere alcune cose per lo studio. Sai, cavalletti nuovi, tele e altre cose pesanti...ma mi sta ignorando! Non fa altro che parlare con Spencer tutto il giorno >> . Resto senza parole. Non sapevo si sentissero così spesso...credo che la cosa mi stia sfuggendo di mano.
<< Ti accompagno io. Non abbiamo bisogno di Bambi...girl power,no? >> esclamo cercando di spostare l’argomento su un altra strada. Peyton mi sorride e annuisce entusiasta. Adesso voglio solo dormire, mi sento esausta...la mia testolina non è abituata a pensare così tanto. Il mattino dopo rientro a casa, mia madre è in cucina che parla con il gatto.
<< Gavroche, sei avvisato! Se trovo un altro vasetto rotto ti metto a pane e acqua >>
<< Non ti conviene, potrebbe mangiarci tutti >> esclamo sorridendo.
<< Ehi, ciao tesoro! Ah, questo gatto mi farà impazzire >> mia madre mi si avvicina e mi lascia un bacio sulla testa.
<< Hai fame? Vuoi mangiare qualcosa? >>
<< In realtà no, non ho molta fame... credo che andrò un pò in camera >>. Non faccio neanche due passi che mia madre mi prende il viso tra le mani. La guardo terrorizzata, mi sta fissando intensamente...ed è inquietante.
<< Chi sei e cosa hai fatto a mia figlia? >>, roteo gli occhi, crede di essere divertente?
<< Non c’è niente di strano! Ieri sera ho mangiato parecchio,tutto qui >> le dico mentre ho ancora le sue mani sulla faccia. Mi guarda per qualche secondo poi molla la presa.
<< Ah, l’amour... >> sospira, la guardo torva.
<< Faccio finta di non aver sentito >> mormoro mentre mi avvio su per le scale.
Sono quasi alla mia porta quando incrocio Spencer. Stupido cuore, continua a battere e non fare brutti scherzi.
<< Ehi Spence! >>, la ragazza mi guarda di sfuggita, fa un cenno con la testa ed entra in camera sua. Oook, cos’era? Oddio, non è che adesso ricorda tutto? Mi odia? Cosa faccio? Senza pensarci ulteriormente, mi affaccio nella sua stanza. La trova stesa sul letto mentre ascolta della musica.
Si accorge della mia presenza e rotea gli occhi. No, sul serio...cosa sta succedendo qui?
<< Tutto bene? >>, la ragazza annuisce ma non dice niente. Mi avvicino lentamente e mi siedo sul letto.
<< Sei una pessima bugiarda >> esclamo sorridendo cercando di alleggerire l’atmosfera.
<< Alex, non ho voglia di parlare. Nè con te, nè con chiunque altro. Voglio solo stare da sola >> scatta all’improvviso.
<< Spence, sai che puoi contare su di me....parlare fa sempre bene >>. Se solo seguissi anche io i miei consigli.
<< Cristo, Alex! Sei stupida o cosa? Non voglio parlare con nessuno e, se per un attimo hai pensato di essere così speciale da considerarti la mia confidente...beh, mi dispiace deluderti ma non è così. Adesso, per favore, puoi lasciarmi da sola? >>. Resto senza parole. Cosa le è preso? Perchè mi tratta così? C’è sicuramente qualcosa che la turba...ma ammetto che vederla così e sentirla così cattiva, mi ha fatto male. Mi ha ricordato la Spencer Chapman degli anni passati. Senza dire niente, mi alzo e mi avvio in camera mia. Ci resto fino all’ora di pranzo, una volta arrivata nella sala da pranzo mi accorgo che Spencer non c’è. Robert spiega che la ragazza non ha fame...lo guardo in cerca di risposte ma mi sembra distratto e un pò abbattuto. Certo che sono strani questi due! Dopo aver mangiato, decido di contattare Peyton e vedere di accompagnarla a prendere il materiale per lo studio. Devo uscire o di sicuro impazzisco in questa casa. Una volta che ho ricevuto l’ok dalla mia amica decido di raggiungere casa sua a piedi. Mia madre e Robert non ci sono e non ho nessuna intenzione di parlare con Spencer, quindi mi chiudo la porta di casa alle spalle e vado via. Dopo aver visionato tele, pennelli e pantoni di colori (che mi sembravano tutti uguali tra loro) io e Peyton lasciamo tutto allo studio e ci avviamo a casa sua. Mentre siamo nel suo vialetto sento il mio cellulare squillare “Mamma mia, mamma mia, mamma mia let me go”, roteo gli occhi. E’ la suoneria personalizzata per mia madre.
<< Si, Diane? >>
<< Alex, dove sei? >>
<< Sono con Peyton, perchè? >>
<< Perchè non hai avvisato che uscivi? >>, scrollo le spalle, che noia.
<< Non c’era nessuno a casa e non ci ho pensato >>
<< C’era Spencer! Potevi avvisarla o comunque portarla con te >>
<< Non credo proprio! Oggi la signorina è nervosa e non ho nessuna intenzione di essere il suo sacco da boxe! >> esclamo seccata. Mia madre resta in silenzio per qualche minuto.
<< Alex...oggi è l’anniversario della morte della mamma... >>. Sento una fitta al cuore. Mi sento male.
<< Mamma...non...non lo sapevo..io... >> non riesco a finire la frase. Peyton mi guarda stranita.
<< Lo so tesoro, non ti preoccupare...Spencer capirà. Adesso devo tornare a lavoro, non fare tardi >>. Resto imbambolata per alcuni minuti. Mi sento una persona orribile.
<< Ehi, che succede? >> Peyton mi si è avvicinata.
<< Peyton...mi presti la tua macchina? >> esclamo all’improvviso. La mia amica mi guarda titubante.
<< Ti prego...è una cosa urgente! Ti prometto che la tratterò bene... >> la supplico.
<< Mi devo preoccupare? >>
<< No, no..però ne ho bisogno. Per favore >>. Peyton sembra riflettere attentamente, poi mi mette nelle mani le chiavi della macchina. L’abbraccio e corro verso l’auto. Non posso lasciare Spencer da sola in un momento come questo.

If I could turn back time (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora