I honestly love you (Seconda parte)

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29° Capitolo ( Seconda parte)
Siamo in giro da qualche ora,Spencer mi ha fatto fermare una decina di volte, perchè doveva scattare qualche foto, fare pipì o semplicemente sgranchirsi le gambe. Questa è la prima volta che trascorriamo così tanto tempo da sole...e mi sento così felice. Così a mio agio ma continuamente desiderosa di far stare bene Spencer. Non so, è una sensazione così strana...non mi sono mai sentita così prima, credo che questo sia lo stato d’animo di ogni persona innamorata.
<< Alex... >>, mi volto verso la ragazza che mi guarda imbarazzata. Roteo gli occhi.
<< Spence..non mi dire che devi andare di nuovo in bagno?! sei peggio di una vecchietta...hai bisogno di un pannolone? >> esclamo seccamente. Spencer sbuffa,poi appoggia la testa sulla mia spalla. Sorrido teneramente.
<< No,non devo andare in bagno, antipatica. Però..ecco...ho fame! >>. Mi mordo il labbro, in effetti è passato un bel pò dal buffet e non abbiamo mangiato chissà quanto.
<< Di cosa hai voglia? >>
<< Mmm...cioccolato! >> risponde entusiasta. Ridacchio.
<< Cioccolato sia >>
Solo che...dove trovo della cioccolata in queste strade deserte? Mi accorgo dell’insegna di un imminente area di servizio. Ottimo, approfitto anche per mettere la benzina. Arriviamo alla pompa e Spencer salta subito fuori dall’auto e si stiracchia.
<< Ehi, vado a pagare per la benzina,torno subito! Non dare confidenza agli sconosciuti e non accettare caramelle dagli estranei >> esclamo divertita.
<< Si, mamma >> risponde la ragazza facendomi un occhiolino. Entro nel negozio,pago per la benzina e mi aggiro tra gli scaffali in cerca del cioccolato. Non sapevo quante barrette prendere nè quali scegliere...così esco dal locale con le braccia completamente piene di cioccolato e caramelle. Forse ho esagerato. Noto Spencer appoggiata alla macchina e resto imbambolata a fissarla. La sua bellezza riesce sempre a togliermi il fiato. Sono così persa nei miei pensieri che non mi accorgo che stanno cadendo le barrette, così mi abbasso per afferrarle ma ne cadono altre. Bestemmio internamente. Cerco di recuperarle tutte ma ne continuano a cadere delle altre. Mi lascio sfuggire un lamento. Stupido cioccolato. Vengo distratta dalla risata della ragazza che mi sta fissando con un sorriso smagliante.
<< Hai intenzione di ridere di me tutto il tempo o mi dai una mano? >> domando senza riuscire a trattenere un sorriso. Decidiamo di metterci di nuovo in viaggio e di avvicinarci verso casa. Spencer continua a mangiucchiare le barrette, poi si allunga verso di me e mi lascia un tenero bacio sulla guancia.
<< Grazie per il cioccolato >> mormora timidamente. Scrollo le spalle sorridendo. Passiamo davanti ad una villa abbandonata e Spencer mi obbliga a fermarmi.
<< E’ bellissima! È davvero un peccato che sia disabitata... >> dice senza staccare lo sguardo dalla casa. Mi limito ad annuire. La ragazza si gira subito verso di me e mi guarda maliziosa.
<< Dici che possiamo entrare? >>. La guardo sorpresa.
<< Stai dicendo che vuoi intrufolarti in una casa abbandonata? Cioè, sai che questa è violazione di domicilio? >> esclamo sempre esterefatta.
<< Pff, ma se non abita più nessuno qui! Non dirmi che te la fai sotto?! >>. Scuoto la testa, Alex Davis non ha paura di niente. Tranne dei cigni. Quelli sono terrificanti. Iniziamo a girovagare attorno alla casa quando riusciamo a trovare un pezzo di muretto crollato. Faccio segno alla ragazza di seguirmi e in un attimo siamo dentro alla proprietà. Decidiamo di non inoltrarci troppo all’interno perchè potrebbero esserci parti pericolanti.
<< Andiamo sul tetto? >> esclama all’improvviso Spencer. Sgrano gli occhi.
<< Sei seria? >> domando incredula. La ragazza annuisce sorridendo. Dio, perchè non riesco a dirle mai di no? Fortunatamente riusciamo a trovare un scala, un pò malandata, per salire sul tetto. Con molta cautela saliamo gli scalini e ci sediamo sul tetto.
<< Wow...la vista da quassù è spettacolare >> mormora Spencer. Non riesco a staccare gli occhi dalla ragazza.
<< Si, è davvero una vista meravigliosa >> esclamo sempre guardandola, Spencer si volta verso di me e restiamo a fissarci per qualche minuto. Vorrei che questo momento durasse per sempre.
<< Ti va una birretta? >> domando cercando di smorzare l’atmosfera.
<< Una birra? E dove la vorresti prend.. >> la ragazza non finisce la frase che ho già tirato fuori la bottiglia dallo zaino. Le faccio un occhiolino.
<< Non mi piace trovarmi impreparata, Chapman >> esclamo divertita. Iniziamo a smezzarci la birra e a chiacchierare tranquillamente. Dopo un pò noto che Spencer inizia a dare segni di squilibirio, Dio questa ragazza non riesce proprio a reggere un pò di alcool.
<< Ehi voi due! Cosa state facendo lì? >> all’improvviso sentiamo una voce in lontananza. Noto un uomo nella proprietà accanto. Cazzo, siamo state scoperte.
<< Scendete immediatamente da lì! Questa è una proprietà privata >> urla l’uomo.
<< Proprietà privata un cavolo. Non c’è nessuno qui...la smetta di essere un guastafeste >> urla Spencer. Mi porto una mano sulla fronte.
<< Sssh Spencer, sta zitta >> bisbiglio impanicata.
<< Come ha detto signorinella? Adesso vediamo se fa tanto la ribelle dopo aver chiamato la polizia >> esclama l’uomo palesemente infastidito. Perfetto, ci mancava solo questo. Mi alzo di scatto.
<< Non si preoccupi, stiamo andando via...non c’è nessun motivo di chiamare la polizia! Ci scusi per il disturbo >> urlo preoccupata. L’uomo mi fissa con odio e tira fuori il cellulare. Dannazione!
<< Spencer...Spence, alzati! Dobbiamo andare via o finiremo nei guai! Forza, dammi la mano >>. La ragazza si alza borbottando bestemmie verso l’uomo. In un altra occasione avrei riso ma adesso sono solo intenzionata a non cacciarci nei guai. Arrivo al bordo del tetto e, porca miseria, la scala è caduta. Mi lascio sfuggire un lamento.
<< Spencer, aspetta qui,ok? Non ti muovere...vado a recuperare la scala >>. La ragazza si limita ad annuire. Faccio un respiro profondo e guardo giù. Ok, ce la puoi fare Alex. Ricorda tutte le volte che da piccolina sei saltata giù dagli alberi..rompendoti un braccio, no ok, magari non pensare a questo. Un altro respiro profondo, dai..non è così alto. Oddio, spero di non spezzarmi il collo. Conto fino a tre e salto giù. Fortunatamente atterro senza problemi, fiuu. Sto per afferrare la scala quando vengo colpita da un peso e mi trovo spiaccicata a terra. Mi guardo intorno e vedo Spencer con il busto sulla mia schiena.
<< Chapman, che diavolo?! ti avevo detto di aspettare..non di saltare >> urlo mentre mi massaggio la schiena.
<< Ouch....Alex... >> il viso della ragazza si contrae in una smorfia dolorosa. Mi alzo subito in piedi e mi avvicino.
<< Cosa c’è? ti sei fatta male? >> esclamo preoccupata.
<< Credo di aver preso una distorsione. Ho la caviglia in fiamme >> mormora Spencer. Magnifico,semplicemente magnifico.
<< Ce la fai a camminare? Dobbiamo assolutamente andare via di qui! >> chiedo preoccupata. La ragazza annuisce e cerca di mettersi in piedi, fallendo miseramente. Sento alcune voci avvicinarsi e mi prende il panico. Guardo verso la direzione delle voci, poi verso Spencer..senza pensarci ulteriormente, faccio salire la ragazza sulla mia schiena e inizio a correre come un ossessa. Cerco di far sedere Spencer nella macchina e mi precipito verso il volante, metto in moto e sfreccio il più veloce possibile. Dopo una ventina di minuti, mi accorgo che la ragazza si massaggia la caviglia cercando di trattenere le lacrime. Mi mordo il labbro, devo portarla in ospedale. Dopo un ora usciamo dal pronto soccorso, ho dovuto avvisare mia madre e Robert...so già che mi aspetterà una ramanzina con i fiocchi. Infatti eccoli lì, fuori dall’uscita e con le braccia conserte. Sospiro rassegnata mentre spingo la carrozzella con Spencer sopra.
<< Alex, prima che ci ritroviamo sommerse dalla paternale che ci faranno...ti voglio ringraziare per questa giornata. Ho amato ogni minuto con te...è stato probabilmente il giorno più bello della mia vita >> mormora piano la ragazza. Mi si è appena sciolto il cuore. Vorrei poter replicare ma siamo arrivate davanti ai nostri genitori.
<< Signorine, siete in un mare di guai >> esclama Robert.
<< Alex, vengo in macchina con te! Forza,andiamo >> dice mia madre in tono deciso. Abbasso la testa sul petto e faccio quello che dice mentre Spencer entra in macchina con il padre. Durante tutto il tragitto di ritorno, mia madre ha iniziato a fare una ramanzina infinita, credo di meritarla. Arriviamo fuori casa e, prima di entrare, ci fermiamo tutti e quattro nel vialetto.
<< Inutile dirvi che siete in punizione. Niente telefoni, internet e niente uscite per due settimane >> esclama Robert. Mi lascio sfuggire un lamento. Perfetto, saranno due settimane di inferno. I due adulti lasciano me e Spencer nel vialetto mentre si avviano in casa.
<< Mi dispiace Spencer...è stata tutta colpa mia >> mormoro tristemente.
<< Cosa? No, assolutamente Alex. Non dirlo neanche per scherzo >> esclama la ragazza.
<< Invece si,avrei dovuto dire di no! Però mi sono fatta trasportare dalla situazione e non ho saputo dirti di no. Mi risulta diffcile farlo >> ammetto sconsolata. Adesso Spencer sta sorridendo.
<< E così non riesci a dirmi di no? >>. Roteo gli occhi.
<< Entriamo in casa, Chapman >> borbotto rossa in viso.
<< Aspetta...Alex, ero seria prima! E’ stata davvero una giornata indimenticabile. Corsa all’ospedale inclusa. D’altronde con te, è tutto meraviglioso...quando sto con te, tendo a dimenticare tutto perchè hai questa capacità. Riesci a spazzare via tutto il resto e ci sei solo tu. Alex, io....io credo di essermi..di essermi... >>
<< Ehi ragazzina >>. La voce di Chloe ci coglie alla sprovvista. Cosa ci fa qui? La ragazza è appena uscita dalla mia porta di casa, seguita da Aiden. Perchè sono qui? Guardo Spencer, ha gli occhi puntanti sulla strada e si sta mordendo il labbro. Cosa voleva dirmi? Non riesco a scrollarmi di dosso la delusione di vedere Chloe e Aiden aspettarci all’entrata. Era tutto perfetto...forse fin troppo.
<< Che ne dici se mi dai un ultimo passaggio...prima di tornare alla realtà? >> chiede sommessamente Spencer. E all’improvviso vengo colpita dalla verità. Ora tutto torna come prima, io tra le braccia di Chloe e Spencer tra quelle di Aiden. Raccolgo tutte le forze per non crollare a pezzi. Annuisco e faccio salire la ragazza sulle spalle mentre mi incammino verso casa. Ci sono così tante cose che vorrei dire a Spencer. Tipo che anche per me è stato il giorno più bello della mia vita, un giorno che non dimenticherò mai. Che avrei voluto fermare il tempo e stare in sua compagnia per un momento indefinito. Che questo tempo insieme ha solo confermato il mio amore per lei. Il mio cuore, la mia testa, il mio corpo...la mia essenza sono suoi. Tutto di me è suo. Per sempre. Vorrei poterle dire che l’amo e poi vorrei baciarla. Lentamente. E morire sulle sue labbra. Invece sono qui, con il peso dei miei sentimenti sulle spalle mentre mi incammino verso la mia fidanzata e lascio Spencer alle cure amorevoli del suo fidanzato. Tutto è tornato al suo posto. Come dovrebbe essere. Io con Chloe e Spencer con Aiden. Tutto al proprio posto, tranne il mio cuore. Quello...quello ce l’ha Spencer.

If I could turn back time (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora